Oggi giornata di riposo e recupero. Riassunto veloce: mio cognato cinque settimane fe ha avuto un infarto, ora sta quasi bene. Per un mese ho accompagnato quasi ogni sera mia sorella all’ospedale durante l’orario delle visite e ho fatto da baby sitter alla mia nipotina di nove anni e mezzo (tra le attività per tenerla impegnata mi sono inventata il picnic nel bagagliaio dovendo stare nel parcheggio dell’ospedale, la cappelliera era il tavolo e lei riusciva a entrare nel baule e mangiare in ginocchio).
Il tutto dopo una giornata al computer, guidare la sera per quasi due ore mi ha stancata parecchio. Settimana scorsa mio cognato è stato dimesso e l’ho accompagnato a un ospedale ancora più distante per la riabilitazione. Problema? Sveglia alle sei per prepararmi e andarlo a prendere. Per fortuna all ore dodici andava mio padre a prenderlo. Dopo quasi due ore di auto iniziare a lavorare sul computer è stato davvero impegnativo.
Ora sembra che mio cognato stia bene e che possa guidare lui per terminare la riabilitazione. Incrocio le dita perché non so quanto potrò reggere.
In tutto questo ci ho messo le mie attività che erano pianificate da mesi (workshop di tip tap, l’esperienza Oltre la soglia, pilates e corso di teatro). Non facevo pausa da sei settimane e stanotte ho dormito dieci ore.
La mattina è trascorsa al bar a fare colazione e mettermi in pari messaggiando parecchia gente e facendo la spesa al supermercato.
Daniela “Ehi! Io evidentemente mi sono persa qualcosa perché non so cosa sia successo a tuo cognato, anche se ho letto nella chat dei ribelli che ti stai sacrificando parecchio per lui. Lo spirito non ti manca però anche per fare millemila cose
”
Pietro “Fantastico, ti converrà prenderti un segretario/a per aggiornare l'agenda ogni volta.
”
Auguro a tuo cognato di riuscire nella guida. Questo tuo sacrificio verrà sicuramente ripagato…in che modo? Lo scoprirai stai pur certa.
Un abbraccio e una buona giornata.
Elena K “Sono contenta che il periodaccio stia passando! E brava che continui in tutti i tuoi interessi. Io tra i figli e la mamma non ho tanto tempo per farmi i ……miei, ma riesco a incastrare un po’ di momenti con amici e qualche trekkino anche se sono ferma da due settimane.
“
Nel pomeriggio sono andata al cinema con Pietro e Silvia (gruppo cineforum, forse frequento troppa gente e dovrò fare una mappa dei miei amici sul sito…) a vedere “Il materiale emotivo” di e con Sergio Castellitto (https://www.mymovies.it/film/2021/un-drago-a-forma-di-nuvola/). Al termine durante i titoli di coda commentiamo il film (e per rispetto a tutti coloro che hanno lavorato al film). Mi è piaciuto un sacco e devo dire che mi sono commossa cinque volte e ho anche pianto (quando siamo usciti sembravo un panda, l’eye-liner non era così water proof come pubblicizzato). A Silvia ha fatto il mio stesso effetto, mentre a Pietro non è piaciuto per nulla, anzi lo ha ritenuto una boiata, pomposo e senza trama. Silvia ha detto che forse era un film “per donne” che ha attivato il nostro lato emotivo.
Ho appena letto un paio di critiche sul web e sono concordi con Pietro, evidentemente scritti da critici maschi.
Usciti dal cinema Silvia dice che deve tornare a casa e mi spiace perché speravo di fare un happy hour con loro per svagarmi un po’. Nelle chiacchiere vicino alle auto, non si riesce mai davvero a partire subito, Silvia mi chiede come è andata la settimana scorsa nella mia prima giornata di lavoro. Cerco di risponderle, ma lei è interessata a come mi sono sentita io e se mi sono sentita fuori posto, imbarazzata, timorosa. Secondo lei si parla tanto di tolleranza, ma poi molta gente alla resa dei conti si rivela bigotta e non coerente con quanto affermano.
Questo mi ha dato da pensare riguardo a che punto sono della transizione.
Vista dall’esterno ci sono io vestita diversamente e con un comportamento femminile, poi ci sono i colleghi che mi hanno frequentato per due anni al maschile. Anche se ci siamo visti online a mezzobusto ora siamo stati di persona e quindi che reazione mia e loro?
Da parte loro tutto bene, mi hanno anche offerto il caffè. Luca, del commerciale, che mi ha vista dal vivo per la prima volta, ha sbagliato un paio di volte la grammatica scusandosi, ma di che? Lo capisco benissimo anche se dovrò bannare la parola “lui” dal dizionario. Da parte mia? Ormai sono due anni che vivo al femminile. So che in alcuni momenti non credo di essere all’altezza, ma quando sono con gli altri non so cosa succede, ma tutti vedono in me quello che mi piacerebbe vedessero. Anzi, le nuove conoscenze arrivano ad “adorarmi” in fretta e mi rendono parte del gruppo cercando di fare cose assieme.
Da parte mia mi sento “normale” ed è una cosa che desideravo da anni. Essere donna e vestirmi bene (Silvia mi ha fatto i complimenti oggi per l’abito, ma non era nulla di che. Le altre volte mi ha vista in estate e con maglietta e leggins e quindi non c’era molto materiale per essere eleganti, almeno a 57 anni). Ecco forse non apprezzo più quell’essere donna normale che prima desideravo essere. Ora è tutto così normale che mi vesto e mi trucco ed esco nel mondo senza pensarci (a parte la scelta del vestito).
Quindi non mi sono sentita imbarazzata o fuori posto al lavoro. Tutto si è svolto in una normalità bellissima e lavorando insieme agli altri come se fossi sempre stata donna. Sentirmi vestita bene e “figa” forse mi ha dato una spinta in più, l’ambiente del co-working era così bello che vestirsi bene era il minimo per me.
Salutati Pietro e Silvia sono andata in un centro commerciale per andare da Bottega Verde. Stamattina per posta sono arrivare le offerte e c’è un accappatoio a 5€ spendendo un minimo di 15€. C’erano anche alcuni prodotti in offerta e sconti vari. Ormai da loro acquisto in anticipo senza pagare più nulla a prezzo pieno. Scopro un paio di cose nuove e alla fine spendo 40€, forse l’accappatoio avrei potuto comprarlo! Però i prodotti mi servono (tranne l’eye-liner che si è rivelato poco resistente alle lacrime da film).
Dopo un anno che leggo romanzi rosa sto avendo un’evoluzione e sono passata ai gialli-rosa (non ho resistito a fare la battuta) scoprendo questa autrice che si chiama Alice Basso.
Dopo sono passata in libreria e ho guardato se c’era qualche libro anche di questa autrice che mi sta entusiasmando per la leggerezza, la qualità e la trama del suo primo libro “L’ imprevedibile piano della scrittrice senza nome” (https://www.ibs.it/imprevedibile-piano-della-scrittrice-senza-libro-alice-basso/e/9788811688303).
C’era il suo penultimo libro e altri due in offerta che ho comprato.
Parlando di libri approfitto per “pubblicizzare” un libro di una nuova scrittrice che ha accettato di ricevere i miei modesti commenti e note sul suo primo romanzo rosa.
“Come le castagne in autunno” di Sonia Puccianti (https://www.amazon.it/gp/product/B099Y3C68T/ref=ppx_yo_dt_b_d_asin_title_o00?ie=UTF8&psc=1) , attualmente gratis in versione Kindle se si ha l’abbonamento Amazon Kindle Unlimited.
Sonia P. ha scovato tramite Google il mio blog, ne ha letto alcuni post e le è piaciuto il mio modo di presentarmi e scrivere della mia vita. Mi ha scritto vai e-mail chiedendomi un parere e la cosa mi ha lusingata non poco. Ci siamo messaggiate durante la mia lettura e le ho inviato man mano i miei commenti, note e idee. Dato che ero molto stanca ho letto un capitolo ogni sera prima di addormentarmi (non sembra, ma ho letto venti libri in un anno un capitolo alla volta) e quindi le scrivevo “a caldo”. Lei è stata entusiasta dell’aiuto che le ho fornito e io che sono una persona sempre pronta a ricevere commenti e critiche costruttive di quello che faccio, ero ancora più felice.
Il finale ha un paio di incongruenze, lo leggi e ti diverti, ma ti chiedi un paio di cose che non ti tornano. Sonia mi ha detto che proverà a correggere il finale, mantenendo la storia che va bene così, ma “sistemando” l’incongruenza.
E’ la prima volta che faccio l’editor per qualcun altro e la cosa mi è piaciuta molto e seppur da principiante spero di averle fornito ottimi consigli.
Le ho fatto una recensione su Amazon, che riporto qui:
“Ho potuto conoscere il libro perché l'autrice ha scovato il mio blog e le è piaciuto il mio modo di scrivere e mi ha scritto chiedendo di leggerlo e darle dei commenti e se mi fosse piaciuto fare pubblicità. Nonostante presa da mille impegni sono riuscita a dedicare la lettura ogni sera e da metà libro in poi mi spiaceva terminare la lettura perché era sempre più divertente seguire i disastri che combinava Laura, la protagonista.
“
Per essere un'opera prima è scritto molto bene con uno stile veloce da leggere, tranne alcune frasi per me troppo lunghe (mentalmente ti manca il fiato), ma ti fanno sentire la confusione che ha nella testa la protagonista.
I personaggi sono ben delineati, mentre le ambientazioni…non sono quasi descritte, ma me le sono immaginate visivamente lo stesso, segno che la storia funziona bene, dialoghi compresi.
Consigliatissimo e termino con uno spoiler: l'autrice è già all'opera per scrivere il seguito e non vedo l'ora di leggerlo.
La giornata termina a casa: ero indecisa se mangiare fuori una piadina oppure tornare a casa e la stanchezza ha deciso per me. Mi sembrava triste mangiare qualcosa rimanendo a casa da sola al sabato sera, ma ho gli occhi stanchi e visto che il weekend è dedicato a riposare e riprendermi è meglio passare la serata a casa.