Al mattino vado a fare l’epilazione delle braccia che finalmente è l’ultima. Mi stendo sul lettino e faccio vedere a Valentina anche lo stato delle gambe, la pancia e il seno, che dice che mi sta crescendo visibilmente. Per le gambe non c’è molto e rimandiamo a settembre, la schiena è pulita.
Ad un certo punto ha visto che c’era un puntino sulla pancia con un rigonfiamento. Prende una pinzetta e mi estrae una zecca, era molto piccola, ma era ancora viva. Non mi sono spaventata e neppure intimorita tranne per quella cosa “che è viva“, non so perché, ma una zecca morta mi avrebbe fatto meno effetto. L’ho avuta un giorno su di me, questa è la cosa che mi ha turbata.
Pensavo di averla presa al trekking quando siamo andati in una cascina, ma io non ho toccato il cane e neppure gli asinelli, penso che l’ho presa domenica quando mi sono seduta in una panchina vicino casa, in una zona parchetto dove portano spesso i cani…Non ci andrò mai più.
Più tardi andrò in farmacia che mi darà una pomata antibiotica da metterci sopra per quattro giorni. Se avrò sintomi come dolori vari dovrò andare dal mio medico, per fortuna non accadrà nulla e in un settimana sparirà.
Terminiamo l’ultima epilazione delle braccia, ho qualche peletto in giro, ma quello che non va ancora bene sono le spalle dove ce ne sono ancora parecchi e di colore biondo, per cui il laser non ha molto effetto sui peli chiari.
Per il corso di Pilates Mi scrive che questa settimana lo faremo di mercoledì con un’altra insegnante, allora decido in serata di andare a fare il pedicure dai cinesi. Tra lavaggio, taglio delle unghie, massaggio, smalto e asciugatura passa un’ora e devo dire che mi rilasso parecchio. Sono passati quattro mesi dall’ultima volta e nonostante il kit per i piedi avevo bisogno di una professionista per lisciare un paio di calli che mi sono venuti probabilmente mettendo alcune scarpe col tacco che non sono più comode. Non guasta poi fare il massaggio stare un’ora tranquilla con qualcuno che si prende cura di me. Alla fine lo smalto ai piedi è fatto veramente bene e spero che resista, l’ultima volta mi è durato due mesi e non è il semi permanente, ma quello normale.
Mercoledì appena terminato il lavoro mi collego subito online per la lezione di pilates, Insegnante nuova e le altre partecipanti hanno un accento toscano, quindi immagino che la scuola dove mi sono iscritta si sta espandendo online.
Non so per quale motivo ma con questa insegnante è stato meno interessante, anche se abbiamo fatto cose solo leggermente diverse rispetto a quelle che conosco.
Fino ad ora ho avuto tre insegnanti, una di persona e due online e con le prime due mi sono trovata meglio, oppure stasera non avevo voglia.
Giovedì saltiamo perché non ricordo davvero cosa ho fatto, presumo nulla di importante.
Nonostante a causa della mia cervicale sto cercando di lavorare con più calma e fare delle pause migliori, una serie di cose e di non funzionamenti hanno fatto sì che ho lavorato troppo di fila e la sera è tutta settimana che arrivo con gli occhi stanchissimi.
Venerdì mattina avevo pensato di prendermi un’ora di permesso e uscire prima per farmi una camminata visto che sono tre giorni che alle ore 18:00 precise inizia a piovere violentemente. Ovviamente oggi alle 17:00 inizia piovere! Stasera avrei dovuto assistere alla riunione dell’associazione Acet, ma proprio non riesco a tenere gli occhi aperti, potrei anche solo ascoltarli, ma un certo punto il destino risolve per me. Un fulmine casca molto vicino a casa, va via la corrente e casca la connessione Internet. Leggerò giusto 20 minuti di un libro.
Da un gruppo Facebook di una donna trans che ha letto il mio blog.
Frida S “condivido quanto scrivi: sembra il copia/incolla del mio percorso (laser, psicologa -quella già da anni prima- ).
”
Mai usato le protesi: ho lasciato al tempo ed alla gradualità il mio crescere ed il mio espormi: non mi piacciono l "apparizioni" di ciò che non si è…
Gusti? Beh… ciò mi ha portato ad un gran successo nel mio espormi alla società ed al mio lavoro di grande impatto pubblico senza mai sembrare un "carnevale".
Gusti e idee: per me sono state azzeccate.
Unica cosa: sono alla disperata ricerca dell'elettrocoagulazione in Torino.
Aggiungo solo che io già dopo 4 mesi di TOS ho avvertito la pelle meno grassa, i capelli meno grassi, i capezzoli più duri ed il "bottone mammario" sviluppato. L'erezione l'ho persa già dalle prime settimane…
Ma la mente, il "pensar da donna" quello è davvero bellissimo: l'animo che guida i tuoi passi ed il tuo portamento che si fan istintivamente muliebre.
E mi arrabbio molto di meno…lascio andare…
Scopro anche che esiste il portale del turismo medico
https://www.ilportaledelturismomedico.com
Sabato mi sono svegliata senza nessun programma per la giornata, qualche idea, ma nulla di confermato. Controvoglia esco per una camminata, mi sento stanca dalla settimana trascorsa, però mi do’ una mossa, altrimenti rimanere a casa sarà peggio. Dopo dieci minuti di camminata guardo i messaggi, attendevo un eventuale conferma per andare da Luciana a pranzo, invece ce ne è uno di Barbara che è a casa a fare i mestieri e se voglio posso chiamarla.
Rimaniamo un’ora al telefono, io a camminare, lei a fare i mestieri. Il tipo che l’aiuta a fare i mestieri ha preso il Covid e lei deve sistemare tante cose nella casa e stirare. Iniziamo a parlare della zecca maledetta, che ha fatto a tutte le mie amiche molta impressione, ma molto meno a me, tranne l’idea che me la sono tenuta un giorno addosso ed era viva. Non so perché se fosse stata morta mi avrebbe fatto meno impressione. Poi abbiamo parlato dei rispettivi hobby, teatro, lavoro e progetti per il futuro, del tipo quando e dove andare in ferie.
Mi ha chiesto di Gianpaolo e le ho detto che gli ho scritto per parlare di incontrarci, ma sta tirando in lungo, probabilmente ha i suoi tempi per metabolizzarmi. Ha accettato la donna trans come amica, ma per qualcosa di più penso debba capirsi meglio.
A mezzogiorno vedo un messaggio della mia amica Carla su Facebook che ho visto un film di Woody Allen, con un titolo che non avevo mai sentito (Rifkin’s Festival). Le scrivo chiedendo se l’ha visto al cinema oppure in TV e mi ha risposto al cinema. Questa settimana i cinema hanno riaperto e non pensavo che già facessero film interessanti. Ripenso ai miei impegni di oggi e domani. Gli spettacoli ci sono solo nel pomeriggio e all’ora di cena, quindi decido di andare subito per le ore 15:00. Non sono mai andata al cinema così presto di pomeriggio, ma questi non sono tempi normali.
Parcheggio comodamente visto che non c’è quasi nessuno ed entro pagando con la tessera che avevo fatto l’anno scorso ad agosto e che per fortuna avevo fatto quella che dura un anno. Mi accomodo in sala e sono l’unica in una sala da 400 posti. Poi mentre ci sono i trailer arrivano altre tre persone.
La prima cosa che noto è che non riesco a mettere a fuoco perfettamente, forse perché mi sono disabituata stare in una stanza buia con la proiezione. C’è anche l’emozione di essere tornata al cinema, terza volta al femminile e per qualche motivo mi colpiscono i due trailer e piango leggermente.
Finalmente inizia il film ed è un classico di Woody Allen, firmato con la pellicola 4:3 che non usa più nessuno, ma che fa tanto “cinema d’altri tempi”. Il regista è riuscito anche quest’anno, nonostante la pandemia, a fare il suo film facendo solo la regia. La trama è un suo classico e gli attori sono veramente bravi. Il protagonista è un attore avanti con l’età che era molto famoso negli anni 70.
Nel film ci sono delle trovate geniali quando il protagonista immagina delle cose oppure le sogna: sono scene di rifacimenti di film degli anni 50 italiani e francesi, in bianco e nero e con delle scene surreali citando Fellini e altri registi famosi. Devo dire che in queste cene c’era sempre una battuta che mi faceva ridere, mentre nello scorrere normale della trama non non mi faceva poi ridere così tanto. In un paio di scene poi mi sono commossa.
Terminato il film usciamo dall’uscita di sicurezza e rientro per andare in bagno, qui accade una cosa bellissima, quando esco e mi metto i rubinetti lavarmi le mani a fianco c’è una ragazza giovane che mi ignora completamente. Quindi sono davvero a buon punto come donna.
Tra meno di un’ora farò il corso di yoga online, ma vorrei prendere un caffè, con l’auto mi dirigo verso il centro, ma c’è un traffico incredibile, inoltre è andato via il sole c’è un vento leggero fastidioso. Decido di tornare a casa e bermi una tisana.
La lezione procede con un rilassamento iniziale e poi subito dopo un quarto d’ora già con alcuni esercizi di torsione e stiramento abbastanza impegnativi. Poi alla posizione della candela e io sembro la torre di Pisa mentre l’insegnante sta su dritta come un fuso, infine facciamo le torsioni e l’insegnante fa una cosa da equilibristi che io non ci provo nemmeno a fare e poi ci dice che lei non è così brava a fare queste torsioni rispetto ad altre che hanno più mobilità. Mi fa sentire proprio una tipa incriccata.
Terminiamo dopo 80 minuti la lezione di yoga e prima di provare a fare la meditazione metto a bollire l’acqua con le lenticchie. Iniziamo la meditazione sembra che ci stia riuscendo meglio delle altre volte, anche perché durante la lezione precedente mi sono parecchio rilassata. Peccato che la meditazione viene interrotta dalla pentola che bolle fuori tutto!
Mi ero ripromessa di mettermi di impegno con la meditazione, sarà per la prossima volta.
Dopo cena apro le “conversazioni del sabato” stavolta siamo in dodici, ci sono anche alcune persone che erano mesi che non si collegavano. Dopo che Pietro introduce la serata leggo il riassunto che ho preparato ieri sera, fatto a fatica perché ero stanca morta.
In otto minuti riesco a leggere il riassunto e quindi cominciamo a sentire se ci sono dei pareri, questa volta non ci offre nessuno volontario per cui racconto un aneddoto e poi cominciamo interrogare.
L’argomento della serata sono tre cose collegate che sono il senso di inferiorità, il complesso di inferiorità e il complesso di superiorità. Nonostante mi sono sembrati argomenti interessanti quasi nessuna raccontato di cose personali, tranne Claudia che è una ragazza che non si collegava da mesi e che ha raccontato che si era messa con un tizio e quindi aveva tagliato fuori tutta una serie di cose che le interessavano e si stava dedicando solo a lui. Ora si è presa “un periodo di pausa” e si è collegata con noi.
È una ragazza giovane e mi ha ricordato il libro che ho letto “Il cervello delle donne” dove si parla dell’innamoramento a livello neurale e quindi che cervello femminile si modifica fisicamente, questo dimostra con lei che nonostante tutta la buona volontà a rimanere più se stessa, il cervello gli ormoni hanno la meglio.
Terminiamo la serata dieci minuti prima perché la conversazione langue, Pietro annuncia l’evento che faremo giovedì prossimo come edizione speciale dal tema: “il senso della vita”.
In questi giorni ho preparato i due banner che useremo per pubblicizzarlo.
Quindi mi metto a letto e mi leggo un altro capitolo del libro, che è interessante anche perché i caratteri di due protagonisti sono completamente opposti.