Giornata di conversazioni, nel vero senso della parola. Al mattino vado a Milano dove incontro Evita. Finalmente dato che è un mese che ci ‘inseguiamo‘ e per vari motivi si è rimandato. Ci salutiamo con un abbraccio caloroso, lei mi dice “sono appena stata ‘tamponata“, le rispondo “io invece non ho incontrato nessuno“. Ci facciamo una camminata lungo il naviglio Martesana e poi ci sediamo su una panchina sotto il sole. Novanta minuti di chiacchiera di tutto e di più. Abbiamo fatto il corso di drag queen insieme (lei era Pegaso quella azzurra) e viste in gruppo tranne quella volta che mi ha portata dalla parruccaia, ma in effetti non avevamo mai avuto modo di conoscerci più in profondità. Lei legge il blog, io ho letto il suo libro sui suoi inizi come “segretaria di direzione“, ma confrontarsi è stato meraviglioso e lei lo è davvero. Anche io le sono piaciuta.
Anzi, ora sono “quasi un’altra persona” rispetto al Gerardo che aveva conosciuto all’inizio del corso, avrei fatto coming-out di lì a due settimane. In me si intravedeva qualcosa, ma rimanevo in qualche modo “legato” e lei si era bloccata percependo in me una qualcosa di introverso. Ora invece sono totalmente all’opposto, libera, espansiva ed empatica. Abbiamo parlato dell’attaccare bottone con gli sconosciuti e io sono diventata bravissima, senza pensarci su riesco a dire qualcosa che suscita una forma di conversazione, sia con le commesse alla cassa, nei bar, dove capita.
Ho cercato di raccontarle quanti mesi ho trascorso lo scorso anno a fare Logopedia per cambiare la voce, lei mi ha chiesto qualche esempio degli esercizi e detto che anche al corso di dizione che aveva fatto anni fa ci si deve esercitare con parole che iniziano con la lettera “P”. Io ho anche fatto la lettera “F”. Lei ricorda che avevo una voce non profonda e conferma quello che mi aveva detto la logopedista sul fatto che la frequenza della mia voce era già in un’area femminile. Curioso che a Evita la mia voce sia stata una voce da ascoltare, ma che non prendevi in considerazione. A proposito del corso di Lettura Espressiva le ho detto la mia difficoltà nel fare una voce ‘pulita‘ e profonda, il suo commento è che io devo fare il doppio salto per ottenerla, da maschile al femminile e quindi voce da speaker pulita e profonda.
Ci salutiamo con un altro abbraccio e torno verso l’auto parcheggiata di fronte a dove lavoravo fino allo scorso anno, mi si aggancia la wi-fi e mi viene una leggera nostalgia, anche se lì ho lavorato solo due giorni come donna.
Provo a telefonare a Luciana, ma non risponde, mi sarebbe piaciuto passare a trovarla sulla via del ritorno. Aveva in casa gli operai a montare le tende da sole.
Mi dirigo verso casa e siccome è ora di pranzo quando sono a metà strada mi fermo ad un centro commerciale. Tranne gli alimentari è tutto chiuso, nel piano dedicato ai ristoranti è quasi tutto chiuso. Ho voglia di “mangiare fuori casa”, ma non c’è molta scelta: Kebab egiziano oppure McDonald? Opto per un fishburger con patatine, sono anni che non lo mangio. Esco e torno all’auto e nel parcheggio mi mangio il tutto, non una gran mangiata, ma sono fuori casa e fino a dopo pasqua sarà tutto chiuso, tranne asporto, la cosa mi butta giù parecchio.
Mi dirigo verso casa e il fishburger è tutto sullo stomaco, oppure è la combo con la coca zero, che non bevevo da almeno cinque anni? Mi fermo ad un bar lungo la strada per bere un caffè. Fuori c’è un gruppo di extra comunitari, li ignoro ed entro, ma loro non ignorano me, sento i loro sguardi addosso, ma mi lasciano in pace. Mi bevo il caffè “da asporto” e torno all’auto. Dall’altro lato della strada c’è un edicola aperta, mi ricordo che su Facebook c’era un messaggio delle Nina’s Drag Queen che sulla rivista “Grazia” di questa settimana c’era un’intervista. Vado e compro. Tornando verso casa mi viene un’idea di scrivere alla redazione per proporre un’intervista con me come donna trans, visto che il titolo dell’articolo era “un diverso tipo di femminilità”. Sono una allieva delle Nina’s e donna trans. Vedremo se mi risponderanno alla mail che scriverò domani.
Tornata a casa mi cambio ed esco per una camminata sotto il sole. Ho solo una maglietta, ma appena esco c’è un venticello fresco, troppo. Da donna previdente ho uno zainetto con un giubbino che indosso. Cammino per venti minuti rimuginando tutto quello che è successo oggi, le cose che ci siamo raccontate con Evita e poi penso chi chiamare per fare conversazione mentre cammino. Mi ero segnata di chiamare Priscilla in spagna, guardo su Messenger e non è online da quattro ore. Allora chi chiamare? Elisabetta oppure Silvia? Provo a chiamare Silvia che non sento al telefono da più tempo. Fortunatamente risponde e non ha cose da fare in quel momento, quindi parliamo quasi un’ora.
Rientro a casa, faccio una doccia, bevo una tisana e esco per andare da Tigotà che è l’ultimo giorno che sarà aperto per quasi un mese. Queste chiusure continuo a non comprenderle e come ho letto su Facebook, il lotto, tabacchi e slot ‘statali‘ sono aperti. Sempre più senza senso. Invece su Instagram leggo un breve post che è il linea con il mio stesso pensiero: la scienza unita a trovare un vaccino in tempi record e con un’unità di intenti internazionali (anche se secondo me è più per business), mentre la politica ha fallito su tutto e sulla gestione rimanendo divisa tra i vari stati e litigando a livello nazionale.
Torniamo a me che è meglio…Entro da OVS a guardare i vestiti, ma squilla il telefono ed esco. E’ Elena, la mia amica di Roma con cui ho fatto i trekking in Trentino, mi deve chiedere una consulenza sulle parrucche visto che sono un’esperta. Per motivi di privacy mi fermo qui, anche perché lei lavora per il Garante della Privacy! Unica cosa che voglio scrivere è che desiderava sentire una persona “ottimista e positiva” sul suo problema e io lo sono.
Tornata a casa mi metto a leggere il capitolo del libro “una sedia per l’anima” che discuteremo stasera, appena finito vedo un messaggio da parte di Graziano. Lo chiamo e parliamo per quasi un’ora.
Ci salutiamo e mentre ceno, mi sono fatta dei “paccheri con panna, ricotta, zucchine, carote e pomodoro fresco“; penso che oggi non ho combinato nulla, ma mi sento felice lo stesso perché ho incontrato un’amica di persona e parlato con altre mie amicizie. Ho ‘fatto il pieno‘ di parole e stasera al collegamento Zoom forse avrò poco da dire, oppure stanca di parlare? Ma no, tutti oggi hanno confermato che sono una gran chiacchierona!
Terminata la cena trovo un messaggio vecchio di mezz’ora “ti posso chiamare?” con un lungo vocale da parte di Rosanna. Ascolto volentieri e le rispondo per iscritto, ma proprio non mi sento di parlare ancora al telefono, ho bisogno di un attimo di tregua. La tregua è proprio mentre scrivo questo pezzo e ascolto della musica classica.
La “conversazione del sabato” è andata bene anche questa volta, l’argomento era la “scelta” e che ogni volta che ne facciamo una, anche le più banali, modifichiamo il nostro universo. Si dovrebbero fare delle scelte consapevoli e positive evitando i sentimenti negativi. Interessante è stata la parte relativa alle tentazioni che nel libro sono viste come una cosa positiva. Quando abbiamo una tentazione e la analizziamo, se riusciremo a resistere il nostro karma ne guadagnerà. Poi uno può crederci o meno, ma se in effetti quando abbiamo queste “voglie” dedicheremo del tempo, potremmo scoprire che molte di esse non ci sono davvero utili. Nel mio caso, lo scorso lunedì per la festa della donna a casa mia, la tentazione è stata la torta che ha fatto Antonella. Due giorni prima mi ero pesata e visto che avevo preso due chili, da qui la decisione di tornare a un regime alimentare più sano. La tentazione era irrinunciabile, la torta molto buona, non volevo offendere Antonella. Ecco forse avrei dovuto rifiutare di tenere una parte dell’avanzo per il giorno dopo, quella forse è stata la tentazione! Comunque stamattina mi sono pesata e un chilo l’ho perso, oltre devo perdere un’altro.
Ogni tanto la conversazione aveva delle pause e non so come, usando una rapida scorsa al libro riuscivo a introdurre un elemento su cui qualcuno aveva qualcosa da aggiungere e la conversazione si riaccendeva. Questa mia capacità dialettica e di improvvisazione mi stupiscono ogni giorno di più, compresa la capacità visiva aumentata, dopo aver letto un breve testo alcune volte una buona parte riesco a saperlo a memoria, nei corsi di ballo ricordo benino i passi per le coreografie; sono tutte cose di cui oltre a sentirmi negato, provavo delle resistenze nel ricordare le cose a memoria.
Purtroppo siamo sempre i soliti e non ci sono nuovi partecipanti. Sono emersi argomenti interessanti, ma siccome il capitolo era breve abbiamo terminato dieci minuti prima e parlato di altre cose tra di noi.