Ieri sera ho capito del motivo per cui da alcuni giorni non mi sento a posto, è una settimana in cui dormo, ma non riposo. Mi era accaduto anche a gennaio e avevo risolto prendendo, prima di andare a dormire, l’integratore di melatonina e valeriana.
Me ne sono resa conto perché soprattutto ero diventata irritabile anche su alcune cose del lavoro, che non mi avrebbero toccato più di tanto (a volte chiedono cose oltre quelle previste dal contratto di lavoro).
Inoltre erano giorni che mi sentivo strana, senza capire che cosa, ogni tanto non mi sentivo a mio agio e non sempre mi vedevo femminile allo specchio. La cosa peggiore è che mi sentivo soffocare al petto, come se ci fosse qualcosa di terribile che vuole uscire dentro di me, qualcosa di oscuro. In passato ho avuto una gastrite “vera” che si era mescolata a una gastrite “nervosa”. La prima era guarita, ma la seconda ogni tanto ritorna. Una parte a decidermi a fare la transizione è dovuta anche a questa malattia di una settimana, dove avevo sentito una solitudine mai provata prima, come un calcio nel sedere a darmi una mossa.
Mi sembra quasi che non mi stia godendo appieno il mio essere donna e c’è anche il fatto che le mie attività serali, tranne Yoga, non sono ancora ricominciate e la sera sono da sola.
Per questo fine settimana avevo delle belle attività di gruppo che sono naufragate.
Mi ero convinta che questa mattina c’era la prima lezione di danza e per fortuna appena mi sono svegliata ho avuto la lucidità di andare a leggere la chat scoprendo che inizia la settimana prossima (ho rischiato un viaggio a vuoto). Per oggi c’erano alcuni Trekking interessanti, ma pensando di fare danza non mi ero informata più di tanto.
Il problema era come impegnare la giornata.
Ho lavorato un’ora al mio romanzo che finalmente ne ho terminato la seconda stesura (sono in totale 196 pagine, apri articolo del blog). Le ultime ottanta pagine le ho riscritte completamente mentre nelle precedenti ho apportato solo poche correzioni della grammatica. Mi sembra buono, ora dovrò rileggerlo per poi stamparne dieci copie da dare a dei tester, per controllare la grammatica e dirmi se ci sono buchi nella trama.
Prevedo altre due verifiche del testo per miglioralo, scrivere professionalmente non è così semplice come ci si immagina.
Nonostante questa piccola soddisfazione oggi ero davvero fuori fase e non me la sono goduta.
Sono andata in un paese vicino per spendere un buono spesa dall’Esselunga, ma ho scoperto che è chiuso per lavori di ristrutturazione, così sono andata in un centro commerciale lì vicino a guardare i saldi delle scarpe, ma non ho trovato nulla del numero 41 da donna.
Mezza mattinata buttata via.
Dopo aver dormito mezz’ora dopo pranzo, sono andata a fare una camminata lungo il fiume Adda, ma mi sentivo stanca con un leggero mal di testa, come se la mia energia positiva si fosse momentaneamente esaurita (kharma da mancanza di contatti umani?).
Domani saremmo dovute andare a Stresa, con il mio gruppo di danza, per stare insieme a prendere il sole e fare una coreografia in riva al lago. Tutto annullato a causa della previsioni meteo veramente avverse e soprattutto per lo sciopero dei treni! Avevamo già comprato i biglietti e dovremo chiedere un rimborso. Per fortuna abbiamo ripiegato su un brunch a Milano, una specie di aperitivo a pranzo, così almeno vedrò un po’ di belle persone e non mi sentirò sola come mi sta accadendo nelle ultime domeniche. In serata dovrei anche vedere la mia Cristina che mi presenterà una sua amica.
L’altro sintomo della carenza di sonno è la sensazione di abbandono, sentire in maniera esagerata di essere soli, cosa che in parte è vera, ma che di norma non mi pesa più di tanto da quando sono una donna (al maschile era un dramma).
Nella mia nuova vita ha tanti alti e alcuni bassi con cambio di umore che comunque riesco a gestire, ma non è facile. Il diario aiuta non poco e mi permette di riordinare i pensieri e abbandonare quelli negativi che una volta scritti si mostrano per la loro pochezza.