In un solo post riassumerò le ultime tre lezioni del corso.
Primo Lunedì (10 Maggio), dopo una giornata di lavoro abbastanza intensa faccio una cena veloce e vado al corso di Lettura Espressiva, oggi senza costume di scena. Peccato che il corso sta per finire, anzi questa sera sarebbe dovuta essere l’ultima, ma avendo dovuto provare online per mesi, non siamo ancora riusciti a fare una prova come si deve, cioè tutti i pezzi dello spettacolo in fila. L’insegnante Stefania ci dice che faremo altri due lunedì, compresi nel prezzo, per poi fare la lettura finale sabato.
Inizio io con il mio pezzo, sono “a freddo”, perché non abbiamo fatto nessun riscaldamento della voce, e parto in quarta. Con troppa energia, troppa voce e troppa velocità.
Al termine mi dice che mi è tornata la “sindrome da Speedy Gonzalez” e che leggevo troppo velocemente, inoltre non le davo modo in alcune pause di alzare la musica. Riguardando poi il video non andavo così veloce, ma in molti punti avrei potuto andare molto più lentamente. Mi dice pure che nella prova di settimana scorsa, ero andata molto meglio. Può darsi perché ero vestita col costume di scena e magari perché ho letto solo un minuto e mezzo (l’introduzione) e non per otto minuti di lettura.

Comunque adesso dovrò cercare di unire la gestualità mentre leggo, a tenere una velocità più lenta e guardare il pubblico solo ogni tanto e quando serve per acchiapparne la complicità, infine tenendo anche l’orecchio attento ai momenti in cui ci sono delle piccole pause con la musica di sottofondo che si alza di volume.
La serata è stata molto bella e quando fai qualcosa insieme a delle persone con cui ti trovi bene è ancora più bello. Comunque la qualità della nostra lettura è aumentata a livelli notevoli rispetto all’inizio del corso. Poi un paio di persone che nel weekend hanno fatto due giorni di un mini corso di teatro, sempre in questa scuola, erano ancora carichi per cui hanno fatto meno lettura e più interpretazione teatrale. Ascoltandoli erano migliorati tantissimo però Stefania ha detto loro che erano leggermente fuori tema perché il nostro è un corso di lettura e non di teatro.

Secondo (lunedì 22 maggio).
Questa sera avrò la penultima lezione del corso di Lettura Espressiva e mi spiace sempre di più che stia terminando. Ieri sera parlando con Daniela mi ha chiesto cosa farò dopo. Sarebbe interessante fare un corso di regia teatrale, oppure di scrittura. Un’alternativa sarebbe di trovare in zona un gruppo teatrale per fare qualcosa con loro, non un vero corso.
Poi se le Nina’s Drag Queens riescono a tornare insegnare in presenza, a gennaio potrei iscrivermi al corso avanzato di Drag Queen dove c’è la recitazione.
La serata è stata comunque molto bella, anche stavolta sono stata la prima iniziare la lettura e sebbene questa volta la velocità di lettura più lenta, non andava bene per altre cose. Mentre leggevo non guardavo abbastanza volte il pubblico per creare la complicità. Dovrò guardare di più il pubblico, oppure dall’impressione che sto guardando qualcuno per catturarne la complicità, forse dovrei fare anche qualche ammiccamento. Mi era sembrato di farlo ma probabilmente era uno sguardo troppo fugace. Poi ho avuto qualche caduta di volume su alcune parole di fine frase, infine ho dato troppo spazio agli intermezzi di alcuni secondi tra alcune frasi, per far sentire la musica di sottofondo a separare le sequenze. Dovrò scegliere tre punti in cui fare alzare la musica e segnalarli a Stefania.
Dopo hanno provato tutti gli altri e io li ho filmati come di consueto col mio telefono. Ho scoperto che questo però impedisce di godermi appieno le loro letture perché guardo nel telefono e non loro dal vivo. Anche questa volta l’uso della tecnologia mi ha tolto qualcosa. In futuro dovrò fare la donna meno tecnologica.
Stefania ci ha poi mostrato la locandina del saggio, ci ha detto anche che potremo portare fino a sette persone a testa come pubblico. Visto che siamo in provincia e qui non conosco davvero così tante persone dovrei riuscire arrivare al numero, mentre lo scorso anno allo spettacolo a Milano di fine corso avevo portato almeno 70 persone come spettatori paganti!
Su mio suggerimento è stato cambiato il titolo della locandina da “Quattro chiacchiere al parco” in “Sette chiacchiere al parco”, visto che noi siamo in sette e l’ultima lettura si intitola “La rivolta delle sette” intesa come setta e non come l’ora.

Terzo (lunedì 22 maggio).
Ultima lezione del corso di Lettura Espressiva e sento un po’ di tristezza per una cosa che è stata bella e sta per finire, ma sento anche dell’aspettativa per quello che farò in futuro. Con il gruppo comunque ci vedremo un’ultima volta sabato per il saggio di fine corso.
Questa mattina ho invitato Mario all’evento di sabato e mi ha risposto che non può perché è il compleanno della figlia, però ha notato nei nomi della locandina che ci sono due persone che conosce: la sorella di un nostro amico che è andato abitare in Germania, e un suo compagno di classe delle superiori. Il mondo delle connessioni è davvero piccolo.
Entro nella stanza dove facciamo il corso. Questa volta non sono la prima, c’è già qualcuno che sta portando delle attrezzature audio e microfoni.

Facciamo il punto della situazione su alcune cose e poi iniziamo la lettura tutti di fila.
Inizio io e quando termino mi fanno un applauso. La cosa è stata inaspettata e mi ha fatto piacere. Ho l’impressione di aver riletto tutto in maniera bella e interessante. Seguono anche gli altri a leggere il loro pezzo e l’impressione generale è che rispetto all’inizio del corso siamo migliorati tantissimo e sembriamo quasi dei veri professionisti. Terminata la simulazione dello spettacolo Stefania ci fa i commenti su cosa va migliorato. Da parte mia sono stata attenta gesticolare meno, non mimare quello che raccontavo tranne un paio di cose che mi sembrano che aiutino il pubblico capire di che cosa sto parlando, osservo di più negli occhi il pubblico ogni tanto. Cosa ho sbagliato? Sono stata spesso in bilico su un piede solo con l’altro leggermente indietro e viceversa e non me ne sono minimamente accorta. Ripensandoci mi ero accorta che all’inizio non mi ero messa in una posizione corretta, con le ginocchia leggermente piegate in avanti ed è stato davvero così. Altri dondolavano leggermente oppure indietreggiano troppo. Ognuno ha il suo piccolo difetto da correggere.
Questa volta non abbiamo fatto nessuna registrazione video e quindi devo dire che mi sono goduta lo spettacolo e questa era la mia ultima occasione per guardarlo dal lato del pubblico.
Prima di salutarci a fine lezione abbiamo cercato di capire come faremo se pioverà? Gli inviti alle persone andranno annullati e faremo solo una registrazione video e magari una diretta Internet, che però non interessa a nessuno delle persone che conosco. Magari si guarderanno la video registrazione in seguito. Siamo ottimisti e speriamo in una bella giornata.

Torno in auto e prima di partire mi faccio qualche selfie e ho il volto raggiante, ho notato questa cosa che appena esco di casa ho un “certo tipo di espressione” e quando poi faccio qualcosa in compagnia al termine se mi faccio un selfie il mio volto è felice e sereno.
Aspettiamo sabato…per concludere anche questa parte del mio percorso di transizione.