Oggi ho preso tutta la giornata di ferie, questa sera faremo una festa con il mio gruppo di danza e ognuna cucinerà qualcosa, prevedo che andremo tutti a casa con le “schiscetta” (contenitore di cibo) a giudicare dalle fotografie che stanno già postando nel gruppo.
Mi sono svegliata presto per cercare di prenotare il nuovo passaporto (quello vecchio è scaduto e con il nome con foto del vecchio me), oggi c’erano dei posti liberi, peccato che sono a ottobre. Ho prenotato comunque e poi ho cercato in rete scoprendo che da una settimana, nei comuni piccoli come il mio, si può fare anche alle poste molto più velocemente. Annullerò la prenotazione.
Sono uscita a fare colazione al bar dove c’erano un sacco di persone che conoscevo e mi sono messa a chiacchierare con una mia amica, abbiamo parlato un anche della danza, lei sta facendo un corso sui tacchi alti (heels) al mattino.
Sono andata dalla dalla fruttivendola per fare un po’ di spesa e credo di aver comprato molta più verdura di quella che mi serviva per preparare qualcosina da portare stasera. Mi ero messa in testa di rifare i cestini di pasta sfoglia che sembrano delle rose.
Sono andata dalla dalla fruttivendola per fare un po’ di spesa e credo di aver comprato molta più verdura di quella che mi serviva per preparare qualcosina da portare stasera. Mi ero messa in testa di rifare i cestini di pasta sfoglia che sembrano delle rose.

Sono andata poi anche dalla salumiera, con Caterina ci siamo fatte un caldo braccio, e poi ho comprato alcune cose che mi sono servite e altre che sono rimaste nel frigo. Non avendo una ricetta da seguire ho improvvisato a memoria.
Prima di mettermi a cucinare sono uscita in auto andando in un negozio di cinesi per cercare delle buste trasparenti in cui infilarci le mimose che ho ritirato ieri sera da mia sorella che ha una pianta in giardino.
Ho trovato delle buste trasparenti, non così economiche anche se in totale ho speso 10€, ma mi hanno risparmiato molto lavoro a farle con il rotolo trasparente, ma ho comunque impiegato veramente tanto tempo a infilare ogni rametto nella sua busta e sigillarlo con un quoricino.

Tornata a casa ho iniziato a preparare queste “rose di verdure” che avevamo fatto al corso di cucina, ma non ricordavo bene che ingredienti.
Ci sono volute due ore per preparare venti rose (siamo così tante alla festa) composte dalla pasta sfoglia, con all’interno carote e zucchine, semi di sesamo bianco, aromi vari e un pomodorino pachino. Ho provato a cuocerle in forno scoprendo che ci vuole veramente tanto e poi ho dovuto terminare la cottura nella friggitrice ad aria che invece è velocissima. Non credo che userò ancora il forno in vita mia.

finalmente i capelli hanno una lunghezza decente
Ho cercato di dormire una mezz’oretta e poi mi sono messa a scegliere gli abiti neri con una parte bianca. Il dress-code appunto colore nero con del bianco.
Ho fatto la doccia, mi sono preparata il make-up, caricato l’auto con due borsoni e due borse giganti. Sono uscita con molto anticipo preoccupata del traffico in strada. Ce n’era parecchio e con il navigatore che mi ha fatto fare delle stradine minori, ma che mi hanno stancata e evitato trenta minuti di coda. Oggi c’è stato anche lo sciopero di trasporti, apparentemente per evidenziare le differenze di genere, ma non fai una cosa del genere lasciando a piedi tutte le donne.
Sono arrivata, ho parcheggiato a soli cento metri dall’ingresso del locale, sono rimasta in auto sdraiata sul sedile passeggero e ho cercato di riposarmi 4per quaranta minuti ascoltando la musica a occhi chiusi. Mi sono ripresa abbastanza dalla stanchezza e dopo il cambio delle scarpe con le décolleté basse (per guidare indosso le sneakers), e sono andata alla festa sotto una leggerissima pioggerillina.

più carina e femminile delle altre donne Cisgender
Alcune ragazze erano già in sala cominciando a sistemare i tavoli, spostati più volte finché abbiamo trovato una collocazione ideale: da una parte il salato, su un altro tavolo i dolci e un terzo tavolo che conteneva piatti e bicchieri (inclusi i pennarelli per scrivere il nome). Su una mensola ho allineato tutti i pacchetti di mimose che avevo portato.

L’orario di inizio non era tassativo e alcune sono arrivate molto dopo, ma ognuna portava una borsa con altre leccornie da mangiare arricchendo il buffet.
Molte di noi non sono lombarde (ma abbiamo due milanesi vere) e ognuna ha preparato qualcosa di particolare della propria regione, tutto molto buono. Ho fatto notare che domenica scorsa nell’albergo cinque stelle dove abbiamo mangiato dopo la danza, si è mangiato molto bene, ma questa sera il livello è molto più alto, almeno giudicare dei sapori di ogni cosa.
Sono piaciute anche le mie roselline di pasta sfoglia (evviva), dove all’ultimo momento ho spruzzato dell’olio per aggiungere un po’ di sapore, nel pomeriggio ne aveva assaggiata una e mancava qualcosa. Volutamente avevo messo pochissimo sale che di solito aiuta tantissimo con i sapori, ma stasera c’erano già un sacco di cose salate e il fabbisogno giornaliero di sale è di soli 5 mg.

Dopo un po’ di chiacchiere, mentre si beveva (soprattutto) e si mangiava, alcune hanno iniziato a ballare e in poco tempo eravamo tutte lì con loro. I pezzi musicali erano presi da Spotify e ogni tanto qualcuna faceva delle richieste. Abbiamo ballato di tutto dalla Raffaella Carrà, alla disko, al rapper ed anche i “nostri” pezzi sudamericani e caraibici.
Quando passavano alcuni brani che facevano parte dell’allenamento di danza, qualcuna si esibiva accentuando alcuni degli esercizi che facciamo , facendoci scompisciare dalle risate.

Questa è la prima festa dove tutte hanno ballato, d’altronde facciamo parte di un corso di danza. Alcune sono molto più fluide si sono esibite in alcuni assoli e coppie, in vari momenti stavamo in cerchio, come fanno nell’hip-hop, e al centro qualcuna si esibiva. Ovviamente anche io ho fatto qualcosa e con Alessandra che mi ha coinvolto e ho scoperto che ho ancora delle difficoltà a fare i balli di coppia e soprattutto quando devo essere io quella a girare; d’altronde se l’avessi fatto in passato non ero io quella che doveva girare. C’era anche il problema di altezza che dovevo girare e piegarmi leggermente.Magari in futuro proverò a iscrivermi a qualche corso di coppie.
Abbiamo anche rifatto la coreografia di domenica scorsa dove ci eravamo esibite nell’hotel, quelle che non erano presenti hanno comunque cercato di ballarlo insieme a noi nel poco spazio e senza farsi del male scontrandosi.

In un paio di pause della danza, mi sono esibita con due monologhi, quello di “Cappuccetto Rosso Sangue” che ha avuto un grande successo e un lungo applauso e quello dell’Insegna di Stefano Benni. Di quest’ultimo non ricordavo proprio tutto dato che sono passati più di due anni, ma una volta iniziata la storia grosso modo sono riuscita a ricordarmi tutto e anche questo è piaciuto molto. Qualcuna ha chiesto se facessi teatro, so che sono brava, a me non credevo così tanto a giudicare dai commenti ogni volta.

Dopo le ore 23:00 abbiamo mangiato anche i dolci e c’erano ben sei torte, io ho optato per quelle più fresche e liquide. Nel brindisi sono rimasta sul prosecco, sull’acqua e anche qualche piccolo sorso di Coca-Cola che aiutava la digestione con le bollicine. Ho evitato altre bevande per non fare acidità come mi è successo in passato.
Ho cercato di non esagerare con il cibo e ho preferito assaggiare piccole porzioni di ogni cosa, ma c’era davvero troppa roba buona. Mi sono portata a casa cinque contenitori di cibo, tra cui tre delle mie roselline che sono avanzate. Nei prossimi due giorni so cosa mangiare.

Oltre a ballare su alcune canzoni abbiamo fatto anche dei cori danzando. Credo che sia la festa migliore a cui ho partecipato con tutte donne simpatiche che si sono lasciate coinvolgere dalla serata, e sicuramente è la danza che ci unisce,
Questo è stato il mio quarto festeggiamento di questa giornata e ogni anno l’ho passato insieme a delle donne diversissime tra loro, anche in età molto avanzata. Sono sempre state comunque delle serate che mi hanno arricchito e aiutata nella ricerca della mia femminilità. (Link articoli: prima festa, seconda festa).
Per una donna transgender è una giornata da festeggiare, segna un traguardo raggiunto e una riconoscimento dell’essere donna, ovviamente per tutto il resto è una giornata per ricordarci quanto fatto in passato per i diritti delle donne e di quanto c’è ancora da fare. Da quattro anni anche questa è diventata una mia battaglia. Prima della transizione era a favore dell’emancipazione femminile, mentre adesso ho tutti i limiti del caso. Se non ci si sente donna dentro, fare un percorso di affermazione di genere per una donna trans, non si fa un affare.
Vedendo alcuni video che ci hanno fatto, quando sono di profilo mi vedo comunque sempre con un “fisico importante”, ma di meno rispetto al passato, ora rimango più dritta con la schiena è ho un movimento più fluido, ma ho ancora molto da fare.

La bellissima festa è terminata poco dopo la mezzanotte, alcune erano andate via in anticipo e prima che uscissero le braccavo intimando che dovevamo prendere le mimose che avevo preparato. Per le ragazze arrivate più tardi, non avevamo spiegato loro questa cosa che avevo scritto in chat e forse alcune non avevano recepito.La fatica e l’impegno per prepararle è stato premiato con dei bei sorrisi e ringraziamenti.
Normalmente il profumo delle mimose può dare noia, ma ho scoperto che quando sono fresche e colte da meno di un giorno hanno un buonissimo profumo.

All’inizio della serata Deborah, una del gruppo che non conoscevo così tanto bene, lei è nel turno di martedì e ci siamo viste solo alle serate con la pizza, si è offerta di ospitarmi da lei. Le altre a cui avevo chiesto in precedenza non avevano posto, oppure erano arrivati dei parenti all’ultimo. Se non era per lei sarei dovuta tornare a casa per la 1:30 di notte e al mattino alle otto svegliarmi per ripartire per tornare lì a fare la lezione di danza. L’avevo fatto qualche mese fa ed effettivamente era stato pesante.
Arrivate a casa sua, mi ha presentato il marito che era molto influenzato e ci siamo limitati a un saluto breve una stretta di mano, più tardi ho visto anche la figliola piccola che stava già dormendo in piedi tenendo un orsacchiotto di pezza senza nome (non si usa più dare un nome?), lei voleva dormire nel letto della mamma dato questa sera era tornata tardi.
Mi ha dato una stanzetta tutta per me, proprio con adiacente al bagno, così non avrei disturbato soprattutto la notte per andare al bagno (prendo una pillola che mi aiuta con gli ormoni, ma fa fare tanta pipì). Mi ha presentata a uno dei due gatti, l’altro l’ho visto solo al mattino dopo e Deborah si è stupita che non mi hanno dato noia di notte. Sono una gattona?
Aiutata dalla pillola di melatonina e valeriana che prendo da un mese, ho dormito come un sasso nonostante il letto seppur comodo, per me nuovo. Ho sempre difficoltà a dormire in letti che non sono il mio, per la prima sera.
Questa accoglienza a darmi ospitalità è una cosa bellissima e che nel passato maschile non avrebbe potuto esserci, accogliere una donna e più facile e sicuro.
Mi fa un grandissimo piacere questa loro accoglienza nei miei confronti, il concedere un po’ della propria privacy familiare ad una persona sostanzialmente estranea, seppure conosciuta e stimata in ambito di danza e del tuo gruppo.

Al mattino mi sono svegliata alle ore 8:00 e cercando di fare meno rumore possibile mi sono preparata. Non ci si era date un orario preciso e lei non avrebbe fatto il corso danza con me oggi, ma da quello che avevo capito, era che dipendeva da che ora si sarebbe svegliata la figlia. Sono rimasta a guardare un po’ i messaggi e i video che tutte le altra avevano e stavano) caricando le mie compagne di festa, poi ho riposato ancora un po’ e finalmente dopo le ore 9:00 la famiglia si è svegliata.
Ho salutato e dopo aver lasciato i cambi per la notte in automobile sono andata a piedi a fare la lezione di danza, che era poco distante.
Appena arrivata in Cascina merlata ed arrivata da poco anche Giuliana, l’insegnante, di volta entrate nel salone si è riempito di tutte le ragazze, tra cui alcune nuove molto giovani, buon segno che i corsi funzionano.
Silvia C.”Caspita…tu ferma non ci sai stare. Fai bene
”
Dopo aver ballato almeno due ore ieri sera sera e con tutto il resto della festa, inclusa la stanchezza nel preparare il cibo e le mimose, l’ora di allenamento è servita a bruciare un po’ delle calorie che avevo in eccesso. Mi è sembrato tutto più impegnativo del solito e non credo di essere stata l’unica, durante la sezione finale di stretching e rilassamento, non ero la sola con l’asciugamano piccolo che si asciugava il sudore.

Terminata la lezione, con un ristretto gruppo, siamo andate a bere il caffè al bar, consuetudine che con Giuliana avevamo saltato per due volte. Alla fine ci siamo salutate ed era ora di ritornare a casa, avevo anche le gambe abbastanza irrigidite. Sono tornata a piedi dove avevo parcheggiato l’auto facendo una breve passeggiata, ho mangiato una delle pizzette che mi ero portata via la sera prima mi sono fatta i miei quaranta minuti di autostrada.
Rientrata a casa ho messo tutto quello che mi ero portata dietro nella lavatrice, ha fatto una doccia, mi sono asciugata e messa le creme e finalmente ho potuto mangiare un mix degli avanzi squisiti anche riscaldati. Subito dopo ho dormito quasi per un’ora.
Il fatto di aver dormito fuori casa mi ha aiutata a staccare dal lavoro e dalle altre piccole preoccupazioni, è stata la terza settimana di fila molto intensa per attività e amicizie- E’ tutto così bello che non mi sono ancora abituata a quello che mi capita da quando sono me stessa.