Quest’anno il meteo è davvero poco prevedibile, siamo a metà di maggio e in alcuni giorni fa ancora freddo e piove. Come ha detto una mia amica “dalla mattina alla sera abbiamo tre stagioni nello stesso giorno: autunno, estate, primavera
“, con sbalzi termici anche di dieci gradi.
Domenica scorsa sono andata a pranzo dai miei zii a Palazzolo sull’Oglio e dopo pranzo, solo con mio zio, abbiamo fatto una passeggiata di quattro chilometri lungo il fiume.
Passando in auto e superando il ponte non si vede nulla del percorso naturalistico che si snoda lungo la riva, è stato bello e avevo bisogno di tornare nella natura in qualcosa che somigliasse a un bosco. E’ quasi un anno che non faccio un trekking in montagna, piove sempre nei weekend!
Tornata a casa nel pomeriggio tardi, dopo una breve dormita non volevo rimanere in casa e sono uscita per una camminata breve in paese. Quando ero quasi a casa dopo mezz’ora mi ha chiamata una cara amica e siamo rimaste quasi due ore al telefono. Metà conversazione l’ho trascorsa seduta sui gradini di un bar, poi quando il sole stava tramontando sono rientrata a casa. Credo di avere preso freddo senza accorgermene e nei giorni seguenti il raffreddore ha iniziato a farsi sentire.
Mercoledì sono andata a Milano per lavorare in presenza e sul treno c’era l’aria condizionata accesa e credo sia stato il colpo di grazia. Nel pomeriggio il naso colava e mi sentivo stanca e con la sensazione di ossa rotte. Sono uscita un’ora prima per scoprire che la linea ferroviaria del passante era bloccata e non si sapeva nulla su quando sarebbero arrivati dei treni.
Così ho fatto due fermate in direzione opposta, scendendo a “Repubblica” e facendo un chilometro a piedi per raggiungere la Stazione Centrale dove i treni Inter-regionali viaggiavano.
Sono arrivata a casa “sui gomiti”, ho cenato, preso una pastiglia per l’influenza e andata a dormire alle ore 20:00!
Il mattino dopo ero ancora più KO e sono andata dal medico di base che mi ha dato due giorni di malattia che ho trascorso quasi sempre a letto. Non mi piace per nulla stare malata a letto, mi sembra di perdere dei momenti di vita.
La seconda mattina sono andata in farmacia a prendere delle pastiglie per la gola e poi ho comprato due cose al mini-market. Qui c’era la mia amica salumiera Caterina, prima di me c’era un signora che parlava del nuovo nipotino di due mesi. “...un'altro maschietto, preferiva avere una femmina
“.
Dopo che ha servito la signora che se ne è andata in cassa, ho esordito con la battuta “io ho accontentato per entrambi i generi, a metà vita sono diventata donna!
“
In questi giorni mi hanno inviata a fare da conduttrice e moderatrice di una sessione per l’ evento “Laud and Praud”, edizione 2024 che si svolgerà la settimana prossima a Milano. Ci saranno due persone che conosco e una è il mio avvocato che mi ha aiutata nel cambio dei documenti in tribunale. La terza persona l’ho sentita al telefono, mi è parsa in gamba e sicuramente in futuro faremo qualche progetto insieme.
Ho ideato la scaletta con i punti salienti da affrontare e l’elenco delle domande che probabilmente porrò loro, ma improvviserò in base a come procede la discussione. L’importante è che sarò preparata su come gestire i 45 minuti di talk show.
Mi sono emozionata nel contattare i relatori e preparare il documento di quattro pagine che userò, erano mesi che non partecipavo a un evento!
Sto leggendo questo libro (“I fiori hanno sempre ragione” di Schira Roberta) e mi ha colpito molto una pagina dove parlava della differenza tra solitudine e isolamento. Le persone transgender soffrono di solitudine, spesso dopo il coming-out. Abbiamo momenti di sconforto e le persone più fragili si isolano dal mondo. Da parte mia quando accade cerco di ritornare a frequentare le persone il più presto possibile. Nel libro si accenna che non dobbiamo riempirci di cose da fare con gli altri solamente per non sentirsi soli e quando capita in quei momenti ci sentiamo soli, anzi isolati.
“…L'idea di felicità nella quale abbiamo creduto è circondarsi continuamente di altre persone, comunicare, confrontarsi a tutti i costi, stare in mezzo alla folla. Ma come si può essere realmente felici se si è continuamente attorniati da persone, oggetti e avvenimenti?
“
In questo modo, a ben pensarci, ci si allontana dalla vera essenza, dalla propria vera natura.
Quindi ben venga la buona solitudine, che ho riscoperto anche nei momenti di difficoltà. Senza confonderla, però, con l'isolamento. E tu, ti senti sola o ti sei isolata? Proviamo a rietere un po' sulle differenze.
L'isolamento è una reazione che ruota intorno alla paura, non è dettato dall'amore per sé stessi e per gli altri. Nella buona solitudine si continua a essere aperti al mondo delle persone e delle cose, al desiderio, alla nostalgia…
“…La solitudine per scelta è un momento d'oro da dedicare alla scoperta più profonda di noi stessi. Non devi averne paura. Il momento in cui presti realmente attenzione a te stessa è quando sei sola. La solitudine ben vissuta ti rinforza e dà calore. Il futuro che ci aspetta ci obbliga ad accumulare una gran quantità di calore interiore, e solo facendo scorta potremo sopravvivere. Il calore è la forza interiore creata dal piacere di stare da soli. Libertà è la scelta dell'isolamento. Sei libera se puoi allontanarti e scegliere liberamente se stare sola…
“