Sono andata a fare la visita di controllo, per la terapia ormonale sostitutiva, che faccio ogni sei mesi all’Ospedale Niguarda di Milano.
È veramente importante fare queste visite per scoprire eventuali problemi per tempo. Assumere gli ormoni porta dei rischi e solamente con un medico endocrinologo esperto, si possono ridurre quasi a zero.
Quando ero quasi arrivata nel parcheggio dell’ospedale, è arrivato un diluvio di acqua, pioveva così tanto che non si vedeva l’auto di fronte! Sono rimasta dieci minuti all’interno dell’auto fino a quando, finalmente, ha smesso di piovere così sono entrata dirigendomi all’accettazione per pagare il ticket e fare una piccola colazione.
Nella sala d’attesa del “reparto di procreazione assistita” sono rimasta in attesa per novanta minuti. Nel frattempo molti ragazzi trans entravano. Al lunedì c’è una nuova dottoressa che gestisce solamente noi le persone transgender, quindi nella saletta eravamo solo noi. In passato eravamo mescolati anche alle persone che andavano al centro di sterilità e fecondazione assistita, mentre aspettavo mi divertivo a cercare di capire chi era trans e chi no.
Finalmente sono entrata vedendo che vicino alla dottoressa c’era un ragazzo tirocinante, buon segno perché ne abbiamo bisogno di persone esperte.
Gli esami del sangue che mi aveva fatto fare sono tutti a posto tranne due cose:
La prima è che ho i Folati bassi, cosa strana che capita quando c’è una carenza nell’alimentazione con frutta e verdura crude. Addirittura dieci giorni prima ero stata nel campeggio vegano e non si spiega questa carenza, ma la superiamo con tre mesi di un’integratore specifico. Così adesso al mattino prendo tre integratori (vitamina D contro l’osteoporosi, vitamina B12 perché mangio poca carne rossa e adesso anche acido folico).
L’altra cosa era quella che mi preoccupava di più: il valore di testosterone.
Il mio valore di testosterone è sempre stato intorno ai 0,10, solo una volta era salito 0,50, ma in quei ultimi esami è salito a 4.00 che comunque è basso (è il valore minimo maschile).
Avevo notato infatti dalla metà del mese di luglio, un aumento della libido e la voglia di masturbarmi ogni dieci giorni circa, oltre a sentire più presente la mia parte maschile anche mentalmente. Prima di iniziare a prendere gli ormoni mi masturbavo quasi una volta al giorno, mentre dopo che avevo iniziato con la terapia ormonale sostitutiva sentivo la necessità ogni venti giorni circa.
Dopo la decisione di non operarmi (costa troppo all’estero e in Italia non mi fido oltre a una lista d’attesa di quattro anni) ho iniziato a cercare di capire che cosa voglio fare con la mia sessualità. Al termine della masturbazione ho godimento, ma allo stesso tempo, mentalmente, non mi sento a mio agio. Dovrò esplorare meglio questa cosa.
La volta scorsa avevo accennato alla dottoressa le mie attività divulgative e del blog (metà visita era stata sul conoscermi e sapere cosa prendevo e come andava la TOS), lei mi ha detto che spesso sta fornendo l’indirizzo del blog a tante persone trans, lo trova molto utile. La cosa mi ha fatto un enorme piacere.
Al termine della visita mi ha dato le scatole di ormoni per i prossimi sei mesi (le fornisce direttamente l’ospedale mentre devo comprarmi in farmacia la pillola che distrugge il testosterone) e sorpresa: i cerotti Climara non li fanno più. Ora sono passata al cerotto Demestril. Cosa cambia? Il Climara si metteva due volte a settimana (se ne butta via uno e si applica sull’altra chiappa quello nuovo), mentre il Demestril dura una settimana e sembra che il dosaggio giornaliero sia migliore e dovrebbe avere effetti femminilizzanti migliori.
Qualche giorno dopo ho fatto anche una visita per la visita sportiva non agonistica con cardiogramma. Quando mi ha detto di togliere il vestito ho tolto anche il reggiseno, lo scorso anno mi ero portata a casa un sensore rimasto dentro…non ho quel “pudore” a non mostrarlo, anzi mi sembra di affermare la sua crescita mostrandolo (sono alla coppa B sebbene non piena).
La dottoressa si ricordava di me e al termine della visita (sono sana come un pesce) mi ha accennato che la sua ex-collega trans è in lista d’attesa per la vagino-plastica, cosa di cui lei non è convinta sia sicuro farla in Italia con il SSN. Ho concordato con lei e le ho detto quanto costa farla all’estero (oltre i 14.000€). “ci vediamo il prossimo anno” mi ha salutata e mi sono chiesta se il prossimo anno avrò le tette più grandi.
A proposito delle tette, a fine mese andrò a Trento a fare una visita privata per poi essere messa in lista d’attesa per circa dodici mesi. Ho prenotato un hotel per la notte (la visita sarà alle ore 17:00) così da trasformarla in una piccola gita di cui ho bisogno (cambiare aria). Avrò poi un anno di tempo per decidere se farla per davvero, al momento ne sento la necessità (ma non troppo grosse) e dovrò vedere se con i nuovi ormoni il seno crescerà abbastanza così che non occorra fare la mastoplastica additiva.