A volte credo che mi infilo in cose giusto per scrivere qualcosa sul diario…almeno quando non lavoro ho una vita movimentata!
Riassunto veloce: Sentenza per cambio nome e genere, fatta nei tempi previsti (6 mesi)…vabbé. Cancelleria del tribunale che fa ostruzione e non mi deposita la sentenza (5 mesi) e non è ancora finita. Se non fanno il deposito non invieranno al comune di nascita l’ordine di cambiare i miei dati e si ferma tutto qui…con circa 4000€ di spesa in due anni.
Stamattina ho fatto una videochiamata con l’agenzia delle entrate per scoprire che quella richiesta che ho fatto dal sito era invece solo per le cartelle cliniche. Mi puzzava che l’appuntamento era entro 24 ore, quando mesi fa la prima data era dopo un mese.
Riprovo sul sito, ma proprio non si può contattare quell’ufficio e neppure avere un appuntamento.
Cosa fare adesso?
Alla mail non hanno risposto.
Ho chiamato (per sbaglio, ma servirà) anche la cancelleria del tribunale che insiste nel volere ricevere un cartaceo di avvenuto pagamento dall’agenzia.
Abbiamo la PEC che ha valore legale. Credo proprio che vogliano mettermi i bastoni tra le ruote a prescindere.
Fuori piove, stamattina ho il mal di schiena e la vocina dentro cerca di mitigare la voglia di andare di persona a risolvere.
Vince la volontà a risolvere e mi prendo la mattina di permesso e vado a Bergamo. Parcheggiata l’auto nel silos al piano meno sei mi dirigo verso l’edificio maledetto.
Attraverso la strada con le mani ingombrante dalla borsa e ombrello, non vedo bene il mini rialzo che divide la corsia privata delle auto e faccio un volo in avanti piuttosto violento. Mi schianto contro l’asfalto ruvido attenuando la caduta con mano e ginocchio. Meno male che il mio corpo sa come cadere.
Mi gratto brutalmente il palmo e un ginocchio (andrò in farmacia dove comprerò un cerotto e mi diranno che capita spesso in quella zona e che per fortuna non sono caduta di faccia come una signora).
Arrivano tre signore a soccorrermi, una prende la borsa, un’altra l’ombrello e mi chiede se va tutto bene. Mi guardo la mano, vedo che c’è un po’ di sangue e inizia a bruciare. Devo avere una faccia sconvolta, ma comunque non sono ko, per ora. Tutta adrenalina?
Mi sono resa conto solo dopo, che sono una donna e che solitamente le donne si fanno più male con queste cadute, specie se dopo una certa età. Rassicuro ed entro nell’arco dell’ingresso che è riparato, mollo lo ombrello, poggio tutto a terra ed ho un giramento di testa. Quasi stramazzo al suolo. Ecco la parte femminile e gli ormoni che sono arrivati anche loro. Finita l’adrenalina.
Bevo l’acqua dalla borraccia e respiro per riprendermi.
Faccio la fila per quindici minuti e nel mentre mi tampono la mano con il fazzoletto. Finalmente riesco a parlare con la signora che gestisce gli ingressi, che fa avanti e indietro una persona alla volta, assurdo. Comunque con una carta efficienza a smistare la fila.
Le consegno la stampata riassuntiva che avevo preparato (ho sempre un piano B) e lei sparisce all’interno per alcuni minuti. Quando torna mi dice che è tutto a posto e che hanno inviato la PEC il 7 ottobre, un mese fa.
La signora della cancelleria del tribunale è proprio stronza! Negava di avere ricevuto e attendeva un cartaceo che non sarebbe mai arrivato.
Nell’attesa ho aiutato una ragazza Siriana a spiegarsi per una correzione del codice fiscale (le hanno messo la nazione di nascita errata). Lei parla solo arabo e inglese. Purtroppo non riusciamo a prenotare l’ufficio che le occorre perché il sito da errore.
La saluto, dopo un quarto d’ora di tentativi e le dico di provare a rivolgersi al comune dove abita e mi dirigo prima farmacia e poi al tribunale.
Entrata e passato lo scanner, l’usciere mi chiede quale ufficio devo andare. La cancelleria. “Si, ma quale?” Scopro che ci sono circa venti cancellerie! Anche qui dovrei prenotare dal sito che però non accetta prenotazioni per quell’ufficio, ovviamente.
Telefono alla signora stronza della cancelleria che magari mi riceverà, come no. Le ho detto che ero appena stata all’agenzia delle entrate e bla bla bla. Dopo una prima sua resistenza, ho insistito garbatamente, ma con fermezza e forse un po’ di disperazione nella voce … e mi ha detto che avrebbe sentito chi le ha inviato la PEC. Lo farà davvero?
Tornando verso casa mi vengono in mente i piani più terribili e disperati per fare pressione su questa impiegata.
Arrivata vicino casa, sono stanca e affamata, non ho fatto colazione, e decido di mangiare in una trattoria vicino casa.
Mentre aspetto scorro i messaggi e ce ne è uno dell’avvocato.
Avvocato “Ti inoltro il messaggio ricevuto dall’agenzia delle entrate.
”
Finalmente qualcosa ho smosso.
Ora vediamo quando la cancelleria recepirà l’avvenuta comunicazione di pagamento e cosa il funzionario risponderà in ordine alla problematica di cui Ti ho edotta nel corso delle scorse mail.
Sembra che non mi sono fatta male per niente, almeno la tempistica corrisponde.
C’è ancora un piccolo scoglio da superare che riguarda l’avvocato e poi la palla passerà all’ufficio anagrafe stato civile di Milano. Altra battaglia?
Avvocato “Cara Bianca, mi spiace….ci mancava anche questa!!
“
Come stai ora? La PEC l’ho ricevuta alle 8.12 di questa mattina quindi sicuramente prima che parlassi con la cancelleria.
La burocrazia (in generale intendo) manderà questo Paese in rovina
Perché hanno inviato stamattina e non il 7 ottobre?
Perché la stronza mi ha detto una cosa se invece aveva ricevuto la PEC anche lei nella mattina?
Non si capisce più nulla, l’importante è avere fatto un passo avanti.
Finalino positivo, oggi sono arrivati gli Stivaletti Chakra che avevo ordinato tre settimane fa con Instagram. Ho sempre timore che siano truffe dove paghi e poi non spediscono nulla, mi è successo una volta sola per una cifra bassa, da allora cerco di fare attenzione, ma non è facile specie se ti propongono prodotti bellissimi. Gli stivaletti sono comodissimi, forse avrei potuto prendere una misura in meno come avevano consigliato, ma ho preferito andare sul sicuro.