Insieme alla mia amica Giuliana abbiamo realizzato per la tesi di Kate un video con una coreografia facendola danzare di nuovo dopo dieci anni che è paraplegica. Durante le prove
(apri articolo del blog) si è creato un bel rapporto tra di noi, da parte mia ho sentito tanta empatia dovuta anche alla scelta che interpretassi il suo lato oscuro (e come donna transgender ne ho molti anche se sepolti ben bene) copiando tutti i suoi movimenti, incluse le sue limitazioni al movimento che abbiamo cercato di trasformare in pregi durante le riprese (apri articolo del blog).
Alla presentazione della tesi eravamo presenti (apri articolo del blog) e così pure alla festa che ne è seguita dopo un bel 110 e lode a cui il video ha parzialmente contribuito, Kate ha presentato una grande tesi.
Con tutte le emozioni di quella giornata, super intensa per tutti, non ho chiesto a Kate se avrebbe voluto diffondere il video sulla rete, ma ci ha pensato da sola chiedendoci un parere qualche giorno fa. Siamo davvero sulla stessa lunghezza d’onda come accaduto durante l’ideazione e realizzazione.
Sia io che Giuliana siamo state entusiaste di fare si che i vari messaggi, che ognuna ha inserito, possano dare da pensare ai cosiddetti normodotati, aiutare altre persone disabili e in generale mostrare che si può accettarsi e andare oltre, non dico che sia difficile, ma che ci si può arrivare.
Ecco alcuni dei messaggi più toccanti che ho ricevuto (nel messaggio citavo che mi dicono che sto meglio con i capelli neri della parrucca usata nel video) dopo la pubblicazione:
Dina “Molto bello, Bianca! Grazie. Sì, pure io te lo volevo dire: scura stai meglio. Non devi fare una tinta nerissima, prova a scurire i capelli gradualmente. Passa al castano e poi al castano scuro. Sei più elegante. Ti aspetto colorata
”
Mara “Che emozione Bianca!!! Sono piena di brividi! Complimenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
”
Roberta a Kate “Quante lacrime si possono piangere in pochi minuti?
”
Kate Sei una forza, grandissima! Sempre con te!
La domanda sorge spontanea:
Quando balliamo insieme?
Cristina C.”Tutto quello che ti permette di esprimerti, legittimarti, che ti dà voce è un atto necessario e meraviglioso. Orgogliosa di te
”
Preparate i fazzoletti, trovate un posto comodo e tranquillo e godetevi la meraviglia che abbiamo realizzato con il cuore.
Si può sempre andare oltre i propri limiti?
Quale è il rapporto con il nostro corpo?
Libertà è il risultato di un lavoro di gruppo: la ragazza che non “potrebbe” danzare, la donna transgender (io) che interpreta il suo lato oscuro e l’insegnante di danza che libera entrambe.