Sono andata dalla mia psicologa per fare il punto della transizione. Nell’ultimo mese ho cercato di elaborare tante cose, pensieri non positivi, lo stato delle mie pratiche legali, capire me stessa e dove voglio andare.
Vado da lei una volta all’anno e ho deciso che è il mio punto fermo dove posso confrontarmi con i miei pensieri, timori, gioie e ottenere degli indizi, delle frasi utili e spesso delle spiegazioni su cosa significano alcune cose che esprimo.
Arrivata attendo nella saletta di attesa e finalmente sbuca fuori, mi vede e fa un sorriso splendente. Ci facciamo fare un selfie dalla ragazza che stava uscendo.
Ci accomodiamo nel suo ufficio e noto che mi osserva il viso. Mi rendo conto che è la prima volta che mi vede senza mascherina dal vivo. Aveva visto Gerardo in abiti maschili, in seguito come Iula alcune volte a inizio transizione e senza ormoni, poi con la pandemia avevamo la mascherina. E’ affascinata dal cambiamento che ho avuto.
Dalla borsa prendo il mio pizzino degli appunti, micro biglietto con i punti salienti e inizio a raccontare le cose che poi ho scritto nel blog nell’ultimo mese. Mi interrompe a metà dove mi spiega meglio e in modo da psicologa quello che ho detto. Una sorta di restituzione in versione chiara e riassunta.
Noto che questa volta ci stiamo dando del tu, ma sempre mantenendo una distanza professionale. Non può diventare un’amica altrimenti non funzionerebbe più il lavoro.
Mentre negli altri appuntamenti avevo bisogno di domande da pormi, pensieri da capire, adesso non ne sento più la necessità ed anche il nostro colloquio è orientato sullo spiegarmi le cose che mi sono successe e il motivo dei miei pensieri.
Al termine ci salutiamo con un caloroso abbraccio e lei mi dice che è un peccato che abbiamo solo cinquanta minuti a disposizione e mi ascolterebbe per ore.
Ecco i punti salienti e le cose che ho capito su me stessa.
- Ho iniziato la transizione nel momento peggiore con la pandemia e non poter vedere “attraverso gli altri” come è Bianca, quindi sola con me stessa.
- Sono un anima angelica a detta di molte e gli angeli non hanno sesso. Secondo Elena F. non ho “contaminazione” da pratiche sessuali e quindi da quel punto di vista sono pura e innocente. Forse fare sesso non era nella mia esperienza di vita terrena.
- Nonostante tutto ho un anima che ispira ed è sempre positiva.
- Posso apportare il cambiamento sia per gli altri che con me stessa.
- Come partner devo cercare una persona intelligente che vada al di là del mero desiderio sessuale, non sarà per nulla facile.
- Non devo andare nei locali notturni a cercare compagnie non consone
- Ogni ostruzione nel mio percorso (tribunale, non accettazione) è come un colpo al cuore, come se mi riportasse indietro nella transizione
- Quando sono da sola non mi sento poi così femminile, ma l’importante è non soffrire la solitudine come negli ultimi anni vissuti male al maschile
Prima di tornare all’auto vado a vedere che fine ha fatto la tatuatrice che mi aveva fatto il microblading (sopracciglia tatuate, apri articolo del blog). Sono trascorsi due anni e devo fare un ritocco. Non mi aveva risposto alla e-mail e neppure a un messaggio, sono preoccupata. Suono il campanello e mi apre un imbianchino che sta appunto imbiancando e mi dice che l’attività è stata chiusa e non c’è più nessuno.
Non è stata una bella notizia anche perché andando da un’altra dovrò spendere di più. Qualche giorno dopo ne trovo alcune a Milano e scelgo quella che mi è sembrata più professionale e con i prezzi in linea con la mia ex-tatuatrice. Dopo che le ho inviato le foto mi risponde “tutte da rifare”, quindi sono 350€. In un altro periodo mi sarebbe parso un furto, ma dato che è la mia unica modifica fisica della transizione, sono soldi ben spesi e rispetto al seno finto (10.000€) e vagino plastica (20.000€) sembra tutto economico.
Ho comunque ancora alcune idee che mi frullano per la testa e sono in confusione.
Qualche giorno dopo, sabato sera, partecipo a un’esperienza tenuta dalla mia amica Khandi. Il titolo mi aveva attratto e l’altra volta l’evento era stato annullato perché alcune partecipanti avevano paccato. L’argomento “Cerchio di donne in Luna Piena” è intrigante. Possibilmente si deve partecipare con abiti bianchi e siccome non ho più nulla, a parte una maglietta estiva, ho approfittato dei saldi. E’ il terzo evento che chiedono abiti bianchi oppure neri e mi servirà in futuro questo completo.
Arrivata in questo centro olistico vedo nella stanza un mandala con delle lucine, candele in giro, in fondo alla sala varie campane tibetane. Tutto molto d’effetto per stimolare la meditazione.
Dopo che sono arrivate le altre tre partecipanti ci siamo accomodate ed è iniziata una fase di presentazione e condivisione. E’ stato interessante conoscere persone nuove, sentire il loro vissuto recente. Una signora ha detto una cosa che mi ha colpita: si è separata, i figli sono grandi e deve reinventarsi una vita. Anche se per motivi differenti anche io mi sono reinventata una vita. Tantissime donne ,che ho conosciuto da quando sono Bianca, hanno dato tutto per la famiglia annullando se stesse e poi dopo i cinquant’anni sono perse e sole. Le donne comunque hanno una volontà non presente nel genere uomo e sanno davvero reinventarsi anche se hanno timori di essere egoiste e pensare solo a se stesse.
Abbiamo discusso che ognuno dovrebbe avere il diritto di avere degli spazi propri, fisici e mentali, di pensare anche a se stessa e non solo ai figli e al compagno. Il problema è che la società ci alleva a diventare lo stereotipo e non si pensa che si possa essere e fare cose diverse. In particolare i maschi sono cresciuti perché abbiano sempre bisogno di una mamma e la moglie dovrà badare a loro su tante cose.
Abbiamo iniziato la meditazione guidata tenendo gli occhi chiusi e Khandi ci ha fornito delle suggestioni sia con le parole che con i suoni delle campane tibetane e soprattutto le loro vibrazioni. Secondo la mia psicologa, quando lo avevo fatto qualche mese fa, ero davvero caduta in trance. Questa volta sono rimasta vigile anche se molti pensieri si sono accavallati.
Come per l’altra volta ho avuto un illuminazione e mi sono trovata le risposte rimaste in attesa dopo il colloquio con la psicologa: mi sono resa conto che non avevo più un obiettivo da raggiungere.
Stavo perdendo la via, basandomi solo sul resto della transizione, con modifiche fisiche e operazioni chirurgiche.
Ho perso la via che cercava di costruire Bianca più con la testa che con il corpo.
La transizione era iniziata con delle tappe e adesso che non posso più fare le operazioni per via del costo e del tempo necessario, non avevo più tappe davanti.
Io non sono il mio cervello
Io non sono i miei pensieri
Io non sono il mio corpo
Il motivo del non fare le operazioni è che farle in Italia se tutto andrà bene dovrò attendere tre anni, inoltre il numero di interventi che terminano con problemi è al 50%. La tecnica usata ha la controindicazione che per il resto della vita, ogni giorno si devono fare le dilatazioni, cioè inserire un fallo di plastica e tenerlo dentro per almeno mezz’ora.
All’estero sono molto più bravi con problemi di una su venti, con alcune tecniche non si dovranno fare le dilatazioni dopo il quarto mese, ma costano parecchio e troppo per le mie finanze.
Dopo la meditazione mi sono trovata degli obiettivi e alcuni li avevo dimenticati oppure abbandonati. Sono cose che farò da sola e richiedono “solo” allenamento e perseveranza.
Migliorare ancora la postura, il modo di muovermi e camminare. Essere più elastica e fluida. Perdere qualche chilo.
Allenarmi con la voce per migliorarla e magari riuscire anche a cantare visto che dopo la logopedia sono intonata.
Cercare un compagno/compagna senza basarmi sul sesso visto che sono in una via di mezzo e non posso dare piacere nel modo classico a nessuno dei generi.
Capire cosa mi piace fare e impegnarmi per ottenerlo. Ho giusto sei anni ancora prima della pensione…
Quando abbiamo quasi terminato la serata, Morena dice che domani andrà a un evento chiamato “Il futuro della medicina”. Lei mi è stata simpatica da subito e domani non ho nulla in programma e peggio che peggio: pioverà.
Ci scambiamo i numeri e mi fornirà il link Facebook per capire meglio di cosa si tratta e più tardi ci metteremo d’accordo su dove trovarci l’indomani. Ho trovato una nuova amica. In seguito mi dirà che aveva capito che non sono una donna biologica e che ha voluto conoscermi e fare un’attività insieme per capire questa cosa delle donne trans. L’unica che conosceva è Luxuria che secondo lei è strumento della politica e non ha tutti i torti. L’immagine televisiva che mostra di se’ non tratta le persone trans per come dovrebbero. Morena è rimasta colpita che sono una persona normale e non una diva televisiva. Sono sempre di più le persone che conosco che quando vengono in contatto con me comprendono la verità che è diversa da quella dello stereotipo di cui erano a conoscenza, soprattutto viste in TV.
Khandi “Grazie a te, sono felice di saperlo, uno degli intenti del cerchio è proprio quello di far nascere nuovi legami profondi e mi fa un sacco piacere che sia già nata un’amicizia tra voi
”