Stasera sono andata alla prima lezione di prova di un nuovo corso di teatro presso il SATS (https://www.scuolateatrotreviglio.it/spaziocorsisats/) , dove lo scorso anno ho fatto quello di “Lettura Espressiva“. Volevo fare il corso avanzato, ma non sono sicuri se lo faranno e neppure quando, forse a fine Novembre. Nell’incertezza ho pensato di fare questo anche se è definito “corso base per adulti“, l’importante per me è divertirmi, frequentare gente e qualcosa si impara sempre.
Sono la seconda ad arrivare, tutti sono in leggero ritardo e Max, l’insegnante e titolare dell’associazione e scuola, non ha un’idea precisa di quanti saremo. Nella giornata di prova si aggregano in molti perché è gratis, poi quando vedono il costo e l’ ìmpegno che ci vuole, terminerà a giugno, non si fanno più vedere.
Tra i primi ad arrivare ci sono due persone con cui ho fatto degli eventi online lo scorso anno, facevano parte di un corso di lettura espressiva alternativo al nostro. Che bello vederli di persona e farci qualcosa insieme.
C’é Alda con cui avevamo fatto una specie di duetto e che mi era piaciuta molto. C’è feeling a prima vista e più tardi mi proporrà di partecipare agli eventi del suo gruppo di lettura espressiva. Accetto subito e volentieri, fermo restando i miei numerosi impegni.
Max mi propone di indossare un grembiule perché stasera faremo un lavoro con la creta e il mio maglioncino rischia di sporcarsi. Mi ero vestita “da figa” con tanto di parrucca e scopro che sono troppo elegante, quasi tutti sono in tuta e felpa, donne comprese. Tolgo il maglioncino rimanendo con canotta e blazer e occasionalmente con una specie di tuta leggera da imbianchino.
Quando sono tutti arrivati ci sediamo in cerchio e siamo troppi, stasera in sedici e c’è qualcuno che verrà da settimana prossima. Facendo le presentazioni scopro che sono stati messi insieme alcuni dei due corsi di base dello scorso anno più io e altri “nuovi” che veniamo definiti “il gruppo misto”. Forse per uno spettacolo teatrale siamo davvero troppi, però per delle serate di improvvisazioni e di esercizi siamo comunque un bel gruppo. L’età varia dai 18 anni a me che sono la più vecchia. In cinque siamo over 50, gli altri sotto i 30…un bel mix.
Alcune ragazze dicono che fanno teatro da X anni, ma se sembrano delle bambine, poi parlano dei figli..insomma li portano davvero bene.
La lezione inizia mettendoci a terra e modellando la creta per fare una statua del nostro animale totemico, una specie di spirito guida oppure un animale che ci piace. Dove è il trucco? Lo dobbiamo modellare bendati!
Manipolo la creta indecisa se fare la volpe, già interpretata da me nello spettacolo “L’arca delle Nina’s” (https://blog.simiula.com/blog/2020/01/10/larca-delle-ninas/). Non vorrei che poi mi rimanesse appiccicato il ruolo per il corso, così mi esce un po’ volpe e un po’ gatto. Per fortuna sarà solo per questa sera l’abbinamento.
Tolgo la benda e insomma…è una testa di qualcosa di animale, ma davvero scolpita male. Al mio fianco sento dire che il delfino sembra qualcosa di schiacciato da un auto. Guardando gli altri vedo che quasi nessuno ha creato qualcosa di decente, ma non è lo scopo come scoprirò tra poco, anzi. Solo Jacopo, che ha fatto con me il corso di Lettura Espressiva, ha modellato un dinosauro con gli artigli davvero ben fatto.
L’esercizio procede in questo modo: ognuno, armato di pennarello, guarda “i capolavori” degli altri e scrive su un foglio, posto davanti, cosa vede, cosa gli ispira, il tutto in una parola o frase breve.
Guardando da vicino le sculture vedo cose incredibili e ridicole e le parole scritte sono davvero assurde o comiche.
Le parole del mio “Gatto-Volpe” erano:
- Il gatto anziano
- Heavy metal
- La furba volpe
- GattoGrifondoro
- 7 vite
- Sguardo stanco
- Rivale demoniaco
- Il gatto o la volpe
- Maschera tribale
- Maschera teatrale dello zoo
- Lui è il padrone
- La volpe del piccolo principe
- Maschera Korogu
- Mi hanno tolto la parola
Ora dobbiamo comporre su un foglio una breve storia usando queste parole. Ecco il mio capolavoro letterario di scrittura creativa:
“Il gatto anziano che aveva ancora 7 vite era conosciuto con il nome di GattoGrifondoro. Aveva lo sguardo stanco e triste.
Dopo aver ascoltato un brano di Heavy metal pensò tra se “mi hanno tolto la parola”. Così si travestì da volpe.
La gente quando lo vedeva pensava “Il gatto o la volpe?”
Felice di fare coppia da solo, nemmeno incontrasse Pinocchio, si mise una maschera Korogu e si finse la volpe del piccolo principe.
Una volpe astuta e bellissima. Ringiovanì per magia, ma perse qualche vita.
Ora era la “Furba Volpe Paprika”!“
Ha poco senso tranne il fatto che mi ricorda e racconta la mia transizione! Ero un gatto anziano con poca voglia di vivere e ora sono una volpe iperattiva (e figa). Le cose non accadono per caso, ma certe volte sono inquietanti.
Nell’esercizio seguente ci dividono in due gruppi e mettiamo le nostre sculture al centro, tutte vicine su un foglio. Da vedere è una massa di lavori di sabbia che la marea ha quasi cancellato. Inventare una storia su quello che vediamo? Con suggerimenti vari riusciamo a creare una piccola fiaba/filastrocca. Alda la scrive su un foglio per non dimenticarla. Ora dobbiamo improvvisare una scena di quello che abbiamo scritto.
Max suggerisce di fare un musical dato che abbiamo un testo e non una descrizione di eventi scenici.
Mi ricordo che uno dei ragazzi, durante la presentazione, aveva detto che sa cantare, così gli propongo che canti la storia “a capella” (senza una musica o ritmo veri e propri) e noi faremo una coreografia gestuale.
Il mio passato che ritorna? Sembra una rivisitazione dello spettacolo delle Drag Queen e delle animalesse, qui senza lustrini.
L’altro gruppo mette in scena qualcosa di più teatrale molto divertente e che fa vedere le qualità di alcune persone più esperte di me su cose teatrali. Guardandoli imparo qualcosa che spero mi sarà utile. Comunque all’altro gruppo il nostro musical è piaciuto.
Poi facciamo del movimento “nello spazio“, cioè ci si muove nella stanza andando a riempire i buchi e cambiando direzione. Max ci dice stop e dobbiamo metterci in posa ispirandoci all’animale scelto. Qui uso la tecnica, appresa settimana scorsa al Playback Theatre (https://blog.simiula.com/blog/2021/10/01/workshop-playback-theatre/), di avvolgere gli altri con braccia e corpo, senza contatto fisico. Alcuni mi copiano.
Anche qui mi ricorda alcuni esercizi fatti per la preparazione delle Drag Queen.
L’esercizio finale è quello di scegliere solo tre frasi e cantarle in rap, oppure come ci viene. Dopo aver avuto un paio di minuti per pensarci e provare, ci mettiamo in cerchio e a turno si canta il proprio loop, ripetendo due/tre volte le parole. Da parte mia ne ho scelte tre, ma quando è il mio turno il mio cervello anziché una parola ne sceglie un’altra. Sono davvero stanca? La nuova parola ci sta bene ugualmente.
Nel mio pezzo c’è anche una cosa che ho appreso ascoltando interviste a comici su YouTube. L’effetto sorpresa. Se l’attore fa o dice qualcosa di inatteso la gente ride. L’ultima frase del mio pezzo ha una piccola pausa e poi le due parole scandite lentamente, rompendo il ritmo. Infatti ridono quasi tutti.
Per gli arditi che vogliono ascoltare “il mio pezzo” ecco qui sotto.
Altrimenti ecco il testo.
“GattoGrifondoro. Sguardo stanco. GattoGrifondoro. Maschera Tribale.
GattoGrifondoro GattoGrifondoro, Maschera Tribale Maschera Tribale Maschera Tribale.
Sguardo stanco
…pausa…
Maschera Tribale”
parole (a caso) e musica copyright Paprika Le Bon.
Ripetiamo una seconda volta e stavolta sembra quasi che i pezzi si leghino con il precedente per tono e modalità. Bello, peccato che non abbiamo registrato l’audio.
La lezione termina con i saluti, anche se sono le undici e domani mi devo svegliare alle sei, sono ancora energica per la serata che è stata divertente e ho appreso molte cose.
Silvia “Heyla , Ormai fai tutto e di più e fai bene…mi manchi ed anche sto corso ma ci sta.
“
Dina “Buongiorno Bianca, muta sono. Sei brava, molto brava, io non ce la farei, ma neppure è nelle mie corde fare tutte quelle cose, vedere tutte quelle persone: sarebbe per me una sorta di ubriacatura che nulla mi lascerebbe se non la testa frastornata di una vita non mia.
”
Ho fatto un calcolo approssimativo delle persone che ho conosciuto negli ultimi due mesi e di cui molte sono ancora in contatto singolarmente oppure in gruppi…150!
Dina “Non sarebbe la mia vita, schiva e riservata. Mi sentirei spaesata, come in un circo.
”
Marzia “Ciao Bianca! Mi avrai letta nel pensiero, è da un paio di giorni che volevo scriverti, dopo aver letto delle tue esperienze dello scorso weekend sul blog.
Sono contenta che tuo cognato stia meglio e che piano piano tutto stia tornando com'era. Bene così. Che tu non stia mai ferma fa parte del tuo essere, e ti dico che fai solo bene a non stare ferma, perché le cose che scegli di fare sono tutte bellissime esperienze e ne vale sempre la pena ! Infatti come ti dicevo ti seguo e ho letto col fiato sospeso del tuo workshop esperienziale….che meraviglia a teatro (sei bellissima in quelle foto) e che meraviglia, che magia, il giorno dopo quella celebrazione della vita… Mi sono davvero emozionata e le esperienze come questa, che hanno a che fare con le nostre anime, mi attraggono da sempre e da sempre leggo e cerco chi 'va oltre' non solo oltre la soglia, ma oltre in generale. Oltre alle apparenze, ai pregiudizi, a quelle che sembrano certezze ma non lo sono, alle parole. Oltre. Per cui brava Bianca, continua a non stare ferma e a vivere questa esperienze che ti arricchiscono, e che arricchiscono chi le vive con te. La tua amica Barbara mi sembra una persona eccezionale. Tenetevi strette, sempre. Le tue esperienze che arricchiscono io le vivo leggendoti, e pensando che un giorno anche io avrò abbastanza tempo da dedicare a nutrire corpo e anima come si deve. Per cui, grazie di tutto ciò che condividi, e grazie di questo messaggio di aggiornamento speciale per me. Ti auguro uno splendido weekend, porta la tua luce ai tuoi amici e torna a casa più luminosa grazie alle loro luci, che daranno a te. E a proposito di luci, sono sicura che la seduta laser darà gli esiti da te sperati, e tranquilla che in ogni caso non sembreresti Babbo Natale nemmeno se ti mettessi giacca e pantaloni rossi!
Sei una splendida creatura, dentro e fuori. Davvero. Ne stai prendendo coscienza e credo che sia una cosa bellissima…ti vedo innamorata, della vita, della tua nuova vita che stai vivendo appieno. Avanti così cara cugina. Con immenso affetto, un grande abbraccio e un bacio
”