Merck “Indipendentemente dalle differenze, è importante che ogni persona si senta valorizzata, rispettata e coinvolta.
”
Parlare di salute inclusiva oggi è fondamentale.
Per questo, in collaborazione con Elma Academy, con la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e con l'AIOM | Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) abbiamo partecipato al progetto #OncoGender - Promoting Inclusion in Oncology.
Fra gli ospiti Fabrizio Bocchetti, Direttore BU Oncologia Merck italia, e Massimo Massagrande, Founder e CEO di Elma, hanno aperto l'evento seguiti dal contributo di Filippo Pietrantonio, Oncologo AlOM e portavoce del progetto.
Infine, ad accompagnarci durante l'incontro è stata Bianca, donna e attivista transgender che grazie al racconto del suo percorso di transizione ci ha permesso di conoscere da vicino le sfide e le difficoltà del mondo transgender e gender non confirming (TGNC).
Un'esperienza unica per riflettere sul significato di inclusione in ambito sanitario, sulla sua applicazione nei percorsi diagnostico-terapeutici in oncologia.
Inclusione significa creare una cultura che celebra le diversità e noi di Merck vogliamo essere in prima fila per stimolare dialogo, consapevolezza e sensibilità a riguardo

Emi “Bianca sei fighissima!
”
Enrica “Complimenti a te, (sei elegante, fine e molto femminile) e complimenti all’azienda che investe per affrontare (nel modo giusto)un argomento così particolare!!
”

Ieri sera non ho partecipato alla lezione di Zumba, ma ho invece frequentato una lezione di movimento funzionale con un nome ambiguo. La ragione è che volevo evitare di affaticarmi troppo e di tornare a casa tardi. Oggi dovevo essere a Roma per tenere una lezione come docente presso un’azienda farmaceutica.
La lezione di movimento funzionale ha coinvolto principalmente l’uso di pesi, in particolare pesi da 2 kg per ciascun manubrio. Molti anni fa, al maschile, utilizzavo pesi da 4 kg, il che dimostra quanto la mia forza fisica sia diminuita nel tempo. Eseguire gli esercizi è stato impegnativo, soprattutto per le spalle, e ho cercato di evitare di aumentare troppo la massa muscolare per non avere un aspetto troppo mascolino, dopo tutto il lavoro che ho fatto per perdere massa nelle spalle…
Questa mattina mi sono svegliata alle 6:00 e ho fatto gli ultimi preparativi per il viaggio. Nel mio zaino ho incluso anche un paio di decolletè che avrei indossato durante l’evento. Mi sentivo abbastanza elegante e alcune persone hanno apprezzato il contrasto tra le scarpe da ginnastica, necessarie per il viaggio, e le decolletè. A Roma, la temperatura sarà probabilmente più alta, quindi ho cercato di indossare abiti adatti a strati.

Avevo due treni tra cui scegliere e ho optato per quello che partiva prima per evitare ritardi, che solitamente vengono annunciati all’ultimo momento. Sono rimasta quasi un’ora nella stazione di Milano Centrale, che fortunatamente è dotata di bar e locali da qualche anno. Tuttavia, ho preferito fare colazione in un bar appena fuori dalla stazione, poiché i prezzi all’interno sono piuttosto elevati.
Una volta a bordo del treno in classe business, ho scoperto che c’era la possibilità di avere una scatola colazione con yogurt, un dolce e altre piccole prelibatezze, sono ironica ovviamente, il tutto confezionato in materiale cartaceo. Ho apprezzato molto questa attenzione ecologica.
Ho indossato le cuffie antirumore e ho cercato di riposarmi durante le tre ore di viaggio. Avevo con me il tablet, ma non l’ho utilizzato a causa dell’oscillazione del treno, che mi ha causato un leggero mal di stomaco e nausea.
Arrivata alla stazione, ho ricevuto un messaggio da Giulia, che stava organizzando l’evento insieme ad altre persone. Mi ha scritto che c’era una lunga fila di taxi, quindi hanno optato per prendere la metropolitana. Nonostante i romani non ne parlino bene, ho deciso di provare anche io l’esperienza, dato che dovevo fare solo quattro fermate. Confermo l’opinione dei romani! Non credo la prenderò più in futuro.
Arrivata a destinazione, ho cambiato le scarpe e ho salutato alcuni presenti prima di dirigermi nella sala dell’evento dove abbiamo registrato due brevi interviste video. All’interno c’era già il Dottor Filippo Pietrantoni, con cui collaboro per questo tipo di eventi. Abbiamo sviluppato un format di grande impatto che include spiegazioni sulle persone transgender, statistiche e la presentazione del progetto Oncogender di cui faccio parte, oltre a questioni legate ai tumori e alla terapia ormonale sostitutiva.
Dopo di lui, ho risposto a alcune domande, condividendo la mia storia e inserendo dati statistici e aneddoti. Ogni volta le mie risposte sono leggermente diverse, poiché la mia transizione è ancora in corso e sto apprendendo nuove informazioni, soprattutto riguardo alla burocrazia per l’operazione chirurgica in Italia.
Terminata la registrazione, mi hanno presentato alle persone dell’azienda Merck (il cliente), che aveva anche sponsorizzato l’evento dello scorso anno ad Assisi. Erano molto motivati nel far conoscere le sfide che affrontiamo noi persone transgender ai loro dipendenti, nonostante hanno un ufficio risorse umane che non ha buone conoscenza in materia.

Il pranzo, un buffet vegano preparato da un’azienda locale, è stato delizioso. Ho cercato di non mangiare troppo perché l’evento stava per iniziare. Nel frattempo, ho interagito con alcune persone della sede di Roma e con alcuni rappresentanti dell’azienda cliente.
Ci siamo seduti e abbiamo aspettato che i dipendenti dell’azienda si collegassero da remoto. Una volta superate le 130 persone, abbiamo iniziato. Anche mi è sembrato finire subito, l’evento è durato più di un’ora. Nella parte finale da remoto hanno fatto solo tre domande, ma erano comunque interessanti.

“...hai detto quanti anni hai, ti guardavo e non ci credevo, hai la mia età e sembri mia figlia, ti davo intorno ai quarant’anni
”
So che l’evento è andato molto bene, non solo per i ringraziamenti verbali, ma anche perché tutti i rappresentanti dell’azienda cliente mi hanno abbracciata quando ci siamo salutati. Nel settore farmaceutico, noto per essere molto formale, questo è un segno che ho fatto un’impressione positiva.
Mamma “Che bello! Sempre attiva! Complimenti un bacione da mamma
”
“Ti avevo vista online quando hai riparlato hai dipendenti di Elma, ma ascoltarti di persona è tutto un altro impatto
“

Durante il viaggio di ritorno, ho mangiato alcuni dei MacNugget di pollo che avevamo acquistato da McDonald’s prima di salire sul treno. Il viaggio mi è sembrato più lungo, principalmente a causa della stanchezza accumulata. Filippo era impegnato a rispondere a numerosi messaggi e-mail e telefonate, tutte per lavoro e istruzioni da dare ai suoi colleghi in ospedale, confermare appuntamenti dei pazienti. Peccato che abbiamo avuto poco tempo per conversare e conoscerci meglio..

Abbiamo scoperto che in classe business c’era una scatola con il nome altisonante “aperitivo”, sempre di cartone, con alcune cibi salati che non erano eccezionali, però i biscottini erano deliziosi. In pratica, ho quasi fatto una dieta oggi. Peccato a sabato quando mi sarò pesata in realtà ho messo su quasi un chilo!
Siamo arrivati a Milano alle 20:00, e avevo un altro treno da prendere mezz’ora dopo per completare il mio viaggio. Ci siamo congedati con un abbraccio e ci siamo dati appuntamento per la riunione Zoom del gruppo Oncogender il 13 Ottobre. Ieri mi era arrivata una e-mail che comunicava agli autori che il paper scientifico che avevamo sottoposto è stato approvato, rendendomi ufficialmente un’autrice medico-scientifica!.

Nonostante la stanchezza, ho cercato di rimanere sveglia e attendere che il treno partisse, ma c’è stato un guasto agli impianti nella stazione di Brescia, quindi il treno è stato ritardato di oltre settanta minuti. Ho deciso di prendere la metropolitana per raggiungere una stazione del passante ferroviario che, essendo una linea più breve, non aveva ritardi nella circolazione ferroviaria. Alle 22:15 sono finalmente arrivata a casa, esausta e sconvolta. Ho fatto una doccia, cucinato della pasta al burro e tonno, e poi sono crollata a letto.
Maia “Come ti sei sentita in un luogo “fuori” della dinamica sociale come quello farmaceutico?”
Ho lavorato 18 anni in quel settore… ero il capo dei tecnici dei congressi e dei corsi di formazione… Non sono fuori dalla dinamica sociale in quel contesto…
Comunque sono molto brava e veloce a entrare in qualsiasi contesto sociale
Maia “E se loro cercassero una “cavia” da laboratorio, anzichè, conoscere le tue necessità ed esigenze, cosa cambierebbe nel tuo mondo?
”
Sempre belle le tue domande!
Basta che non sperimentano nuovi farmaci, in realtà io sto documentando la mia transizione con tanto di fotografie, che non pubblico dato che sono nuda a mostrare i cambiamenti del fisico, in vista che in futuro qualcuno possa usarle per farci uno studio…
Una delle cose che sta uscendo quando faccio questi eventi e ne parlo con i medici, sono i valori di riferimento delle analisi che sono fatti in base al codice fiscale e quindi se si segue una terapia ormonale non sono corrette, la stessa cosa accade quando ci si basa su altezza, peso e sesso.
Se ci fossero degli studi scientifici decenti pubblicati con statistiche delle persone trans in Europa, non sarebbe una cosa così negativa scoprire quali valori abbiamo con i corpi modificati, purché non veniamo schedati in qualche modo!