Il blog è soprattutto un diario personale. A volte lo uso anche come agenda e promemoria e questo articolo è proprio un elenco ragionato di alcune cose successe e altre che accadranno a breve.
Dopo la cena di ieri con ex-colleghi dove sono rincasata all’una di notte, mi sveglio molto tardi e vorrei fare una camminata perché è tanto che non faccio più niente, ma sento della stanchezza addosso.
Cosa è successo ieri sera?
Cena con ex colleghi a Milano, a casa di Titti. Dopo il lavoro mi preparo con relativa calma perché l’appuntamento è alle ore 19:30 a casa di Amanda, lei abita a metà strada e prendendo la sua auto evitando il “mio panico da traffico milanese”. Dopo essermi truccata come si deve, indosso anche la parrucca perché questa settimana non ho avuto il tempo di lavarli e pettinarli e le punte sparano da tutte le parti, facendomi sembrare una matta. Indosso la camicetta che ho comprato ieri sera, mentre tenevo a bada la nipotina che correva da tutte le parti dentro il negozio dell’Oviesse e si guardava gli anelli cercando di farsene comprare uno, senza riuscirci. Stare in fila e pagare in cassa cercando di tenere d’occhio la nipotina è stato un delirio. Ho avuto la solidarietà di alcune signore che mo hanno indicato dove si era nascosta.
Non so bene la temperatura che ci sarà questa sera, però ho voglia di vestirmi in modo carino e quindi indosso dei collant leggeri, una gonna corta. Poi sono indecisa per le scarpe e alla fine ho optato per gli stivaletti con il tacco basso. Mi guardo lo specchio e sono davvero carina. L’estate è molto bella, ma devo dire che mi mancava di indossare begli abiti che tra l’altro mi stanno anche molto bene.
Dopo quaranta minuti di guida arrivo a casa di Amanda e miracolosamente trovo parcheggio perché c’è un signore che esce giusto quando arrivo.
A Milano a quest’ora c’è abbastanza traffico e ci impieghiamo altri trenta minuti per arrivare a destinazione. Durante il viaggio ci aggiorniamo su alcune cose personali, parliamo delle nostre vacanze e del fatto che mio papà non mi vuole vedere. Al momento sembra non esserci una soluzione neppure da parte sua.
Alla cena saremo in otto e mentre aspettiamo che arrivano le ultime ritardatarie, iniziamo a darci dentro mangiando stuzzichini e bevendo del vino bianco frizzante. Dopo venti minuti inizia la cena vera e propria sarà a base di “Frico“, una specialità del Friuli. E’ come se fosse una frittata, ma fatta solo di formaggio e patate. I formaggi sono due: Montasio e Asiago.
Faremo tre giri e negli intervalli ci diamo dentro con due tipi di salame, la polenta e ovviamente beviamo del vino. La serata scorre davvero veloce e spensierata. Ridiamo tantissimo anche perché Laura racconta degli aneddoti divertentissimi.
La serata è stata splendida perché siamo tutte persone che ci siamo sempre stimate sul lavoro, senza tirarcela e pronte allo scherzo e non prenderci troppo sul serio.
A fine serata mangiamo anche la torta che ho fatto oggi pomeriggio: la mia “rinomata crostata ai frutti di bosco”. Ovviamente rinomata perché essendo buona esteticamente non è il massimo e anche questa volta ho avuto un problema col mattarello quando ho cercato di stendere l’ultima parte della sfoglia, quella per fare le righe alla torta, ed è rimasta incollata al mattarello. Comunque mi fanno i complimenti perché rispetto alle altre crostate, questa è meno dolce e meno impegnativa, a fine pasto ci sta proprio bene.
Amanda deve tornare a casa perché ha comprato un cagnolino maschio e deve portarlo a fare pipì, altrimenti gliela fa in casa. E’ anche una buona scusa per non fare tardissimo. Ci salutiamo a mezzanotte con baci e abbracci, uno per uno ovviamente ed è un rito che mi fa sempre molto bene.
Il mio viaggio è comunque sempre molto lungo e arrivo a casa all’una, leggermente ubriaca. Forse l’ho già scritto in precedenza nel blog che dopo un anno di astinenza e di lockdown non reggo più il vino. Bastano due mezzi bicchieri. Inoltre è davvero tanto tempo che non faccio tardi la sera ed è una sensazione strana perché mi sono disabituata a questi orari.
Come ogni sabato controllo il peso e con orrore la bilancia indica 82,5 kg, ho preso 1,5 kg in una settimana!, quindi esco per una camminata. Sono una falsa magra e non si vedono, ma ci sono. Con la terapia ormonale è molto facile prendere peso ed è meglio che rimango controllata.
Prima di iniziare a camminare prendo l’auto per fare il pieno di carburante. L’idea è di andare nel paese vicino e camminare lungo il “Canale Muzza“, ma prima prendere solo un cappuccino in un bar carino vicino a dove parcheggio di solito. Peccato che sono tutti pieni e scopro anche il perché: c’è il mercato. Allora ritorno al mio paese e mi faccio un giro per la campagna per la strada che conduce alla Madonnina.
Mentre cammino mi arriva il buongiorno di mia mamma che scrive che “finalmente partono”. Mio papà si è deciso a venire qui, loro abitano in Romagna, per dare una mano a mia sorella e stare un po’ di giorni fino alla comunione della nipotina a cui non parteciperò salvo miracoli. Se c’è mio padre non posso esserci io per evitare che faccia scenate mettendo in imbarazzo tutti, anche se è l’unico che mi osteggia.
Sarebbe anche strano perché tutti gli altri parenti si aspetteranno di vedermi al femminile e per molti di loro che mi vedranno per la prima volta. Non mi sentirei a mio agio cercando di far finta di essere la mia versione precedente.
Mentre cammino vari scenari mi vengono in mente e uno dei quali è che forse riuscirò a vedere mia mamma per qualche ora, senza vedere mio padre. Inoltre non dovrò fare più la babysitter perché la nipotina è adorabile, ma gestirla per un’ora mentre mia sorella visita mio cognato che è tutt’ora ricoverato in ospedale, la piccola in alcuni momenti mi diventa una vera teppista.
Ieri mi ha scritto il direttore della scuola di teatro SATS Treviglio (https://www.scuolateatrotreviglio.it/spaziocorsisats/), dove dice che il corso avanzato si sposta forse a dicembre, ma che posso iniziare con quello medio con l’open day (gratuito) il giorno 8 ottobre. Gli scrivo precisando che a causa della mia disforia di genere, non posso interpretare parti maschili vestendo abiti maschili, perché quando ci provo indossarli mi manca il fiato. Già quest’estate, durante alcuni trekking, ho avuto delle difficoltà indossando la maglietta con il collo alto. Mi ha risposto “grazie dell’informazione”.
La settimana prossima sarà piena di eventi e non avrei potuto accompagnare mia sorella all’ospedale da mercoledì in poi. Cosa ho avrò da fare?
Mercoledì la visita con la psicologa all’ospedale Niguarda, giovedì a lavorare a Milano dove faremo una giornata tutti insieme (non ci vediamo dal vivo da 16 mesi!), infine venerdì e sabato andrò a Torino con la mia amica Barbara per andare a fare una sessione di una cosa che non ho capito bene ma dal titolo sembra un argomento “forte”: “OLTRE LA SOGLIA, TUTTO CIO’ CHE AVRESTI VOLUTO FARE E DIRE PRIMA DI MORIRE DOPO AVER SCOPERTO CHE HAI UNA SETTIMANA DI VITA“
Barbara ha detto che io sono una persona a 360° pronta a qualsiasi cosa, l’evento sarà dentro una Iurta dove anche dormiremo.
Per il mio primo giorno completo di lavoro in presenza andrò in treno visto che non c’è un parcheggio gratuito intorno alla Stazione Centrale. Il pensiero principale è il solito delle donne: “cosa devo indossare?”. Devo fare il viaggio in treno che non è messo bene e molto sporco, poi deve reggere per tutta la giornata di lavoro, quindi qualcosa di comodo, però vorrei essere anche elegante. Sarà a strati, ma non ho le idee chiare a proposito.
In questa settimana alle mattine fa freschino e ho provato a indossare dei leggins lunghi (tipo panta collant) con una gonna. Peccato che dopo solo un’ora la temperatura si è alzata troppo. Inoltre tenere le decolletè col tacco tutto il giorno si è rivelato impegnativo e anche se sono del mio numero, la loro forma non è comodissima per il mio piede. Mi sono fatta anche una lista cose da portare, tra cui il computer, quindi andrò con uno zaino e una borsetta piccola. Anche qui la decisione è ardua perché ne ho sei di forma e colori diversi!
Una volta saputo che domani ci saranno i miei a gestire la nipotina, mi è venuta l’idea di scrivere a Graziano per vedere se potrei andare a casa sua per pranzo. Mi ricordo di guardare il meteo e scopro che domani pioverà tutto il giorno. Farmi il viaggio in macchina con la pioggia e stare in casa non è quello che ho bisogno in questo momento, devo smaltire le tre settimane fatte senza sosta per aiutare mia sorella, ma ho bisogno di una giornata tranquilla senza ulteriori stress. Faremo una telefonata nel pomeriggio di sabato raccontandoci le novità, poche per lui, tantissime per me, al solito.
Giusto in tempo mi scrive la biblioteca del Comune di Trezzo d’Adda. Scrivono che si è liberato un posto al concerto gratuito di musica basato sui film di Ennio Morricone a cui avevo cercato di prenotare. È sempre una cosa misteriosa di come si incastrano gli eventi riuscendo a fare delle cose sempre diverse e interessanti.
Come è stato il concerto? La sala degli Specchi dentro la biblioteca comunale è molto bella e ha un’acustica perfetta in quanto progettata nel 1800 apposta per tenere concerti ai nobili milanesi quando andavano in ferie lungo il fiume Adda. C’erano circa 50 spettatori al 90% pensionati, evento pubblicizzato male oppure ai giovani non interessa? I musicisti e maestri erano in sei più un presentatore cantante che ha cantato tre pezzi di musica anni ’60 dove Morricone ha fatto gli arrangiamenti (Sapore di Sale, Il Mondo). Le musiche suonate erano i pezzi classici dei film colossal che ha musicato, molto belle e in alcune ho avuto dei brividi e mi sono commossa. Mi lascio andare alle emozioni in questi casi e al diavolo se piango in pubblico. E’ valsa la pena andarci.
Questa settimana ho telefonato per prenotare i posti dello spettacolo di teatro che farà la mia amica Evita il 10 Ottobre dal titolo “Mozzarella & Panettone“, scoprendo che il numero indicato sul volantino è suo personale e ci siamo fatte venti minuti di telefonata. Secondo lei il fatto che mi accadono tutte queste cose, la gente mi dà fiducia ed è bendisposta nei miei confronti, indica che la strada che ho intrapreso è quella giusta e devo viverla godendomela. Per lo spettacolo siamo in quattro e probabilmente al termine andremo a mangiare qualcosa insieme, dopo aver fatto conoscere gli attori ai miei amici. Li conosco tutti e sono fantastici, per non dire della storia originale scritta da Evita che è davvero brava in queste cose. La trama è una commedia degli equivoci per un incontro tra una famiglia del nord e una del sud per un matrimonio.
Ultimo dei miei pensieri è su cosa fare domani, concerto a parte, che sarà piovoso è che forse riuscirò a fare il montaggio video delle riprese che ho fatto nel workshop di Tip Tap domenica scorsa. Tra l’altro il mio iPad ha deciso con un automatismo di Apple di creare un mini video prelevando degli spezzoni e devo dire che il risultato è promettente.
La camminata è quasi terminata e dettando tutte queste note sullo smartphone non mi sono goduta il panorama, però ho riordinato i pensieri. Adesso farò una doccia e poi andrò a prelevare sorella e nipotina per l’ultima volta. In seguito avrò la lezione gratuita di prova al “Lalù Centro benessere” (https://www.laluspaziobenessere.com) di Trezzo d’Adda del workshop DYP: Danza Yoga e Pilates. Ho visto una dimostrazione nel mese di luglio che hanno fatto in un parco e mi stuzzica molto idea di poterlo praticare.
Come è andata?
Siamo in cinque partecipanti donne e le due insegnanti. C’è anche l’intruso che è il compagno dell’insegnante di Odaka Yoga (Francesca) che ci farà dei video e delle foto.
La prima parte è dedicata a raccontare le origini delle due discipline. Quando arriviamo alle domande faccio notare che non hanno parlato della danza che è la parte che mi interessa di più e sono molto curiosa. Sarà una danza libera basata sui movimenti appresi, ma ognuno dovrà muoversi come meglio crede perché non faremo una coreografia sincronizzata.
Fare una singola sessione di Yoga oppure di Pilates è già di per sé impegnativo, in questo caso si alternano le due discipline facendo alcuni esercizi prima in uno e poi nell’altro modo. A metà lezione scopro che riesco a sedermi sui talloni e con sedere toccare le gambe, cosa che non sono mai riuscita a fare.
Ad un certo punto facciamo la “posizione del cane” e lì proprio fisicamente non sono riuscita a stare per tutto il tempo in quella posizione. Subito dopo abbiamo fatto anche un’altra posizione tipo camminata del cane, che proprio non mi riusciva e penso che dipenda anche dalla mia struttura ossea e fisicità.
Solo in quegli istanti ho pensato a me come donna trans e che nonostante tutto qui sono una donna che fa degli esercizi con altre donne.
Dopo un’ora abbiamo fatto una pausa per alcuni minuti e quindi abbiamo iniziato l’ultima parte di mezz’ora relativa alla danza, finalmente. Siamo partite da sedute facendo una piccola meditazione guidata, poi ci siamo alzate è ed partita la musica mentre a occhi chiusi abbiamo cercato di seguire il flusso del corpo e di fare i movimenti appresi nella prima parte della lezione.
Non abbiamo fatto una coreografia e ognuna è stata libera di muoversi e di fare ciò che voleva. Muovendosi con gli occhi chiusi e seguendo la musica istintivamente sono venuti fuori una serie di movimenti belli e aggraziati. Come lo so visto che tenevo gli occhi chiusi? Nella prima parte di questa danza libera, eravamo divisi in due gruppi di cui uno guardava gli altri e poi ci siamo scambiate di posto. Guardando le altre che ballavano è stato bellissimo anche se non erano sincronizzate e ognuna faceva a modo suo, con la musica di Einaudi andava benissimo. Quando la ascolto mi viene la pelle d’oca e mi prende dentro nell’anima.
Quando abbiamo terminato ho sentito una sensazione di leggerezza e di liberazione, oltre che metà del fisico che si era sbloccato.
Abbiamo compilato un questionario con delle domande relative alla lezione e ho scritto un sacco da brava scrittrice e analizzatrice delle problematiche. Al termine ci hanno regalato un legnetto di “Palo Santo” molto profumato. Ultima cosa ci hanno fatto scegliere un disegnino di un chakra stampato sui loro volantini. Il mio colore preferito è il fucsia, ma guardando solo i disegni ho preso quello con il simbolo che mi ispirava di più: il secondo chakra relativo alle emozioni, di colore arancione, elemento acqua, pietra il corallo, profumo Damiana (che non ho mai sentito dovrò scoprirlo). Il principio è “ritmo fluidità e dolcezza": sono io! Svadhishthana è il nome del chakra
.
Più avanti ci invieranno le date e costi. Probabilmente sarà un workshop che ci sarà una volta al mese al sabato oppure la domenica. Io spero quest’ultima perché non farò più trekking con il freddo e al sabato ho sempre vari impegni.
Prima di tornare a casa sono passata al supermercato a comprare alcune cose e quindi ho cenato tardi. Mi è rimasta la sensazione di tranquillità.
Silvia l’insegnante di Pilates “Grazie per aver partecipato così attivamente
“