Mi sono svegliata alle cinque perché qualcuno ha messo un timer per svegliarsi presto per andare a vedere l’alba, ma l’ha lasciato suonare abbastanza lungo svegliando un sacco di persone, tra cui io.
La giornata è iniziata alle 7:30 con la danza dolce, un misto di risveglio muscolare che si trasforma in movimenti di danza libera. Ho scelto questa settimana anche per poter fare danza e ho scoperto che Lara, l’insegnante, è davvero brava.
Ogni mattina abbiamo fatto degli esercizi diversi con relative danze davvero peculiari. Ho imparato molto e divento sempre più fluida nei movimenti a tal punto che alcune mi hanno paragonata ad altre molto più giovani che fanno danza non solo per hobby. Ogni volta che faccio danza figurativa mi sento bene e leggera. C’è anche un gran lavoro di osservazione nell’osservare le altre e l’insegnante che si muove splendidamente. Sto imparando a muovermi con più eleganza e più aggraziata, da vera ballerina.
Queste osservazioni non mi distraggono dal lasciarmi andare mentre danzo.

Una curiosità è stata una degli esercizi di stretching finale che nello yoga è chiamato “gatto mucca” mentre qui Lara l’ha chiamato “il gatto arrabbiato”.
Alcuni esercizi si sono fatti in coppie e mi sono trovata insieme a una signora che aveva dei movimenti molto fluidi, abbiamo giocato un po’ incrociandoci con le braccia in posizione particolari quasi intime.
La lezione della seconda mattina è stata meno preparatoria e più danza libera, astratta e figurativa. Alcuni esercizi sono quasi standard nei vari corsi, ma il bello è che ogni insegnante applica delle varianti e ci mette del suo rendendole nuove.
Quella peculiare di oggi era sul disequilibrio, il mettersi in posizioni instabili, che è la base della danza moderna. Ho scoperto che può essere una danza anche questa e che si può essere aggraziate anche senza stare in equilibrio.
Subito dopo abbiamo fatto un altro esercizio a coppie, dove una stava ferma in una posizione e l’altra osservandola, si ispirava e le danzava intorno, poi ci si cambiava di posizione. Ho danzato con una signora molto più bassa, ma questo forse è stato anche un bene e ci siamo divertite un mondo a girarci intorno e danzare l’una per l’altra. Alla fine dell’esercizio ci siamo abbracciate sorridendo.
Il terzo giorno, dopo una notizia positiva di speranza e una negativa, scrivendo il blog su carta, mi era venuta l’idea di elencare dieci parole che simboleggiano questi primi giorni. Le ho mescolate e unite in una grammatica per ottenere una poesia che ho recitato l’ultimo giorno durante lo spettacolo/saggio finale.
“Un tempo lento di abbracci, sono sbilanciata nell’anima,
”
come un gatto arrabbiato nel sole del tramonto.
Imbarazzo e delusione insieme alla danza della socialità.
Anna “Che tipo che sei…quante risorse brava...
”
Ogni giorno indosso degli abiti diversi cercando comfort e traspirazione dal caldo che inizia già sul presto. Questa mattina mi sono resa conto che i pantaloni del pigiama sembrano quasi dei pantaloni per danza, sopra ho mantenuto la canotta nera

Anche oggi si è partiti con una ginnastica dolce e un piccolo stretching per poi trasformarsi con gli stessi movimenti, in danza senza coreografia, libera.
Oggi eravamo davvero tanti nl gazebo di legno dove pratichiamo.
Non so cosa sia successo da ieri, ma mi sono sentita fluida e molto snodata. Guardando Lara muoversi che è una meraviglia, le ho osservato molto i piedi, come li mette, come cammina, la mobilità delle sue dita, l’essere sempre in equilibrio e ho cercato di farli miei.

Sono nata con la biologia maschile e soprattutto un’ossatura che non si può cambiare, devo quindi imparare a muovermi in maniera femminile, fluida, più aggraziata e morbida. Oggi i miei piedi erano molto vivi, presenti al suolo e mi sono sentita una vera ballerina di danza moderna.
Prima della lezione mi sono fatta qualche scatto e nonostante la mia fisicità ho l’impressione di essere più piccola e di occupare meno spazio.
Ogni tanto qualcuno sbaglia ancora i pronomi con me, per poi correggersi e questo mi fa sentire triste e mi ricorda che non sono poi così piccola. Ormai mi sento una donna, anzi lo sono.
La cosa positiva è che quando faccio queste attività di movimento e soprattutto la danza, abbandono totalmente questi pensieri godendomi il momento. Sono Bianca, una donna al di là dei limiti fisici che in quei momenti non sento.
Esercizi di danza di questo mercoledì mattina.
Si è camminato nello spazio alzando un braccio, la mano si apre e si stringe a pugno. Di colpo si abbassa il braccio e lo si ripete ai lati e dietro alcune volte.
Dopo bisogna stringere i pugni e contrarre i muscoli del viso, come se fossimo dentro un liquido denso da cui vogliamo uscire. Dopo alcuni secondi che si trattiene, abbiamo lasciato andare tutto. Fare tutto questo muovendosi nello spazio.
L’esercizio a coppie è stato fatto con tre persone e che è una variante di quello dell’altro giorno, dove una stava ferma in una posa e l’altra entrava intorno. In questo caso erano due che danzavano intorno e la persona ogni qualche secondo, in maniera fluida, faceva una transizione di posizione e movimento cambiando la posa. Al termine ha fatto ripetere l’esercizio singolarmente e tutti gli altri stavano a guardare, è stato meraviglioso vedere questa danza artistica improvvisata, credo che anche il mio pezzo sia stato così.
Il risveglio con la danza di giovedì.
Siamo partite con degli esercizi a terra e che lentamente si sono trasformati anche questi in una piccola danza al suolo. Non abbiamo fatto cose impegnative perché il pavimento è a listelli di legno con fessure.
Un altro esercito interessante è stato partendo dalla posizione sdraiata, portarsi su un fianco per poi alzarsi, ma farlo in maniera aggraziata e con un movimento circolare. Per capire meglio la posizione del nostro corpo l’abbiamo anche fatto impiegandoci 30 secondi. L’esercizio inverso era ridiscendere a terra lentamente nello stesso tempo.
La danza vera e propria è stata quella definita “lo stormo”, eravamo divisi in due gruppi da cinque. C’era una persona davanti ad ogni gruppo che era il capo e doveva muoversi usando alcuni dei movimenti appresi nei giorni scorsi che sono: raccogliere, spingere, lanciare, movimenti circolari, scrivere nell’aria. Il tutto fatto con movimenti piccolini oppure molto ampi. Chi guida lo stormo deve rendersi conto dei propri movimenti e che la direzione che prende deve essere chiara alle altre che copiano i movimenti senza farci scontrare tra di noi.
Il mio stormo era guidato da Sara, che è una ballerina e ha iniziato con movimenti di livello elevato, soprattutto di movimento e discesa al suolo. Poi sono state scelte altre a turno a guidare lo stormo e quando è toccato a me, la musica è cambiata con una molto più ritmata e tribale. Mi sono esaltata e più tardi Antonietta mi ha detto che si vede che ho fatto danza e i miei movimenti erano precisi e fluidi. In questi giorni mi sento una via di mezzo tra un danzatore e una ballerina, quest’ultima per i movimenti aggraziati e morbidi, mentre per un lato un po’ più maschile per la fisicità in determinati movimenti. Questa cosa non mi piace tantissimo, ma la sto accettando.
Venerdì
Ieri sera sono andata a dormire alle 22:00 perché avevo bisogno di recuperare dopo due notti che avevo dormito cinque ore e mezza. Il risveglio con la danza di questa mattina è stata la preparazione dello spettacolo che daremo questa sera. Lara ci ha raccontato quali erano i pezzi, dove dovevamo posizionarci e fatto alcune prove rapide per poi farne una finale con la musica. I movimenti e le sequenze sono cose che abbiamo fatto in settimana, ma montate in una coreografia vera. Al principio c’è stata anche la mia poesia che ho scritto l’altro giorno rimaneggiata un pochino per adattarla alla performance.
La coreografia partiva che eravamo tutti sdraiati a terra e in 30 secondi, molto lentamente, ci si alzava da terra, ci si metteva in piedi per poi lentamente fare una fila orizzontale dove io e Clara eravamo al centro. Cambiando musica abbiamo cominciato a sheckerare sul posto e fare dei piccoli movimenti sempre più frenetici, rimanendo però come una linea.

La musica sfumava e uscivano tutti di scena tranne io e Clara che siamo rimaste al centro della stanza guardandoci. Ho detto a voce alta la mia poesia, che ho provato tutta la mattina con una lunga camminata in spiaggia, per cercare il tono giusto e anche ricordarmela. Lara mi aveva chiesto di non fare una voce teatrale e di dirla lentamente, cosa non facile perché dando potenza alla voce questa mi diventa “controllata da teatro” e si sente. Nello spettacolo ovviamente è uscita una voce corretta e ho rispettato i tempi giusti per far comprendere al pubblico quello che stavo dicendo.

Uscita di scena lasciando solo Clara al centro che ha fatto l’esercizio del toccarsi i polsi e di accarezzarsi il corpo. Dopo alcuni secondi è partita la musica e siamo rientrati tutti facendo ognuno qualcosa di simile, in questo caso i movimenti potevano essere anche più rapidi e più lenti, c’era da accarezzare tirare e spingere.
Dopo questo movimento libero nella stanza al cambio di musica abbiamo dovuto cercare dove era il nostro leader dello stormo muovendosi lentamente. Dopo una danza a stormi, d’un tratto i due gruppi si sono trovati faccia a faccia con i due leader vicinissimi che hanno terminato i movimenti quasi toccandosi abbracciandosi.

Siamo usciti di scena e in gruppi di tre si è rientrati, dove una persona era immobile in una posa e le altre due le danzavano attorno, ogni tanto la persona al centro faceva dei movimenti cambiava posa. Entrando un nuovo gruppo doveva uscire uno dei due già in scena e così fine esaurimento.
Una volta usciti tutti entrava Miranda, con suo piccolo pezzo solista senza musica e usando il disequilibrio che abbiamo imparato l’altro giorno. Dopo un po’ di secondi è iniziata la musica e siamo entrati tutti facendo movimenti movimenti in disequilibrio e cercando di non scontrarsi con gli altri.

Quando la musica si è calmata abbiamo continuato a muoverci radunandoci al centro della stanza, dando la schiena verso il centro e rivolti al pubblico, muovendoci sempre più lentamente finché Lara ha spento completamente le luci per qualche secondo in cui noi siamo immobilizzati e poi ha acceso le luci di colpo, performance finita e grande applauso. Lo spettacolo è durato circa quindici minuti, molto intensi per noi.

Al termine ho distribuito al pubblico dei bigliettini che avevo preparato oggi pomeriggio con scritta la mia poesia, alcuni disegni e una parola improvvisata che ricorda il posto dove ci troviamo. Non so quanti hanno preso e conservato il bigliettino, ma dai commenti e richieste avute il giorno dopo credo di si.
In molte mi hanno fatto i complimenti per la poesia, molto toccante.
Al termine, Lara ha fatto un dj set, mettendo le musiche e facendoci ballare come matte. Mi sono lasciata andare anche se ogni tanto osservavo i movimenti di altre che facevano danza come me cercando di fare i miei alcuni dei loro movimenti.
Dopo venti minuti la mia lombalgia ha deciso di farsi sentire e mi sono fermata lasciando danzare tutti gli altri e lasciando anche andare in spiaggia un gruppetto numeroso che voleva vedere luna piena con una camminata. La mia schiena è troppo stanca e scarica sulle gambe il peso. Quando accade devo riposarmi e sdraiarmi. La passeggiata era improponibile, peccato perché mi sarebbe piaciuto, ma ho capito che devo ascoltare il mio corpo che compierà 60 anni la settimana prossima di cui 5 come Bianca. Non ci credo ancora a entrambi valori, soprattutto gli anni già trascorsi intensamente al femminile.