Introduzione

Photo by Sebastian Voortman from Pexels

Sii te stessa; tutti gli altri personaggi hanno già un interprete.

Oscar Wilde.

Ero una part-time girl da anni, cioè mi travestivo solo in casa, volevo esserlo anche nella vita, ma non trovavo il coraggio di uscire di casa in abiti femminili.
Il coraggio l’ho avuto nell’agosto 2019 con piccole e fugaci uscite fuori casa e in centri commerciali, seguito dal fare la spesa in paese dal fruttivendolo, panettiere e baratto in centro. Abito in un micro paese di duemila abitanti, ma tutto andò bene.
Il coming out é stato ufficialmente il 18 Settembre 2019, cioè da quando ho iniziato a dirlo agli amici, potrei dire che come transgender sono del segno della Vergine (segno molto significativo per me in tutti i sensi), mentre in realtà il mio oroscopo é tutto un segno di fuoco con Leone ascendente Capricorno, Sole e Luna in opposizione perfetta e giusto per non farmi mancare nulla sono del Drago per l’oroscopo cinese. Mi sfugge l’essere ‘salmone‘ nell’oroscopo dei pellerossa, ma magari c’é un nesso pure per quello. Queste cose me le ha raccontate una mia amica e significa che non mi fermo davanti a nulla e che ho una cifra di pianetini da qualche parte che mi indicano che farò un sacco di cose ancora.
Da allora la mia vita e di tutti coloro che mi sono intorno non é stata più la stessa. Se avessi conosciuto la portata dei cambiamenti avrei avuto coraggio di farlo?
Certo che sì, non hai letto il mio oroscopo?
Nothing can’t stop my now

Febbraio 2020,
Sono abbastanza soddisfatta del blog che ho pubblicato sei mesi dopo la decisione e rivedendomi nelle fotografie però mi rendo conto che al principio ne ho avuto davvero tanto coraggio a farlo. Dalle foto ero molto più un travestito (male) che una donna.
Ho fatto fatica a scegliere le prime immagini da usare (da vera tipa ‘scientifica‘ ho documentato tutto con tante foto, selfie e video, ma la maggior parte sono improponibili e impubblicabili).
Visto che il blog parla della transizione penso che più o meno tutti gli MtF al principio sono così come loro ero io: con tante speranze per il futuro e non rendersi conto di come sono davvero nel presente.
Guardandomi allo specchio pensai “Ma riuscirò davvero a essere una donna? Ma chi vuoi prendere in giro?”.
Recentemente ho scoperto che non sono stata la sola a pormi questa domanda!

Febbraio 2021,
E’ già trascorso un’anno? Mi sembra sia passata una vita anche se molte delle cose che volevo fare sono state rimandate all’epoca post-Covid.
Ora sono una donna a tempo pieno e vivo “la normalità” della mia vita e ho iniziato da pochi mesi la terapia ormonale.
Non devo più nascondermi, non mi scambiano più per uomo (e non sbagliano la grammatica, anche al telefono), sono genuina, aperta con tutti e questo è reciproco.
E’ bello, bello bello.

Febbraio 2022,
Sono già trascorsi due anni e mezzo? La mia vita precedente è quasi dimenticata. Ho iniziato anche a cancellare un sacco di vecchie foto scoprendo che non ridevo mai, anche se dentro di me pensavo di farlo. Cerco di essere presentabile, ma ogni tanto per alcune uscite di casa, come fare una camminata, non mi trucco più nemmeno. Anche il tempo che dedico al make-up è di venti minuti al massimo, che poi mi dura quasi tutta la giornata senza bisogno di ritoccare. Non serve davvero più cercare di essere super femminile in ogni occasione e quando (quei pochi) che sbagliano la grammatica non mi fanno più nessun effetto.
E’ tutto come mi immaginavo? No e in un certo senso meglio, questa mia nuova normalità è fantastica.
Ora devo riuscire a capire la mia sessualità rimasta inespressa fino ad ora, vuoi perché non ero pronta, vuoi per i lockdown ripetuti, vuoi che non sono ancora andata in giro in cerca di un appuntamento.

Febbraio 2024,
Siamo a poco più di quattro anni che esisto come Bianca, alcune cose non le ho risolte, altre nemmeno iniziate, il percorso di affermazione è a buon punto. Vivo felicemente al femminile, era una cosa sperata e confermo che è bellissimo sentirsi a posto dentro la testa e fuori.
Ho conosciuto moltissime persone, con quasi tutte sono ancora in contatto anche se la vita ci ha allontanati. La mia “missione” di divulgatrice prosegue, mentre l’apporto con l’associazione è ridotto a eventi specifici, lo scorso anno mi sono “bruciata” (burnout) facendo troppe cose insieme, progetti a cui tenevo e che nel realizzarli tutti, insieme alle mie attività normali, che mi avevano esaurito.
Ora mi sento ricaricata al 90% e ho in mente altre attività per il futuro breve.
Cosa mi manca? Ho tantissimo affetto, ma manca ancora un amore con cui condividere cuore e sessualità, vedremo…