Uno dei motivi per andare a Vida Gaia sono i laboratori fatti da professionisti delle più svariate discipline. Ogni settimana ce ne sono diversi in base ai docenti ospitati. La mia settimana prevedeva “il risveglio con la danza” alle 7:30, “modellare l’argilla” alle 14:00, “base di capoeira” alle 18:00 e infine “danze in cerchio” alle 22:00. Nessuno è obbligatorio, ma ho cercato di farli tutti tranne la capoeira che era in spiaggia e c’era troppo sole nei primi giorni. Ho partecipato solo all’ultimo giorno e mi sono divertita parecchio. Abbiamo cantato le canzoni di inizio e fine di un torneo per poi simulare dei combattimenti che sono più una danza al nostro livello principianti.
Il laboratori dell’argilla è stato interessante anche se il caldo del pomeriggio si faceva sentire e il materiale si asciugava in fretta, ma non dovevamo fare dei capolavori. Abbiamo appreso le tre tecniche di modellazione, una la conoscevo già che è quella del “colombino” (apri articolo del blog dove ho creato un vaso). Ho creato un pozzo con tanto di secchio, un drago, una rosa. Già osservandole il giorno dopo che si erano abbastanza indurite sembravano più belle, come per un mercatino di antichità. L’ultimo giorno ne abbiamo colorate alcune perché molti sarebbero partiti il giorno dopo e non c’era tempo per lasciarle asciugare. Le mie le ho lasciate in campeggio, proprio non ci sarebbero state nello zaino e credo si sarebbero frantumate, senza cottura al forno sono abbastanza fragili.
Il primo giorno a giocare con l’argilla, avevo una ragazza a fianco con la “sindrome di down”, la mamma s’era allontanata un attimo per stendere i panni e io e una signora a fianco abbiamo dovuto gestirla ed è stato davvero impegnativo perché ti mette continuamente alla prova con rifiuti, tanti dinieghi e poi fa le cose. Alla signora le ha anche distrutto un paio di volte la realizzazione per poi scusarsi. La signora ha cercato di farle capire che le scuse non servono e che doveva pensarci prima. Si sa che quando si ha una disabilità di questo tipo in famiglia, ti assorbe completamente la vita nel gestirli, ora li capisco meglio e io ne ho gestita una solo per mezz’ora.
Il laboratorio della sera con la danza in cerchio è stato più bello di quello che immaginavo. Sono danze con pochi passi ripetuti tutto il tempo, fatti spesso tenendosi per mano e camminando in cerchio. Sono divertenti da fare e meno da guardare dall’esterno.
Ne abbiamo fatti diversi ogni sera e provenienti da varie parti del mondo incluse danze della buonanotte.
Il venerdì sera abbiamo anche fatto una specie di saggio con le 5 danze che ci erano piaciute di più.
L’unico problema è stata l’insegnante che si è rivolta a me due volte con un pronome maschile (lui). Le ho spiegato che mi sarebbe piaciuto usasse il femminile e che so che può esser difficile. Ha impiegato tre giorni per rivolgersi correttamente.