La mattina è iniziata infilando le ultime cose nella borsone che conteneva macchina fotografica, action cam, cavalletti abiti di ricambio, asciugamano messo all’ultimo momento insieme alla borraccia.
Spero di non aver dimenticato nulla, ho preparato tutto due giorni fa. Unico problema la sacca pesa almeno quattro chili. Sono arrivata in stazione e ho preso il treno precedente, che era in ritardo, così ho fatto colazione a Milano… che ha prezzi folli: 3,9€ per un cappuccino e brioche, ma dovevo mangiare qualcosa.

Per fortuna non pioveva e ho camminato per un chilometro con i tacchetti e il borsone, cambiando spesso il braccio che lo reggeva. C’era vento e non avevo portato il berretto, l’avevo lasciato apposta a casa, troppa roba da portare. Ad un tratto ho avuto un’illuminazione: “sono una donna e posso usare il foulard in testa” e così ho fatto. Alcune cose le sto’ ancora imparando. Sembravo un po’ una ragazza araba, ma almeno non avevo freddo.
Arrivata allo “Chateau Monfort Hotel” di Milano (Porta Venezia), scopro che la stanza dove faremo la lezione di danza è prenotata per le 11:00. Non so perché ma avevo messo in agenda per le 10:30, così sono rimasta nella hall in attesa. Mi hanno offerto un caffè e alcuni pasticcini (ed erano davvero gratis). Il tempo è volato facendo fotografie, quella stanza è tutta da tutta fotografare e farsi i selfie!
I tavoli in vetro che riflettono l’ambiente, il soffitto in vetro, le scale, il salotto con il pianoforte bianco.

Sono scesa al piano di sotto dove c’è la sauna e il bagno e ho visto una sala bellissima, il bello è che poi abbiamo fatto li la lezione. Quasi tutte insieme sono arrivate Giuliana, l’insegnante e amica, e le dieci ragazze (Girl Gang), mentre io avevo appena terminato di montare l’attrezzatura e fatto alcune prove, tutto bene e l’illuminazione mi era sembrata ottimale.

Dopo che abbiamo lasciato, nella stanza degli armadietti, i vestiti, giubbotti e scarpe, Giuliana ci ha raccontato cosa ci aspettava: una coreografia in stile musical e così dicendo ha estratto dalla borsa tanti cappellini rossi pieni di brillantini. A tutte si sono illuminati gli occhi di meraviglia.
In un’ora circa abbiamo imparato la coreografia, facendo numerose ripetizioni, a volte senza musica e contando il tempo (quasi tutta la danza ha tempo di 4 oppure 8 battute). Il pezzo della coreo era composto da tre musiche diverse e quindi tre momenti con relativa coreografia. Quali erano li abbiamo scoperti man mano: Chicago, Grease e Dirty Dancing. Tre classici dei film a tema danza e musical.

Oltre a imparare i passi, tra una prova e l’altra, schizzavo in giro per la stanza a spostare le videocamere per poi avere tante inquadrature diverse. Lo scopo della giornata era la danza e il video che avrei fatto era meno importante per me in quel momento.

Oltre a imparare i passi, tra una prova e l’altra, schizzavo in giro per la stanza a spostare le videocamere per poi avere tante inquadrature diverse. Lo scopo della giornata era la danza e il video che avrei fatto era meno importante per me in quel momento. La coreografia era così bella da danzare in quella stanza, che la parte di me, quella della videomaker, in alcuni momenti ha preso il sopravvento e in un paio di occasioni non ho danzato, ma fatto delle riprese che non avrei potuto fare mentre ballavo pure io. Chissà se saranno uscite bene, in un paio di esse mi muovevo in mezzo alle ragazze mentre ballavano senza scontrarsi tra noi.
Dopo l’ultima ripetizione abbiamo fatto alcune foto tutte insieme per terminare l’esperienza.

Tornate nella stanza dei cambi, abbiamo cercato di asciugare il sudore e indossato degli abiti più eleganti, più consoni all’ambiente. Finalmente non ho sentito nessun disagio nel rimanere in mutande nonostante con il piccolo rigonfiamento nelle mutande. Tutte loro sanno che sono una donna trans e questo non riduce il mio essere donna ai loro occhi.
Abbiamo occupato i bagni (anche quelli maschili) per darci una sistemata. Il kit make-up proprio non mi ci stava nel borsone e mi ho solo data una pettinata. Dopo la danza ho sempre un viso così radioso che il trucco sembra superfluo.
Mollati i bagagli, borse, cappotti in una sala chiusa a chiave, ci hanno fatto accomodare nel piccolo ristorante adiacente dove abbiamo fatto il brunch che è come un happy hour, ma a pranzo. Avevamo una stanza con tavolo tutto per noi, mentre a fianco c’era un ricco buffet da assaltare.

Dopo un primo piatto pieno, ho cercato di non mangiare pane e altri cibi che mi avrebbe riempito subito lo stomaco, in seguito ci hanno servito al tavolo un antipasto tiepido. Eravamo abbastanza piene dal buffet, ma c’erano così tante leccornie sfiziose.

Ci siamo prese il nostro tempo tra tante chiacchiere, siamo donne. Come è una tavolata solo donne rispetto a una solo uomini? Argomenti più vasti, tante piccole opinioni e in generale si lascia terminare chi parla, tranne alcuni casi con chiacchiere solo tra vicine di tavolo.
Alle ore 16:00 abbiamo lasciato la stanza e pagato 66€ a testa per coprire l’affitto sala e il pranzo (incluse due bottiglie di prosecco). Nel nostro gruppo quando usciamo insieme c’è sempre il prosecco e ormai ordiniamo sempre la bottiglia.

Ci siamo salutate appena fuori dall’hotel e una cosa bella che mi entrasempre nel cuore è che ognuna ha tenuto ad abbracciarmi forte forte e con un bacio sulle guance. La loro amicizia, vicinanza, condivisione e accettazione di Bianca come donna e amica per me è importantissima. Nel mio passato maschile non c’era mai stato nulla del genere, nessun contatto fisico per quarant’anni (tranne abbracci con mamma e sorelle), questo è uno dei pochi rimpianti che ho avendo transizionato “tardi”, ma sto recuperando alla grande.
Ora sono sul treno di ritorno e mentre scrivo ho appena pianto di commozione, felice di essere Bianca, come avrei dovuto essere fin da bambina (anche se in un corpo maschile) e grata delle emozioni che provo.
La mia amica e insegnante Giuliana anche lei non si capacita di come abbiamo creato un gruppo di belle persone che stanno insieme per condividere danza, emozioni e amicizia… nei corsi non accade quasi mai… un pochino è anche merito mio che do molto di me stessa e ognuna deve metterci del suo, nonostante mariti e figli (hanno quasi tutti maschi). Ho trovato un tesoro che giustamente in quaranta minuti di autostrada (solo andata) che mi faccio ogni sabato per fare danza con loro.
Prossimo appuntamento 8 marzo dove saremo 22 e abbiamo affittato un locale!

Giuliana “Grazie ragazze, intanto siete state veramente brave e non lo dico tanto per dirlo. E poi siete tutte speciali, sensibili, simpatiche ed energiche. Le assenti ci siete mancate
”
Oggi il Dance Workout Danza il Tuo Viaggio si e’ trasformato e vestito di MUSICAL!
Un vero incantesimo, nell’esclusiva Sala Incantesimo dello Chateau Monfort Hotel di Milano.
Dopo aver ballato Chicago, Grease e Dirty Dancing uno strepitoso e raffinato brunch ci ha ricaricato!
Tanti sorrisi, chiacchiere, sensibilità e allegria, gli ingredienti sempre presenti in questo magico gruppo.
Grazie dancers! Grazie Château Monfort - Hotel in Milan
If you believe in the magic, the magic happens