Serata di sabato. Ultimamente non sono più uscita sabato sera per vari motivi, tra cui il non conoscere nessuno in zona con cui andare in un ristorante, al cinema, locali vari (non volendo guidare un’ora per andare a Milano). Sono anche stanca per l’allenamento che faccio alla mattina con la danza che dista due ore di auto. Sono andata ogni tanto ad assistere a spettacoli nella mia ex-scuola di teatro. Non ultimo motivo, il dover risparmiare per arrivare a fine mese, con le spese della casa e riscaldamento invernale (settimana prossima cambierò gestore e la nuova caldaia ha ridotto queste spese).
Oggi sono in vacanza a Bologna da un’amica, la giornata è stata intensa andando a fare la spesa per il pranzo pasquale (vegetariano per scelta), facendo una camminata in centro, abbiamo girato le bancarelle di un mercato (che hanno quasi le stesse cose e qualità bassa), entrata in un paio di negozi, per concludersi in un bar chiamato “Gallery” dove siamo rimaste a ballare fino alle due notte.
Ho guardato le borse da donna nelle tre bancarelle che avevano prodotti di qualità e pelle vera, ma una zainetto che faccia da borsa, comodo come il mio che si sta disintegrando, non ne ho trovati. Avrei dovuto comprare una “borsa a mezzaluna”, ma ne ho scoperto l’esistenza solo alla sera, quando Raffy me ne ha prestata una delle sue per poter ballare senza impicci.
Dopo aver girato tutte le bancarelle, ci siamo fermate nel parco adiacente per bere qualcosa e Raffy ha fatto una telefonata a sua mamma che vive in Sicilia, nello spiegare chi ero, le ha detto che sono una donna transgender. La risposta di sua mamma è stata: “cos’è una donna trans”? Non siamo nemmeno agli stereotipi su noi trans, c’è proprio ignoranza della terminologia. Abbiamo ancora tanto da fare per informare la popolazione in maniera corretta.
Molto stanche, siamo tornate a casa per un riposino e prepararci alla serata. Il clima ora è più caldo, anche se la sera tardi fa freddo.
Il difficile è stato indossare qualcosa che andava bene sia per la cena in pizzeria, che per la serata nel bar a ballare. Questa volta ho azzeccato con pantaloni lunghi e con sopra una maglia scollata nera dai riflessi argentati. Scarpe sneakers nere comode.

La pizzeria si chiama “Sbarazzo”, fa una pizza molto buona, anche se i gusti sono solo quelli classici. Abbiamo ordinato due pizze che abbiamo diviso in due, così da provare diversi sapori. Mentre aspettavamo l’ordinazione, le ho raccontato qualcosa del mio passato maschile e lei ha spalancato gli occhi quando le ho detto che non “ero mai uscito” una seconda volta con la stessa tipa. La mia inespressivitá, faceva sì, che la ragazza pensasse che non le interessavo e quindi nessuna seconda uscita al mio invito giorni dopo. Fine della non-storia.
Altra cosa che è uscita fuori, è che lei pensava mi piacessero gli uomini, e non che sono attratta anche da alcune donne. Capire l’identità di genere, che è separata dalla sessualità, è un argomento difficile da far comprendere. Dato che mi voglio operare di vagino plastica, la sua associazione mentale “sesso e sessualità” era ancora più forte a riguardo.
Dopo una breve camminata, siamo arrivate al bar “Gallery16”, che ha una piccola sala dove si balla. Un tempo era un negozio di dischi in vinile, che poi è diventato un bar che li vende tutt’ora, anche se usati. Ho fatto un piccolo salto mentale e emotivo nella mia adolescenza maschile, la musica di quel tempo è ancora quella che mi arriva al cuore, la fisicità di mettere il disco, regolare i volumi dell’amplificatore…A un certo punto su un televisore a parete, è apparso l’annuncio di un concerto, che si terrà la settimana prossima, di una band di cui credevo che solo io e il mio amico Massimo, sapessimo della loro esistenza. Avevo un loro disco del 1980, la banda di chiamava LutiChroma, e lo scoprire che non solo non si sono sciolti dopo 40 anni, ma suonano ancora è stato incredibile. Il ricordo del loro pezzo ”più famoso” si è riacceso e ricordo quasi tutto il testo del brano. I ricordi abbinati a delle emozioni sono ancora miei, mentre gli altri stanno svanendo dalla mia memoria femminile.

Il bar era ancora vuoto e abbiamo parlato un po’, Raffy ha iniziato con un drink, mentre mi sono astenuta avendo bevuto una birra in pizzeria. Dopo quaranta minuti circa, sono iniziate ad arrivare alcune amiche e conoscenti di Raffy che voleva presentarmi un’amica, ma non si sapeva se sarebbe arrivata. Un gruppetto di amiche Raffy le ha definite “le ultime dark”, erano in tre di cui una mamma e figlia. L’amica è arrivata anche lei e ho ballato per quasi due ore insieme a loro.
C’era un tipo anziano, che metteva i dischi in vinile da ballare, pezzi anni ottanta, che riaccendevano ricordi non sempre belli. L’unico problema è che mixava malissimo…era proprio negato. Quasi quasi volevo dargli una mano, ma mi sono concentrata sul ballare.
All’inizio della serata, mi ero resa conto che era la mia prima volta in un locale, dove avrei potuto conoscere qualcuno per qualcosa di più intimo. Non che fosse l’obiettivo della mia serata, ma essere donna, vestita, truccata e con uomini che mi guardavano mi ha fatto sentire bene, a mio agio, e leggermente eccitata. Devo dire che ho apprezzato anche di sentirmi meno in controllo mentalmente, più spontanea, forse più adolescente.

Durante i balli, Simona, la mamma dark, mi ha dato un grande abbraccio, uno ancora più intenso a fine serata e ha voluto il numero del mio cellulare. Mi farà piacere rivederla in futuro.
Con un’altra tipa, abbiamo danzato stando ravvicinate e siamo quasi arrivate a baciarci tanto eravamo vicine in viso. Purtroppo, in questo periodo del mio percorso di transizione, ho la libido quasi a zero e ho solo il ricordo dell’attrazione verso le donne, ma non c’è più la spinta sessuale.
Nella serata ho osservato gli uomini presenti, ma solo uno dai lineamenti giapponesi, ha risvegliato il mio interesse, gli altri mi sono sembrati solo in caccia di una scopata.
Serata interessante, a tratti divertente, ma non è il mio genere di locale e tipo di serata: bere alcolici, ballare e occasionalmente parlare con estranei di cui non provo interesse, non mi lascia nulla dentro. Non credo sia l’età e nemmeno che sono trans, anche in passato avevo le stesse sensazioni, l’unica cosa positiva è che farle da donna è più interessante.
La fine della serata è stata indicata dalla mia schiena. Ho una lombo-sciatalgia da quando avevo 18 anni, e di solito, dopo novanta minuti che ballo, inizia a farmi male la schiena e il peso del corpo inizia a scaricarsi sulle ginocchia. Ieri sera ho ballato per più di due ore e a un certo punto ho dovuto fermarmi.
Ho atteso un po’ che la mia amica finisse di stare con il tipo, che vede saltuariamente e poi siamo tornate a casa, a fatica. Per fortuna Bologna è una città molto più sicura di Milano e abbiamo camminato senza troppi timori. C’era un autobus ma di notte c’è l’orario ridotto ed è passato quando eravamo già arrivare a casa.