Nuova lezione del corso di teatro, prima di uscire di casa ho avuto freddo e mi sono sdraiata venti minuti sotto le coperte, ma una volta arrivata al corso mi è passato tutto. Sembra che la mia terapia ormonale mi ha fatto diventare più freddolosa.
Ci siamo seduti in cerchio e Marta, l’insegnante, ha raccontato alcune cose su Circe per far entrare “noi ragazze” nello spirito del personaggio. Siccome prima della lezione le avevo detto che sto’ leggendo il libro specifico sulla storia della maga Circe (Link Amazon Circe-Madeline-Miller), a un certo punto mi ha dato la parola e ho fatto riassunto del libro in cinque minuti (lo so che sono una secchiona). È stato molto interessante e appagante.
La parte finale della discussione è stata davvero interessante, soprattutto per me che sono una donna trans e come dicevano alcune mie amiche: “conosco entrambe le modalità e i comportamenti maschili e femminili
“.
Marta ha chiesto prima alle ragazze come ci sentiamo quando indossiamo un bell’abito. Le ho risposto “sicura di me
“, le altre hanno dato risposte similari, ma due ragazze hanno preso i loro tempi per trovare le parole giuste. Marta ha chiesto ai maschi se quando indossavano qualcosa di bello di elegante come si sentivano. I ragazzi ci hanno impiegato un bel po’ a rispondere, erano molto indecisi, tipico dei maschi. Marta un certo punto ha detto loro “ditemelo voi perché io non lo so.
“
A quel punto ho avuto un attimo il timore che qualcuno che sa che sono una donna trans, mi chiedesse un’opinione a riguardo. Per fortuna erano fin troppo presi a cercare di dare le risposte, comunque mi ha dato molto da pensare questa cosa su alcuni comportamenti maschili e femminili.
Dopo aver chiesto questa cosa l’altra domanda è stata su “cosa ti fa sentire un vero uomo“. Lo scopo era di cercare di far entrare i ragazzi nello spirito dell’equipaggio disperato e di Odisseo, relativi al modo di vivere dell’antica Grecia per come ci è stato tramandato.
Durante questa fase ci siamo accorti che eravamo seduti a cerchio, le ragazze da una parte e i ragazzi dall’altro, già questo è significativo. Mentre assistevo mi sono venute sensazioni e pensieri su entrambi i generi e io che non appartengo a nessuno dei due, oppure a entrambi? Ho osservato gli schieramenti a lungo. Mi faceva piacere dentro essere nel gruppo delle donne, senza dubbi da parte di nessuno. Mi chiedo sempre in quanti capiscono che sono una donna trans, anche se quando va tutto bene non ha nessuna importanza. Io sono Bianca e tanto mi basta.
Ho osservato anche come eravamo seduti e al principio mi sono messa in stile “sirenetta” e Marta ha notato questa cosa. Ogni ragazza stava in una posizione differente, mentre i ragazzi erano quasi tutti nella stessa posizione seduta a gambe piegate in avanti.
Ho poi osservato l’ abbigliamento delle ragazze e per ora sono quella con abiti più femminili, tranne Marta che riesce a indossare delle cose semplici, ma di classe. Stasera poi aveva una collana stupenda.
Ppiù tardi durante l’esercizio di movimento e riempire lo spazio ho osservato come si muovevano le ragazze e alcune erano abbastanza rigide nella camminata. Sono molto più sinuosa e femminile della maggior parte. Ho anche pensato che questi movimenti femminili li faccio con una biologia e fisicità maschile, quindi non è del tutto vero che sia il corpo a farti ‘sembrare‘ di un genere piuttosto di un’altro e l’abitudine a viverci dentro. La fisicità aiuta molto ovviamente, ma sembra non essere così determinante. Il mio cervello ha capito come mi devo muovere essendo Bianca e agisce di conseguenza, in automatico e senza che me ne renda conto (a parte ancheggiare volutamente in certe camminate). Mi colpisce soprattutto il movimento di braccia, devo imparare a essere molto più fluida, ma il risultato mi sembra buono.
Da qualche tempo vedo gli uomini come persone dai bisogni semplici, comportamento prevedibile, come se avessero bisogno di una balia (mamma). Le donne le vedo in balia dalle emozioni e degli effetti del ciclo.
Mentre gli uomini vanno sul pratico e sono indecisi sulle risposte da dare a domande relative al proprio sentirsi; le donne rispondono subito riguardo il proprio se’, ma sono molto indecise e prolisse riguardo altro.
L’esercizio di riscaldamento è stato di utilizzare delle sciarpe e dei foulard, che Marta ci aveva detto di portare. Una persona veniva fasciata in vita col foulard e i due capi venivano tenuti dietro in tensione dall’altra. Si doveva avanzare sentendo la forza contraria e sentire il movimento delle anche e del bacino. La prima volta noi ragazze eravamo davanti e dovevamo muovere solo i fianchi e cercare di avanzare con un passo lento, elegante e cadenzato. Al cambio i ragazzi dovevano simboleggiare la stanchezza del lungo viaggio e della lunga guerra, trascinando i piedi e con una camminata leggermente scimmiesca. Quando è stato il mio turno dietro ho cercato di non metterci troppa forza nel porre resistenza, dopotutto sono una ragazza.
Al termine Marta ci ha fatto vedere che con quel tipo di camminata, per esempio, una donna può avvicinarsi a un altro personaggio e mollare uno schiaffo, dove la camminata lenta e con quel tipo di portamento aumenta tantissimo l’effetto di donna decisa e che si avvicina per compiere un’azione e il pubblico è interessato a seguire la scena.
Quindi solo noi ragazze abbiamo lavorato sull’inizio dello spettacolo. Al posto di una poesia, bellissima, ma troppo lenta e lunga che avrebbe annoiato il pubblico, Marta ha pensato a una scena rituale, dove le varie maga Circe, tutte le nove ragazze, entriamo in scena compiendo un qualche rituale propiziatorio. La profezia le aveva predetto che sarebbe arrivato Ulisse.
Ci sono state assegnate delle posizioni nei punti cardinali, io ho preso il sud mentre le tre ragazze rimanenti stavano al centro e facevano il cuore, la forza e la mente. Abbiamo provato l’entrata molto lentamente e fermandoci ognuno nel suo punto cardinale, muovendoci lentamente immaginando il rito propiziatorio relativo al simboleggiare degli archetipi. Ho avuto il sud che è il fuoco e il falco (per un attimo ho avuto timore fosse la Volpe che ho già interpretato in passato). Quindi ho mosso lentamente le braccia come se fossero ali e poi le ho unite davanti, sempre mimando il movimento delle ali e come per dire “Ulisse vieni a me”. Peccato che è a un certo punto mi ha detto di girarmi verso sud e quindi ero di spalle alle altre e non ho visto la scena di cosa facevano le mie colleghe, però sembra che così la scena rendeva molto di più.
Di sottofondo c’era una musica con una voce bianca femminile e quando terminava si udivano delle gocce d’acqua. In questa fase l’ultima delle ragazze (provvisoriamente interpretata da Gioele) entrava con un calice tipo quello del sacro Graal e ognuna metteva dentro, simbolicamente, qualcosa relativo al suo archetipo. Poi succedeva qualcosa con le ragazze al centro che non ho visto e a quel punto dovevamo girarci verso di loro, ma solo ruotando busto e testa, quindi osservare cosa succedeva. Infine con passo lento mettendoci tutto intorno alla ragazza che teneva il calice e dopo un attimo di attesa, schizzavamo correndo via dal palcoscenico.
Come compito noi ragazze dovremo tagliare un cd-audio e con i pezzi costruirci un accessorio da indossare durante lo spettacolo che può essere una collana, un bracciale, una spilla, etc.
Finita la scena ho pensato a una cosa. Prima di questa prova Marta è salita sul mini palcoscenico in legno, che avevano messo al centro della sala, e ha cantato un pezzo con una voce incredibile. Un brano dalle parole inventate e con un effetto vocale strepitoso e molto echeggiante il passato.
Marta ha poi chiesto se c’era qualcuno di noi con una bella voce, in modo che avrebbe cantato lei al centro e le altre avrebbero aiutato con il coro. Nessuna se le è sentita e io pensato che ci potrei riuscire con le mie nuove doti vocali, ma con la mascherina al momento non mi sono sentita all’altezza. Abbiamo provato insieme a lei in coro, a cantare queste parole e l’insieme generale non era male, lì mi sono accorta che riesco ad avere un tono più alto delle altre ragazze e mi uniformo a loro. Non si ode un tono maschile nell’insieme.
Allora ho chiesto a Marta se la persona scelta per cantare avrebbe dovuto cantare per cinque minuti, durata della scena. Lei mi ha guardata e mi ha chiesto se me la sentivo, in quel momento ho pensato “sì posso farcela”, ma devo vedere se riuscirò a cantare per tutto quel tempo senza sforzare le corde vocali. In questi giorni farò delle prove, già tornando in macchina ho fatto una prova inventando le parole e mi sembra che posso farcela. Un’altra sfida per me che mi da’ carica ed energia facendomi sentire viva.
La mia piccola prova audio realizzata il giorno dopo. Spero non ti fori le orecchie.
Poi noi ragazze ci siamo accomodate per terra ed è stato il turno dei ragazzi che hanno fatto la scena dell’equipaggio disperato simulando le varie personalità di Ulisse, che si muovono nello spazio del palco, recitando parti del dialogo come se parlasse con se stesso e con le sue varie anime. Da vedere è stata molto interessante, soprattutto perché Marta stava inventando in quel momento quello che sarebbe successo curando cose come le posizioni in scena, chi entrava e cosa faceva. Al termine siccome Marta non era sicura di ricordarsi le cose e probabilmente nemmeno i ragazzi, la scena l’hanno ripetuta un’ultima volta e ho filmato la scena. Mi sarebbe piaciuto avere una registrazione anche della nostra scenografia delle ragazze. Ma sono io quella tecnologica che vuole rivedere, analizzare, migliorare.
Nonostante un’eccessiva separazione maschi e femmine, in parte voluta per rappresentare la mitologia greca dove c’erano donne bellissime e uomini affascinanti muscolosi, stare insieme alle ragazze mi ha fatto sentire davvero bene. Ero la Bianca che da qualche giorno non mi sentivo più, rimanendo a casa a lavorare al computer a volte mi è difficile sentirmi al femminile (sono da sola), ma per fortuna sono tornata a essere la nuova me stessa.
Epica, discussione sul personaggio.
Circe, dal greco Kirke che significa falco è un simbolo legato al sole, l’occhio di Horus. Le qualità sono velocità, capacità di osservazione, il falco vede oltre e da qui uno dei poteri di divinazione, che non può prevedere il futuro, ma solo intuire. Infine vive in solitudine.
Figlia di Elios il Dio del sole e dalla madre Perseide, una driade, da cui ha preso la voce umana.
Controlla i quattro elementi e utilizza la magia utilizzando delle erbe. Questo tipo di magia è bandito dal popolo degli Olimpi e Dei. Infatti verrà punita perché ha utilizzato la magia per degli scopi personali, tra cui tramutare una delle sue sorelle nel mostro Scilla. Ma non desiderava il mostro, solo che lasciasse libero quello che Circe pensava fosse il suo amato Glauco. Peccato che lo stronzo, che una volta era umano e Circe ha mutato in un dio, gli va bene qualsiasi driade che sia bella, ma di lei non ne vuole più sapere.
Ha vissuto per anni esiliata su un’isola che non può lasciare, ma può ricevere ospiti. Qui ha affinato le sue tecniche erboristiche e di controllo sugli animali presenti sull’isola.
È una dea-maga, seducente, insidiosa e sfuggente. È una rapace che ti può dilaniare degradandoti e può trasmutare qualsiasi cosa, ad esempio esseri umani in animali.
Circe è la natura, non è né buona né cattiva.
A livello di archetipo è il guerriero, in lotta e scontro contro l’altro sesso.
È il mago, dove in genere nelle storie aiuta l’eroe creando energie favorevoli, prefiggendo con delle profezie, ha una bacchetta magica, quella di Circe si chiama Verga.
Quindi è inizialmente un avversaria di Odisseo, poi la sua amante e infine la maga che lo aiuterà. Odisseo si unirà a Circe fisicamente e spiritualmente. In questo periodo in cui stanno insieme, lui guadagna il sapere del femminile conoscendo cose tra cui un amore libero e puro. Avranno anche un figlio che sarà chiamato Telegono, ma Ulisse non lo saprà mai.
Circe, come tutte le donne, ha un ciclo mensile e a livello teatrale si possono utilizzare le quattro fasi settimanali dove la donna ne viene influenzata.
- Si chiude in se stessa, introspezione
- Creativa ed energica
- Accogliente e amorosa
- Selvaggia e irascibile