Finalmente sono andata a una festa con musica e dove si può ballare, ma non è una discoteca, luogo che per me è il contrario della socialità.
Come andata? Bene su alcune cose, benino su altre. Comunque sono andata a dormire alle 4:00 che credo sia il mio record.
La festa era a Villa di Serio (BG) all’interno di un capannone, dove al piano superiore c’era un sala con parquet, tavoli, bagni e zona per ballare. Dovevamo essere una trentina e invece c’erano 43 persone. Il problema è che l’età era alta, ero una delle più giovani e come ha detto la Betty (è una sua amica che ha organizzato tutto) non c’era molto da cuccare.
Ognuno aveva ricevuto un compito: portare qualcosa di specifico per evitare di avere 30 panettoni. A me è capitato di portare degli affettati. Mi sono domandata quanto ne avrei dovuto comprare e al supermercato mentre tagliava il prosciutto conto stavo contando le fette. Alla fine ho preso mezzo chilo tra mortadella, crudo e cotto. Per fortuna è bastato. Avevo comprato anche dei piatti di carta dove depositarli e su questo ci ho azzeccato perché non c’era nulla come servizio. La mia amica Silvana doveva portare il salame e abbiamo dovuto attendere che arrivasse un ospite con un coltello!
Nel pomeriggio ho fatto una breve camminata in paese, poi ho dormito un’oretta e quindi ho iniziato a prepararmi. Nelle varie prove ho indossato da subito le scarpe con il tacco che pensavo di tenere, ma dopo alcuni minuti mi facevano male i piedi. Alla fine ho optato per stivaletti con il tacco basso e mi è andata bene, nessun dolore e ho ballato almeno tre ore. Non sono stata l’unica a indossare gli stivaletti, segno che ho fatto bene.
Arrivata sul posto non si capiva quale capannone fosse e soprattutto dove stava l’ingresso. C’erano anche altri ospiti che cercavano lo stesso, poi uno ha detto che prima c’era una signora che avrebbe aperto il cancello più tardi. Io avevo le calze a rete, ma per fortuna non faceva freddissimo.
Una volta saliti con un montacarichi mentre tolgo il giubbotto, la ragazza che ha organizzato sembrava già conoscermi e mi ha chiesto dove era la Betty. Forse le ha detto che sono una donna trans, non vedo altra spiegazione.
Nel giro di quasi un’ora i tavoli con il cibo si sono riempiti e abbiamo iniziato l’assalto. C’erano anche dei tavoli dove sedersi e ne ho scelto uno dove però a parte noi non c’era nessuno vicino da conoscere mentre si era a tavola.
Fino a qui tutto bene. Le luci erano accese e in fondo alla sala c’erano le casse e le luci psichedeliche, più tardi avremmo scoperto che c’era anche la macchina che genera il fumo bianco. Organizzatissimi!
La Betty mi regala una giarrettiera rossa da mettere subito dicendo che porta fortuna. Più tardi una ragazza mi dirà che dovrò lanciarla e poi uscire con chi la prenderà. Vista l’età sono preoccupata, ma alla fine la porterò a casa.
Cerco di non mangiare troppo anche se c’erano troppe pietanze tentatrici. Dopo aver mangiato le lenticchie e una fettina di zampone il DJ abbassa le luci e si va in pista. In realtà solo una dozzina le persone che ballavano, come ho scritto l’età era alta e sono rimasti seduti.
Dopo alcuni minuti mi manca il fiato, cosa che non mi era mai successa e mi fermo per una pausa, poi riprendo a ballare.
Quando siamo alla mezzanotte facciamo il brindisi di rito, peccato che la mia bottiglia deve essere stata caricata con dell’esplosivo perché 20 secondi prima della mezzanotte ha stappato nonostante cercassi di tenere giù il tappo. Non ho più la forza di una volta!
Bevo poco spumante perché ho un leggero mal di stomaco, mezz’ora fa Silvana aveva avuto una cosa simile e dopo poco La Betty si è dovuta sdraiare perché aveva le fitte allo stomaco.
Cercando di capire quale era l’ultima cosa che abbiamo mangiato pensiamo che il colpevole siano state le lenticchie. Mentre teniamo compagnia alla Betty penso che potrei andare a casa. Ho tirato la una di notte e stare qui con un po’ di mal di stomaco non serve a nulla.
Usciamo per fare due passi nell’aria fredda. Fuori stanno sparando i fuochi in paese, ma abbiamo una chiesa che copre la visuale. Camminando la Betty migliora e a me passa quasi del tutto.
Dopo venti minuti mi ributto in pista con SIlvana, che non aveva quasi smesso di ballare, e più tardi si unirà anche la Betty.
Da quel momento, complice anche le musiche anni’80, della mia giovinezza, mi torna l’energia e la voglia di ballare. Poco alla volta gli ospiti vanno via. L’ho scritto che hanno un’età? di.
Alle due e mezzo rimaniamo solo in sette a ballare. Non ha senso lanciare la giarrettiera e me la porterò a casa per una prossima volta.
Ad un certo punto mi rendo conto che ho la pista libera e ancora energia. Consegno il cellulare a Silvana e registro un video dove ballo la coreografia del corso di danza modern, anche se con una musica diversa. Alla fine del pezzo Silvana mi fa i complimenti.
Fino al giorno dopo non oserò guardare il video per la mia solita paura di non essere poi così femminile e fluida nei movimenti. Mentre nel video, fatto a inizio serata, quando sono di profilo mi vedo sempre grossa e troppo maschile, in questo video dove ballo come una ballerina mi sono piaciuta.
Riflessioni sulla mia transizione. Nessuna omofobia, ben accettata da tutti. Ho anche abbracciato qualche uomo nei saluti. Problemi? Ovviamente nessuno mi ha invitata a fare balli di coppia, sono troppo alta e grande? Nel trenino e altri balli di gruppo invece mi hanno coinvolta subito.
Nessuno ci ha provato con me, ma non che ci fosse molto.
Sono argomenti che dovrò parlarne con la psicologa nei prossimi giorni. Sono troppo poco donna per un uomo, troppo femminile per un gay, troppo maschile per una lesbica, troppo femminile per una donna. Trovare un compagno/compagna sarà più complesso del previsto a inizio transizione. Di passi avanti ne ho fatti parecchi, ma ora la transizione è nella fase di stallo, più di così con gli ormoni non potrò fare e le operazioni chirurgiche sono troppo in là nel tempo, tre anni da adesso, e vista l’età non le farò.
Devo pensare a come gestire la mia vita oltre alle attività a cui partecipo. C’è affetto da parte di tutti, ma non ho nulla di più intimo.
La mattina mi sono svegliata alle 11:00, ovviamente rintronata tutto il giorno e con poco appetito. Tra la camminata prima di pranzo e quella nel pomeriggio (passata al telefono con mamma e con Graziano) ho fatto otto chilometri!
In serata ancora insonnolita sono andata da mia sorella per scambiarci i regali di Natale. Loro sono andati a trovare i nostri genitori al mare.
Ho ricevuto delle cose carine che mi hanno fatto piacere. Avevo scritto a Babbo Natale, ma la sciarpa, le candele profumate giganti e il libro regalato da mia mamma, che non erano in lista mi hanno fatto molto piacere. Forse più dei regali degli altri anni.
La nipotina mi ha fatto delle fotografie usando il suo cellulare personale, regalo di Natale e sicuramente oggetto di discussioni familiari per cercare di farle capire quando e quanto usarlo.