Questa mattina sono andata all’università Naba (Nuova accademia di belle arti) per assistere alla discussione finale della mia nuova amica Katte, la ragazza disabile con cui abbiamo realizzato il video, dove lei danza, sulla sedie di rotelle, insieme a me e Giuliana. Ci ha invitate a presenziare e ci teneva molto. Il suo turno era per le 10:30, sono arrivata con dici minuti di anticipo scoprendo che la sua presentazione era iniziata da un minuto. Sono entrata in silenzio, in imbarazzo, mi è sembrato che mi guardassero tutti e mi sono accomodata.
In sala con noi c’era la sua famiglia, suo fratello, il fotografo che ha fatto le riprese, compagne e compagni di corso che le hanno dato un gran supporto sin dagli inizi, io e Giuliana che eravamo le più commosse.

La sua presentazione è stata raccontata usando delle diapositive di supporto ed è durata trenta minuti circa, inclusa la presentazione del video che abbiamo realizzato insieme. Il nostro video è piaciuto molto, ma ne parlerò nel prossimo post del blog.

È stato molto interessante e questa sua ricerca è andata molto aldilà di quello che immaginavo, focalizzandosi anche su fotografi che hanno ritratto il corpo, coreografie di danza “impensabili” con ragazze disabili, foto nostre e infine una rassegna di lei senza veli. In un certo senso era nuda verso il mondo. Il fotografo è stato molto bravo e gli scatti sono davvero toccanti, mostrano anche i segni dell’incidente, dettagli che non ci si pensa, distratti dalla visione dalla sedia a rotelle che è la prima cosa che viene vista in una persona disabile.
Un piccola bibliografia per approfondire:
Maria Fux Danzaterapia, DanceAbility,

si balla in tanti modi. Questo è uno!
Il pensiero è andato immediatamente alla mostra fotografica che abbiamo fatto lo scorso anno, dove noi persone transgender e non-binary (apri articolo del blog, apri le mie fotografie) ci siamo ritratt* mostrandoci al mondo soprattutto con il corpo. Anche se i nostri percorsi e le sofferenze sono diverse, in entrambi i casi c’è la voglia di riappropriarsi del proprio corpo.
Nelle sue slide, c’erano anche due, dove ci presentava, nel mio caso con un testo che in parte le avevo dato, ma sembra acquisire importanza presentato da qualcun’altro, è stato un piacere leggerlo su schermo. Piccole cose che mi confermano la mia voglia di divulgare e aiutare.
“Divulgatrice tematiche sulle diversità.
“
Donna transgender, si occupa di divulgazione tematiche trans, collabora con medici per iniziative in oncologia e terapia ormonale, medicina di genere; propone giornate tematiche di formazione alle aziende e partecipa volentieri su altre tematiche di genere, soprattutto quelle che riguardano il genere femminile. Ha studiato grafica e pubblicità allo IED Milano, in seguito è diventata programmatrice di computer e ora è programmatrice di siti web.
Alcune delle sue attività personali riguardano: danza, teatro, lettura espressiva, yoga, pilates, meditazione, video maker.

«La danza è di un aiuto enorme, mi ha aiutato tantissimo. In alcune parti, quando mi rivedo nei video, continuo a vedere dei difetti però sono sempre di meno. È un po' come guardarsi nello specchio ma non guardar solo i difetti, cercare di trovare anche i pregi e il bello che ognuno ha dentro di noi.
»
Che cos’è per te il corpo?
«Questa è una domanda complicata. Nel senso io sono una donna transgender atipica perché ho iniziato in età più avanzata rispetto a quelle che cominciano a vent'anni dove pensano subito agli ormoni e alla chirurgia. Quindi per me c'è stata un'accettazione, negli anni, che qualunque miglioria del fisico un po' con gli ormoni e soprattutto con la danza mi hanno portato ad essere quella che ora sono.
»
La sua tesi sul corpo, includendo le diversità e una persona transgender credo che abbia avuto uno spessore superiore che forse i professori non si aspettavano. Hanno riconosciuto la professionalità della sue tesi della preparazione del video che ci abbiamo messo le nostre anime, compreso il fotografo con un montaggio che non si è limitato a giuntare le immagini, ma scelto e aggiunto quello che vedeva dal suo punto di vista.
Lei ha iniziato cinque anni fa questo percorso universitario e se non c’erano i compagni con l’accettazione e l’amicizia forse non sarebbe arrivata in fondo. Un po’ quello che accade in una transizione di genere, senza gli altri e la loro accettazione è veramente dura.

Non sono mai stata a vedere una discussione di laurea e nemmeno quello che c’è dopo, è stato molto toccante e anche divertente.
Dopo la discussione abbiamo dovuto attendere 30 minuti perché la commissione dei tre docenti decidesse il voto. Rientrati tutti in sala, le cinque le ragazze che avevano presentato la tesi sono state chiamate hanno letto loro le motivazioni e assegnato il voto finale. Sia Katte che le altre hanno preso un bel 110 e lode.
Io e Giuliana ci siamo commosse numerose volte. Katte la conosciamo da poco più di un mese ed è entrata nel cuore e come ha detto lei ormai siamo parte della famiglia.
Usciti dall’aula siamo andati a fare le fotografie di rito, all’esterno di fronte al muro dove c’erano degli striscioni con i nomi di tutte le persone che si stanno laureando. Infine abbiamo festeggiato con dolcetti salati e pasticcini, oltre a uno spumante che era veramente veramente buono nonostante non era più freddo.

Partecipare oggi e averla aiutata a realizzare questo progetto è stata una delle cose più toccanti da quando sono una donna. Katte ci ha fatto una sorpresa regalandoci una scatoletta con i confetti rossi (squisiti) e una copia stampata e impaginata della sua presentazione. Vedermi su carta, come per il catalogo della mostra Ri-scatti) è sempre una cosa fantastica, fa sembrare tutto più vero anche se il mio cuore era colmo di cose belle e per fortuna non si riempie mai.
Alle ore 14:00 dopo numerosi calorosi abbracci, ci siamo salutati promettendo di fare una cena al più presto, mi aveva prospettato una specie di festa domani sera che non ha confermato e forse per me è meglio, sto facendo troppe cose di fila e ho bisogno di una serata di pausa (anche se è sabato e nel mio passato maschile mi sarebbe sembrata una cosa terribile da sfigati).
Stasera ci sarà lo spettacolo teatrale di fine corso delle Nina’s Drag Queens, rientrerò alla una di notte, dopo essere stata in giro tutto il giorno e domattina dovrò essere di nuovo a Milano per la lezione di workout sempre con Giuliana. Non sono indistruttibile, ma sento i primi segni dell’età. Finché ci riuscirò continuerò a vivere la vita, dopo farò altre cose.
PS: mi hanno consigliato di comprare un camper da usare come base mobile, pieno zeppo di abiti per le attività che faccio…