Oggi, insieme a Barbara, siamo andate in Val Vertova per fare una comminata olistica e meditativa con un’altra Elena, l’ho conosciuta al corso di Riflessologia Facciale, lei gestisce il centro dove organizza eventi. (https://blog.simiula.com/blog/2021/11/07/workshop-riflessologia-facciale/)
Oggi ha organizzato qualcosa dove abita, in montagna, dato che di solito domenica ha i corsi (https://www.langolodellestelle.it).

Con Barbara siamo arrivate novanta minuti prima del raduno in modo da andare a mangiare qualcosa insieme e raccontarci le ultime cose. Troviamo una trattoria-pizzeria a conduzione familiare (Pizzeria San Lorenzo) che ha anche un camino invitante. Barbara ha voglia di una pizza e anche a me non spiace, ordina anche la birra e visto che faremo una camminata perché no? Già che stiamo bene e ci sembra di stare in vacanza terminiamo con il tiramisù della casa. La pizza è davvero molto buona e scopriamo che l’ha fatta la ragazza che sembrava solo essere la cameriera.

Alle 13:30 arriviamo al punto di incontro dove Elena ci attende, mentre le altre tre persone sono in ritardo. Mentre aspettiamo parliamo parecchio.
Mezz’ora dopo arrivano questi ragazzi molto giovani, intorno ai vent’anni, e con due auto affrontiamo quindici minuti di auto inerpicandoci su stretti tornanti. Per fortuna guida Elena, ma la pizza e il tiramisù si combattono a ogni curva ripida.

Arrivati quasi in cima, lasciamo le auto e iniziamo la camminata. Il primo pezzo lo facciamo senza parlare e osservando gli alberi, il panorama, ascoltando i rumori. Ognuno racconta cosa ha sentito. Racconto che ho visto i colori dell’autunno mescolati a quelli dell’inverno con le foglie bianche e che la natura non si ancora risvegliata per la primavera. Elena fornisce un commento olistico su ognuno di noi e il mio riguarda proprio la mia vita recente dove dopo un periodo poco felice c’è stato un risveglio.

Arrivati in uno spiazzo con al centro un laghetto ghiacciato facciamo una meditazione guidata, rimanendo in piedi attorno a un alberello piantato da poco. In quei minuti sono riuscita a calmarmi interiormente e quando al termine Elena ha detto ‘liberate in alto la mente’ ho alzato lo sguardo sulle cime degli alberi ed era come se li avessi visti per la prima volta. Il cielo azzurro di sfondo li faceva risaltare.

L’esercizio seguente era di scegliere un albero e abbracciarlo rimanendo in contatto. Se possibile potevamo chiedere all’albero il suo nome e parlarci. Ho tastato alcuni alberi di faggio, ma non sentivo nulla che mi attraesse. Alla fine ho scelto il primo che avevo visto, lo abbraccio e mi sento come se fosse lui ad abbracciarmi. Però non sento altro e nemmeno il mio battito cardiaco connesso all’albero come mi era successo mesi fa ad un evento simile. Mi ricordo che quella volta toccando il muschio mi era partito tutto. Guardo e vedo che alla base dell’albero c’è un po’ di muschio, ci appoggio le mani e poggio la fronte sul tronco. Mi è iniziata a tremare e pulsare la fronte, tipo brividi o come se ci fosse un campo di forza che non mi faceva rimanere a contatto con l’albero. Dopo un po’ ho staccato la testa ed è sparito, ho fatto qualche respiro profondo e riprovato e l’effetto si è creato di nuovo. Non ho capito se ero io a chiedere aiuto all’albero oppure viceversa. L’unica cosa certa è che una qualche affinità con il muschio degli alberi.
Ci siamo raccontati le sensazioni e sono state tutte di cose intense e particolari.
Uno può non credere a queste cose, rimane il fatto che mi ha detto alcune cose che non ho mai raccontato a nessuno, nemmeno nel blog. Parlandone più tardi con Barbara ho ripensato a una cosa che ci siamo dette tempo fa “ogni evento a ci abbiamo partecipato di recente è stato bello, possibile che non ne abbiamo sbagliato nessuno?” La risposta di oggi che mi è venuta è che noi non giudichiamo, partecipiamo lasciando libero il giudizio e traiamo benefico dalle cose di cui abbiamo bisogno, senza analizzare tutto. Quindi non abbiamo motivo di notare le imperfezioni, se qualcuno ci stava antipatico, se l’organizzazione non era all’altezza. Anche oggi, stessa cosa.

Elena si è seduta su una specie di sedia intagliata da un albero a cui era stato segato uno dei tronchi, a turno ci ha detto di pensare a qualche cosa e lei avrebbe canalizzato una risposta da fonti lì intorno (folletti, spiriti, angeli? nemmeno lei sapeva da dove le arrivano le parole e suggestioni). Appunto, uno può crederci o meno. La mia domanda è stata “è questo il mio periodo?”. Attraverso delle fase nella transizione e ne è appena incominciata una nuova.
La sua risposta è stata raccontarmi una serie di cose accadute dalla transizione e altre sui miei progetti futuri. In particolare di non abbattermi per rifiuti e ostacoli che troverò davanti, posso chiedere aiuto “a tutti loro”. In quel momento Barbara ha pensato a me, mentre io ho sentito come se ogni singolo albero del bosco stesse facendo il tifo per me. Mi sono commossa parecchio e ho pianto in silenzio rimanendo in ascolto. La risposta in poche parole è stata un “sì, sei inarrestabile e avrai tanti aiuti, non sarai sola”.

Elena C. “Questa foto è bellissima! E guardandola si percepisce tutta l'energia e l'Amore che ti circonda.
”
Siamo discesi dal sentiero camminando sulle foglie del bosco e ne dovevamo portare una a casa e inserirla in un libro a cui teniamo. Guardando per terra c’era migliaia di foglie morte che appena le toccavi si sarebbero frantumate, ma il vento ne ha fatto ondeggiare una di fronte ai miei piedi. L’ho raccolta e riposta nel portafoglio. Non si è frantumata. Come detto prima a certe cose ci puoi credere oppure no, oppure ‘non si sa mai’.

Tornati alle auto Elena ha tirato fuori dal bagagliaio un tavolino, un mega thermos con una tisana zenzero-cannella e dei biscotti. In questa fase si è creato il gruppo nonostante la distanza di età tra noi ed è stato come se ci conoscessimo da tanto tempo. Prima di scendere ci siamo fermati di fronte a una chiesetta che aveva un panorama spettacolare della valle con il sole che tramontava dietro le montagne.

Siamo discesi dalle stradine tortuose e arrivate al parcheggio dove avevamo lasciato l’auto abbiamo salutato Elena con un bell’abbraccio, un ringraziamento per la splendida giornata trascorsa insieme che ha rasserenato tutti mente e corpo.
In autostrada, mentre Barbara guidava, abbiamo commentato alcune cose della giornata, a un certo punto mi ha chiesto “conosci da tanto questa Elena?”. Dalla transizione mi capita questa cosa dove lascio un ricordo indelebile nelle persone e rimanendo in contatto anche con brevi messaggi ogni tanto si instaura un qualche legale. Elena l’ho vista una volta sola in un evento organizzato nel suo centro e quella volta ho parlato quasi tutto il tempo con la ragazza del Dien Chan. Penso che quando si trovano delle anime che si rispettano e hanno una sintonia si instaura subito un rapporto che va oltre l’occasione. Come Bianca accade davvero spesso.
Mentre ieri mattina avevo avuto quella specie di riflusso al maschile, oggi sono stata me stessa tutto il tempo. Anche Barbara ha il ricordo di me come se fossi stata sempre così, anche se ha conosciuto Gerardo per un anno non c’era quell’amicizia sincera e totale che ci unisce oggi. Anche nelle fotografie mi sono vista al femminile e tranquilla.