La settimana scorsa durante le prove del corso di teatro abbiamo completato finalmente il montaggio dello spettacolo, in realtà manca una cosa sul finale, ma non abbiamo capito cosa vuol fare l’insegnante.
C’era Giulia che voleva provare le sue battute anche se non si stacca dall’avere il copione in mano e finché lo tiene non imparerà mai. Non abbiamo potuto provare perché prima ci sono state le prove degli abiti di scena e poi eravamo tutti in “scena” nel preparare l’ultima parte dello spettacolo e alcune delle ragazze erano sempre in scena a turno. Anche questa volta la lezione era stata più un guardare la regia teatrale che fare teatro.
Questa sera dovremmo fare il “filone“: lo spettacolo tutto di fila, ma ci sono due ragazzi positivi al covid, uno forse farà il tampone negativo nel pomeriggio, mentre l’altro l’ha appena preso.
Ho il presentimento che anche stasera non riusciremo a preparare tutto come si deve, inoltre siamo fuori tempo e noi ragazze le nostre parti tutti insieme non le abbiamo mai davvero provate. Soprattutto la scena dove dobbiamo stendere un lungo tendone rosso che fungerà da tappeto e poi andrà dispiegato per formare una barriera.
Un paio di ragazze non hanno mai portato nemmeno gli abiti di scena e sì che devono avere solo una gonna nera lunga e qualcosa sopra anch’esso nera, non che ci voglia poi molto.
Tra l’altro settimana prossima sarà festa e quindi si salterà la lezione, rimarranno solo due sere per fare le prove finale prima dello spettacolo che si svolgerà un giovedì e che quindi da parte mia non inviterò nessuno in quanto le mie vicine di casa saranno andate nelle loro case in montagna. La maggior parte delle mie amiche in zona lavora e non riuscirà ad esserci. Un pochino mi spiace visto l’impegno che ho messo, ma devo comunque ricordarmi che è un corso teatrale fatto alla buona in provincia, seppure con ottimi insegnanti. Il problema sono gli alunni che pensano davvero che sia come una recita scolastica e alcuni però sognano di farla sul palcoscenico, ma saltano le prove.
Sabato prossimo andrò a Milano a vedere uno spettacolo teatrale della mia compagnia precedente (prima del Covid) dove c’è una parte scritta apposta per me sul finale, un monologo sul cambiamento. Dato che non potevo più andare a provare a Milano, lavorando da casa, avevo dato forfait. Inoltre non mi piaceva molto come era stata gestita la cosa nella parte finale delle prove. Sono comunque curiosa di vedere chi ha preso la mia parte come la interpreterà.
Come è andata la lezione e il filone?
Finalmente ci siamo messi quasi tutti con gli abiti di scena. Marta, l’insegnante, ho comprato della stoffa e fatto delle tuniche per i ragazzi disegnandoci sopra con un pennarello per stoffa le greche. I ragazzi hanno tutti la barba lunga e sembrano davvero dell’epoca usciti dritti dalla mitologia.
Delle ragazze, in due non hanno ancora i costumi, però siamo riuscite a far indossare qualcosa di nero per le foto. Ho voluto fare un po’ di fotografie per ricordo, perché è l’unica cosa che ti rimane dell’esperienza dello spettacolo. Tra l’altro come donna trans mi interessa sempre il “vedermi dall’esterno” per comprendere a che punto sono arrivata. Quello che vedo è pazzesco e non mi sembra vero. La parrucca fa ancora la differenza e sono indistinguibile dalle altre donne Cis.
Dovrò realizzare una collana è un braccialetto perché ci sono due ragazze che dicono che sono imbranate e hanno rimandato fino adesso, non facendo nulla. Nonostante le mie attività numerose, mi sono offerta volontaria di fargliele io. Cosa non si fa per la riuscita di uno spettacolo. Tra l’altro non credo che riceverò un grazie sincero per la cosa.
Mentre scattavo le fotografie un ragazzo mi ha suggerito di fare un video docu-film e quindi ho fatto un po’ di riprese, peccato che il telefono dopo un po’ si ferma in stop. Non fa riprese video molto lunghe, quindi di alcune scene molto interessanti, non ho nulla. Però il video sarà basato su di noi e sulle prove e vedere gente che passa davanti oppure dietro agli altri mentre recitano è buffo e va bene. Ho copiato le riprese sul computer senza guardarle perché non voglio farmi condizionare prima dello spettacolo, in seguito aggiungerò delle altre riprese il giorno dell’evento, per poi montare un breve video di pochi minuti che racconti l’esperienza della preparazione.
Abbiamo recitato lo spettacolo dall’inizio fino a metà facendo alcune interruzioni e ripetendo alcune scene che non erano chiare, nessuno ci ricordava bene cosa era stato deciso oppure l’insegnante ha apportato delle piccole modifiche.
Alla fine abbiamo interrotto la prova in maniera poco bella, visto che erano le 23 e effettivamente tra il caldo, indossare i costumi, la stanchezza generale si è fatta sentire. Marta è rimasta un po’ male notando che noi ragazze non ci ricordiamo bene testi. Lei si era fatta un suo film che noi avessimo provato tanto, quando lei non c’era e fossimo a posto con la memoria. Devo dire che anche io, in una scena che apro, non ricordavo in quel momento di essere io la prima a parlare.
Il problema è stato che negli ultimi tre mesi noi ragazze non eravamo mai tutte presenti alle lezioni, mancava sempre qualcuna. Inoltre una ha lasciato anche il corso e ho dovuto riassegnare io le sue battute, l’ insegnante ha detto di arrangiarci tra noi. Inoltre c’è una frase che ieri sera nessuno si ricordava a chi era stata assegnata, avevo segnato sul mio copione stampato un nome, ma lei ha detto che non era sua.
Altra cosa è che l’insegnante si è concentrata molto di più a preparare le cene con i ragazzi, lasciandoci in molte serate in un angolo a guardare, mentre avrebbe potuto ritagliarsi mezz’ora con noi per farci fare le prove.
Anche l’insegnante era stanca stasera e alla fine ha ripetuto “ci fermiamo qui e se di alcune scene non saremo sicuri le tagliamo perché è meglio non fare una parte piuttosto che farla male””. Diciamo che la colpa è un po’ di tutti di tutte…
Recitare in costume comunque è stato molto bello e credo che ha dato una spinta in più nel recitare. Marta avrebbe voluto che fossimo più sensuali con il corpo e nei movimenti. Mi ha stupita vedere donne. I ragazzi con le tuniche e le barbe erano davvero fighi e vederli in azione con i costumi era davvero interessante.
Comunque è proprio un corso teatrale di periferia e per questa volta chiamarlo saggio è davvero corretto.
È stato il mio primo inverno dove potuto vivere ed esprimermi come donna con pochi lockdown e spesso senza la mascherina. Fare questo corso mi ha aiutata notevolmente, ma la vita è cambiare e ultimamente e ne sono la prova vivente. Probabilmente per il prossimo inverno farò altro, magari danza, allargando ancora di più la mia cerchia di conoscenze.
Sabato sera…per vedere lo spettacolo…
Il destino non voleva farmi arrivare a teatro…prima minaccia un temporale violento che non è arrivato …poi il navigatore impazzisce e cerca di farmi prendere un autostrada che costa 8€…riesco a uscire subito spendendo 3€ buttati per fare cinque chilometri…mi dirigo senza usarlo verso Milano e quando riprende la traccia scopro che mi ha fatto fare il giro dell’oca! Lo seguo e scopro che mi sta facendo attraversare Milano…intanto mi scappa la pupù…e la tengo. Dopo mezz’ora di agonia con tutti i semafori rossi riesco ad arrivare…scoprendo che era sui navigli…per fortuna trovo parcheggio vicino, ma appena esco dall’auto il passaggio a livello si chiude…riuscirò ad arrivare in tempo?
Dopo un tempo interminabile arriva questo trenino e entro a teatro facendo il biglietto e fiondandomi in bagno.
Mentre sono in sala arriva un messaggio del mio capo che c’è un ordine guasto che non viene evaso, ma dal telefono non posso risolvere…
Le condizioni per non farmi vedere lo spettacolo ci sono tutte…
Finito adesso, lo spettacolo è stato bello che con alcune modifiche e migliorie. È stato molto strano vedere il mio monologo recitato in modo completamente diverso, che era una cosa molto intensa e profonda è diventata una specie di macchietta che chiudeva lo spettacolo. Inoltre una delle attrici 12 giorni fa a mollato tutto e Silvia l’insegnante si è dovuta studiare tutto il capitolo in questo tempo…
Ora rientro a casa perché sono un po’ stanca che non mi sento di fare una pizzata molto tardi, anche perché la compagnia si stava già disgregando andando ognuno a casa sua…