Ho fatto altre quattro serate di fila facendo attività diverse tra loro e facendo tardi. Domenica mattina sono riuscita a dormire fino alle 10:00, ma sento la stanchezza ancora addosso. Da alcuni giorni il meteo è passato da fredda primavera a “sembra agosto” con tanto caldo e umidità. Anche quest’anno non sono riuscita a indossare degli abiti comprati due anni fa e che se prima faceva troppo freddo, ora fa troppo caldo per indossarli.
Non sapendo bene come va il meteo, sabato mattina è pure piovuto, sono andata alla festa di compleanno (vedi dopo) con in auto quattro diversi abiti!
La prima serata è stata a pilates dove mi sento sempre “a casa” e le mie compagne di corso mi piacciono tanto, spesso ironiche e alla mano.
In giornata mi ha chiamato un’azienda di reclutamento chiedendo della “signora Gerardo
“… chissà dove hanno preso i dati, forse LinkedIn dove ho invertito nome e cognome, come facevo all’inizio. Il lavoro non centrava nulla con quello che so fare, ma è stato appagante.
La seconda serata è stata al corso di teatro SATS e mancano solo tre lezioni, un pochino mi mancherà.
Questa sera al corso di teatro mi sono proprio divertita, almeno mi è sembrato che è ritornata l’energia a tutti, anche se forse è troppo tardi per riuscire a provare come si deve.
Max ha confermato, salvo sorprese dell’ultimo minuto, che faremo lo spettacolo al teatro di Basiano, dove sono stata domenica sera a vedere il primo spettacolo della compagnia teatrale della scuola. Hanno interpretato “Tartufo” di Molière. Recitavano anche tre miei compagni di corso ed erano più bravi di quanto lo siano al corso, sarà la magia del palcoscenico?.
Durante i primi dieci minuti dello spettacolo, ho capito quando gli insegnanti ci ripetevano più volte che “non ci mettiamo energia“. Non basta la voce e l’interpretazione, ma bisogna “sentire” il personaggio e qualcosa arriva anche al pubblico. Infatti nei primi minuti non riuscivamo a seguire la storia, ma per il resto dello spettacolo hanno gli attori trovato questa energia e lo spettacolo è volato in un attimo. Molto divertente e ben interpretato per essere una prima, dopo due anni e mezzo di preparazione, con un sacco di stop causa pandemia. Dovevano fare il debutto lo scorso gennaio, ma anche in quel mese metà attori erano malati.
Ero andata a vedere lo spettacolo senza parrucca e solo quando ero lì mi sono resa conto che se c’era qualcuno dei miei compagni avrebbe scoperto che durante il corso indosso una parrucca. Mi hanno conosciuta in quel modo, all’inizio del corso quando la parrucca mi era indispensabile. Sono comunque molto più bella con la parrucca e ho continuato a metterla. Al momento la metto solo il giovedì sera al corso di teatro. Non che fosse un problema se l’avessero scoperto, magari qualcuno ci sarebbe rimasto mal. Ma c’era solo una ragazza di quelli nuovi, che a metà spettacolo è dovuta andare via, quindi non mi ha vista. C’era Jacopo che ha fatto con me altri corsi e sa tutto della donna trans, infine c’era un altro ragazzo che non ha dato peso alla cosa. Diciamo che le donne sono molto più attente a certe cose come il cambio di pettinatura e il taglio di capelli.
Il Teatro di Basiano fisicamente è molto bello e si presta a farci stare tutti sul palco. Giulia è rimasta molto male alla notizia. Si era fatta un film in testa avendo suggerito un teatro gestito da suo papà, ma in un paese un po’ fuori. Ripeteva “gioco in casa”. Ero poco convinta di andare fino laggiù e come abbiamo scoperto ha un palco troppo piccolo. Lei era diventata di umore nero, ripetendo come i bambini qualcosa tipo “uffa”, comportandosi proprio da bambina immatura. Lei ama mettersi in mostra e in qualche modo essere al centro dell’attenzione.
Questa sera mancava Maria Pia, ma per fortuna è arrivata Laura in modo che abbiamo definito meglio anche le sue battute. Abbiamo fatto una prova veloce nello spogliatoio solo noi ragazze, ma poi siamo state reclamate nella stanza principale per continuare la messa a punto dello spettacolo.
Siamo ripartiti da dove avevamo interrotto due settimane fa. Siamo nell’Ade e Ulisse invoca i “vacui fantasmi”. Io e le altre ragazze ex-circe siamo i fantasmi. Ho ordinato un velo nero, come chiesto dall’insegnante, ed è terribile. Fa proprio signora anziana di cinquant’anni fa, tipo vedova.
Nella seconda scena, Marta ha tirato fuori da una borsa delle maschere “molto spartane” (anche se noi siamo Achei, loro nemici), hanno un elastico sul retro per indossarle. Dobbiamo fare i guerrieri che inneggiano Achille (morto pure lui, ma sempre un figo mitico).
Mentre stiamo provando mi sono resa conto che indosso ancora la gonna e forse non è propriamente adatta, magari dovrò togliermela e tenere sotto dei pantaloni larghi neri. Indossando la maschera, anche se non dobbiamo fare nulla di particolare perché rimaniamo per lo più immobili ai suoi lati muovendo solo la testa, ti fa sentire più teatrale e più presente nel palcoscenico.
Rivedendo una fotografia, senza i costumi completi, la scena è ridicola recitata in tuta da ginnastica.
In una delle pause Alda mi dice di andare da lei, non è presente in questa scena e sta in un angolo giocando con il cellulare. Mi chiede sottovoce come mai non ho le rughe sulla fronte. La domanda mi coglie impreparata. Non ho mai fatto caso a questo e in effetti per la mia età ho la pelle del viso molto liscia e senza rughe. Anche Laura seduta a fianco spalanca gli occhi quando rispondo “No non le ho mai avute e questa sera il fondotinta è dalle guance fino al mento.
” Per alcuni giorni ho iniziato a osservare la fronte di tutte le donne e sono poche che hanno le rughe di espressione.
Riprendiamo a preparare la cena seguente, dove c’è Tiresia con due serpenti interpretati da un ragazzo e una ragazza. Loro due si conoscono da anni e non hanno problema a strusciarsi cercando di avvolgersi l’un l’altra muovendosi.
L’ultimo quarto d’ora lo dedichiamo a metterci d’accordo sull’orario per il giorno dello spettacolo che sarà il 16 giugno, un giovedì purtroppo. Inizio spettacolo alle ore 21:00, mentre noi ci troveremo in teatro già alle 17:30, anche se alcuni ragazzi potrebbero arrivare prima e magari andrò anch’io in anticipo. Il titolare della scuola finisce il suo lavoro e prima delle cinque non può essere lì da noi. L’idea è di fare una veloce messa a punto delle ultime cose con una prova generale.Servirà per capire meglio gli spazi sul palcoscenico, le entrate e uscite e secondo me alcuni ragazzi e ragazze servirà anche per ripassare meglio la parte senza il copione di mezzo. Ovviamente una delle ragazze, che è quella che ci ha fatto spostare lo spettacolo dalle domeniche al giovedì, sembra che non possa prendersi un’ora di permesso per arrivare prima. Risultato? Faremo la prova senza di lei. Il comportamento di molte persone proprio non riesco a capirlo, se non hai più voglia non venire al corso, agendo in questo modo in realtà fa più danno a tutti.
Abbiamo tenuto le porte aperte, il locale è molto arieggiato e fa caldo, ho indossato volentieri il costume di scena con la gonna che è molto leggera. E’ stato meraviglioso stare comunque distanziati e recitare senza la mascherina.