Sul tardo pomeriggio parto in direzione Milano zona Nord, carico nell’auto una valigia e tre borsoni. Sono pronta a qualsiasi evenienza, ben oltre un giorno.
All’ultimo Barbara mi ha scritto che era rimasta senza zucchero, prendo un pacchetto ancora chiuso che ho sullo scaffale da mesi, ero passata a quello di canna e non l’ho più usato.
Dopo soli quaranta minuti arrivo e parcheggio, pioviggina leggermente.

Tiro su il cappuccio, prendo le mie cose e cammino fino al palazzo, c’è un ragazzo che è appena entrato e mi accodo, farò una sorpresa direttamente suonando il campanello al tredicesimo piano. Suono e mi apre Sara, un’amica della figlia. Entro e lei mi cerca delle ciabatte, ma sono attrezzata e tiro fuori da un borsone delle scarpette da casa.

Barbara arriva con in testa un asciugamano, è appena uscita dalla doccia. Ci salutiamo con un super sorriso.

La serata procede in serenità con le chiacchiere a tavola, mangiando e facendo lunghe pause. Parliamo di tutto e sul finale Barbara nota che parlando con due persone giovani sui vent’anni non sono usciti i soliti discorsi del passato che si rievoca. Mi viene in mente che loro non hanno un passato e vivono il loro presente, da qui ho ricevuto parecchie domande sui miei soggiorni all’estero.
Arriva la mezzanotte e fuori iniziano a sparare i fuochi d’artificio, sarebbero vietati ma dato che siamo tutti nelle case molta gente li ha sparati dai tetti.

Diciamo che esagerano con 40 minuti di botti fino all’orizzonte. L’effetto è quello di stare a Beirut durante i bombardamenti, dopo una mezz’ora non c’è la nebbia, ma il fumo dei fuochi che invade la zona.
Dopo l’eccitazione dei primi venti minuti chiudiamo le finestre che fa freddo, con Barbara ci mettiamo davanti alla TV dove ci sono dei cantanti vintage con tanto di testo di karaoke.

Cantiamo qualche canzone e Barbara esclama “Non ci credo, stiamo cantando davanti a un televisore!
“, che importa? Siamo i compagnia e ci stiamo divertendo. Si unisce anche la figlia e facciamo dei cori, la cosa bella è che riesco a tenere un tono di voce per cui si sente un coro di voci femminili!
Cantando e poi chiacchierando ancora tiriamo le due di notte, siamo tutte stanche, Barbara è KO perché è sveglia dalle cinque del mattino.
Mi apre il divano letto e allestiamo per dormire. E’ la prima volta che dormo una notte da qualcuno che non sia a casa dei miei genitori, non è un pigiama party, ma è una cosa particolare che il mio vecchio me maschile non ha mai potuto fare.
Appena tutte vanno nelle loro camere “mi smonto” trucco e parrucco e vado a nanna. Il 2020 è ormai passato, domani incontrerò come Bianca mia sorella e la mia nipotina, chissà cosa succederà?