l Tribunale di Bergamo non ha mai inviato la richiesta del pagamento dei diritti di segreteria per il deposito della sentenza all’Agenzia delle Entrate di Bergamo, nonostante una PEC datata 1 luglio 2022 diceva il contrario. Dopo estenuanti richieste (non rispondono alle e-mail) l’avvocato è riuscito a parlare con una signora della Cancelleria e questa sta accampando una serie di scuse assurde, tutte a voce al telefono per non lasciare tracce. L’avvocato ha cercato di spiegarmi in maniera semplice cosa chiedono e una di queste cose è illegale: confermare una seconda volta il deposito della sentenza. Sentenza che è comunque definitiva anche se non pago i 200€ di deposito, cosa che invece ho già fatto, ma non accettano la ricevuta della banca come prova. Assurdo.
Quindi l’avvocato ha inviato una PEC con dentro tutto e le ricevute ora aspettiamo una risposta.
Parlando con due ragazze che lavorano al tribunale di Milano e poi con un’amici è un fatto vero che in molti uffici pubblici ricevono le PEC che dovrebbero protocollare, ma in realtà non le aprono nemmeno. In un caso l’ufficio anagrafico di Milano ha una caselle per le comunicazioni di cambio nome da parte di altri comuni che non apre mai. Ci sono poi i fannulloni che spesso sono in posizioni chiave per via dell’anzianità a non lavorare. Infine, spero che non sia il mio caso, di un’impiegata Transfobica nei miei confronti (e nemmeno mi conosce). Se non confermano il pagamento non invieranno la sentenza al comune di Milano per la modifica dell’atto di nascita e lì (per fortuna?) posso andare di persona a chiedere se hanno ricevuto e cosa intendono fare.
Per ora pazienterò ancora questo mese e se non sbloccherà la facendo andrò di persona e se occorre tutti i giorni a rompere loro le scatole. Sono una cittadina che ha sempre pagato le tasse e mi sono sempre chiesta perché in Italia siamo così masochisti: paghiamo con le tasse gli stipendi a delle persone che dovrebbero lavorare “per noi” e invece lavorano “contro di noi”.
Santa pazienza!
Qualche giorno dopo per partecipare all’open day di danza ho dovuto firmare una liberatoria e mi ha fatto “male dentro” dover scrivere Gerardo e sesso M nella scheda, ma sono cose legali e se mi sarei fatta male non potevo scriverci Bianca. Ho avuto un attimo di esitazione, incluso mettere la firma.
Ho anche iniziato ad informarmi su un eventuale operazione chirurgica di mastoplastica additiva con il SSN. A Milano sono due i centri che operano con il servizio sanitario. Ho provato a scrivere una e-mail e non ho ottenuto nessuna risposta. Ho alcuni dubbi riguardo la messa in lista d’attesa (che non so quale sia) e se ho bisogno della Tessera Sanitaria al Femminile (che chissà quando arriverà…pasqua 2023?) oppure basta la sentenza.
Proverò a telefonare e magari con miglior fortuna.
“Buongiorno,
sono una donna transgender che ha ottenuto dal tribunale la sentenza per le operazioni chirurgiche per la mia disforia di genere lo scorso 1 Luglio.
Vorrei fare la mastoplastica additiva con il SSN ed ho qualche domanda:1 - per mettersi in lista d’attesa basta la sentenza ? I documenti rettificati arriveranno tra molti mesi, la burocrazia è terribilmente lenta.
“
2 - per l’operazione servirà il codice fiscale al femminile?
3 - come si fa a mettersi in lista d’attesa? Quanto tempo ci sarebbe da attendere all’incirca?.
Grazie mille
I costi saranno la prima visita di arruolamento (circa 200€) e poi il reggiseno Marena specifico per il post operatorio (100€). Il resto a carico del SSN, forse dovrò pagare dei ticket. L’operazione è un day-hospital, un controllo dopo tre giorni e per due settimane dovrò tenere quel reggiseno speciale che è contenitivo. Dolori previsti per i primi due giorni e ritorno all’attività normale (non sportiva) in pochi giorni. La protesi la sceglierà il chirurgo in base alla mia gabbia toracica e altezza, spero si possa mettere un modello “dual plane” che è molto apprezzato sul gruppo transgender di Facebook per le ragazze che lo hanno fatto. Sarà sottomuscolo e la cicatrice sarà poco visibile e guarirà in breve tempo.
Nel frattempo ho tirato fuori dall’armadio le tette di silicone che avevo comprato tre anni fa (quante ricorrenze, proprio in questo periodo ero in Germania a sceglierle, leggi articolo del blog) e le metto tutti i giorni per vedere se ho fastidio. Dopo l’operazione me le dovrò tenere dieci anni! Poi scadono e andranno rimosse o sostituite, ma a mie spese stavolta.
All’inizio mi sono sembrate grandi e leggermente ingombranti. Ho visto che però erano una coppa C abbondante e messe sulle mie vere di adesso che sono una coppa B (non completamente piena) in effetti sono troppo grandi diventando una coppa D abbondante. Dovrò cercare di farmi capire dal chirurgo che cercherà di mettere quelle più grandi (magari così guadagna di più). Ho fatto qualche foto e viste dall’esterno sono comunque giuste. Continuo le prove.
Le mie continuano a crescere, ma molto lentamente, non credo di poter arrivare alla coppa C anche se ci spero, così da non fare nessuna operazione e averle “tutte mie naturali”.
Altri cose successe in questi giorni.
Ho iniziato a provare a leggere ad alta voce i testi per il corso di “Attivismo LGBT+” che farò a fine mese con la mia associazione. L’introduzione dura davvero trenta minuti, ma rivedendo la registrazione dovrò andare più lenta e scandire meglio le parole.
La biblioteca di paese organizza un corso di lettura espressiva avanzato, ottimo sia per il prezzo davvero basso e soprattutto che per una volta potrò andarci a piedi…è a duecento metri da casa! Infine avrò qualcosa da fare al lunedì sera per un mese.
Mi hanno invitata a partecipare ad un evento di cabaret presso la mia scuola di teatro SATS Treviglio, proporrò una versione breve della lettura espressiva che avevo fatto lo scorso anno (link al blog) “L’insegna di Stefano Benni“, ma in versione stand-up comedy di soli tre minuti, un’altra piccola sfida!
Stefania “sei come il prezzemolo…ma meritato!!
“