Mattinata trascorsa camminando per collaudare le nuove scarpe da trekking leggero, dopo aver fatto 5 chilometri e parlato con mamma, ne devo avere fatti altri due al telefono con Barbara, girando intorno al palazzo.
Dopo pranzo mi dirigo a Inzago, un paese a dieci chilometri da casa, parcheggio nella piazza e mi bevo un caffè, quindi vado al numero civico dove dovrebbe esserci l’evento organizzato da Meeters: un workshop sulla ceramica.
Un workshop in cui reciteremo un ruolo da protagonisti.
Siete pronti a mettere le mani in pasta?
In questa uscita verremo accolti da un Laboratorio della provincia di Milano che propone decorazioni e corsi di pittura su argilla. Questa struttura adotta stili che variano dal tradizionale classico europeo ad altri più moderni e avanguardisti; oggetti delle loro opere d’arte sono, come vedremo, l’argilla, i servizi da tavola, le stoviglie e tanto altro ancora.
Dopo una breve spiegazione introduttiva, ci divertiremo noi stessi a lavorare l’argilla! Sfruttando le proprietà rilassanti derivanti dalla sua manipolazione, impareremo a conoscere la creta e ne apprezzeremo il contatto durante la modellazione dei nostri vasi. Sospinti da un contesto piacevole e dalla buona compagnia degli altri partecipanti, avremo la fortuna di apprendere la tecnica base del colombino.
https://meeters.org/your-events/6101348c4b6c680b9b52f945
L’ho scelto perché è una cosa nuova e anche perché avevo lo sconto di buon compleanno, infine oggi rischia di piovere e in montagna lo sta già facendo.
Aspetto qualche minuto nel cortile e arriva una signora che si presenta come Ilaria che è la nostra insegnante di oggi. Apre la porta del suo laboratorio e entriamo. Tutto in giro è pieno di terracotte, ceramiche e piastrelle dipinte. In pochi minuti arrivano anche le altre partecipanti, ovviamente tutte donne. In realtà ogni tanto qualche rappresentante maschile partecipa.
Dopo un’introduzione sui vari tipi di terracotta, ceramica e tecniche varie ognuna al proprio posto inizia a modellare un blocco di argilla inumidendo ogni tanto le dita, infatti indossiamo un grembiule perché ci si sporca parecchio.
Dopo aver modellato un inizio di vaso che a tutte fa abbastanza schifo, Ilaria con le sue sapienti mani corregge i vari pezzi e ci spiega come procedere ad alzare le pareti: la tecnica del colombino. Si fanno delle salsicce di creta partendo da una massa dalla forma ambigua, poi sul tavolo, come per fare la pasta fatta in casa, si stende e tira finché la salsiccia è pronta. Quindi la si mette intorno al vaso e con le dita si preme per far diventare una cosa unica con la parte sottostante. Il mio futuro vaso non mi sembra un granché, ma Ilaria dice invece che sono stata molto brava per essere stata la più rapida e se ne esce con “la secchiona”, più tardi un’altra ragazza del corso le dirà “voglio fare il mio vaso come quello della secchiona”.
Ad un certo punto Ilaria mi fa prendere il mio vaso e metterlo a testa in giù per sistemare il fondo e anche qui sono la prima. Non mi sento così brava, però sono a mio agio e in buona compagnia. Sono accettata come donna e in questo momento non mi importa molto del resto, tranne un momento dove chiedo di farmi qualche fotografia e rivendendole vedo che vista di profilo ci devo lavorare anche molto sul mio essere donna. Di fronte e dietro sono a buon punto, ma di lato si vedono le spalle grandi, il collo lungo e la testa con i capelli non così bene pettinati. Dovrò lavorarci su.
Quando penso di essere a buon punto Ilaria mi fa notare che la parte del bordo non è alta tutta uguale e le viene l’idea di fare il bordo a onde. Mi metto al lavoro timorosa di distruggerlo. Dopo che ho fatto un paio di onde qualcuno nota che sembra un fiore di tulipano e così suggerisce di fare una scanalatura per farlo sembrare con le foglie. Infine un’ultimo suggerimento arriva per fare sembrare una foglia davanti all’altra. Insomma un lavoro di squadra.
Anche le altre hanno realizzato dei bei vasi, mi sembrano tutti belli e creativi. Rispetto a come siamo partite è uscito un bel lavoro collettivo.
Nei prossimi giorni l’insegnante li cuocerà al forno (ci vuole un giorno tra riscaldamento del forno, cottura e raffreddamento) e tra circa 15 giorni potremo andare a ritirarli.
Il workshop termina facendoci giocare, a turno, con la modellazione al tornio e qui al contrario della lavorazione a mano si usa tantissima acqua. Dopo aver fatto le prime manovre come indicatomi, Ilaria mi dice che ho un ottima manualità e istinto nella modellazione. Provo anche a cercare di modificare il mio vaso nascente chiudendo gli occhi e sentendo la creta modellarsi sotto le mie mani. Quando il mio turno è quasi terminato riesco anche a creare una specie di vaso-tulipano e qualcuno mi dice: “sei di origine olandese?“Infine con un’altro tocco il vaso in modellazione si trasforma in una massa informe, basta poco per farlo e un niente per vederlo distrutto. Il lavoro al tornio era solo per farci giocare e provare la tecnica, un po’ come con i bambini e i castelli di sabbia.
L’unica nota stonata di oggi è data da una signora, la più anziana del gruppo, che in un paio di frasi rivolta a me ha usato un verbo al maschile, per poi riprendersi con i saluti. Oggi ero quasi orgogliosa della pettinatura e mi sembrava di avere un volto al femminile senza la parrucca, che non indosserò per un mese e forse per sempre. Da qualche giorno mi sento a posto e a mio agio con i miei capelli naturali grazie anche al taglio che me li rende più facili da domare, ma come ha detto mia mamma questa mattina, lavandoli spesso diventano crespi e poco pettinabili. Proprio quello che è successo oggi, ieri nel fare le prove non li ho trattati con il dovuto rispetto.
Il mio rapporto con le altre partecipanti è stato ottimo, il lavoro di gruppo ci ha unite e mi sono sentita donna tutto il tempo, è la prima volta che passo del tempo lavorando con altre donne su qualcosa di tipicamente femminile. Mi sono chiesta più tardi che impressione avrò fatto e le mie solite domande se avranno capito che sono una donna trans. Un paio di esse, qualche ora dopo, mi hanno chiesto l’amicizia dentro l’app Meeters per futuri eventi da fare insieme, quindi mi hanno apprezzata!