Mi sveglio intorno alle nove, dormono ancora tutti in casa. Il divano letto con il materasso moscio non è stato poi così scomodo, inoltre non ha fatto freddo anche se avevo lenzuolo e un paio di ‘coperte‘ che messe insieme non facevano la dimensione di una sola.
Ieri sera le mie amiche sono state carine che sono andate in camera dopo i saluti e gli abbracci lasciandomi sola a ‘smontare‘ trucco e parrucco, non che sia un problema, ma non mi sento ancora pronta a mostrarmi ‘al naturale‘ con una leggera barba e capelli spennati.
Mi metto il gel degli ormoni, interno coscia, prendo la pillola e mi ributto nel letto senza dormire. Ho un vago ricordo che ho sognato di stare con Barbara e analizzavamo non ricordo che oggetto “disquisendo” su qualcosa da fare.
Poi penso a quello che accadrà più tardi quando mia sorella e la mia nipotina incontreranno la zia. Sono felice, ma anche timorosa.
Quando lo scorso Natale mia mamma le aveva detto di me, lei era stata ‘lapidaria’ dicendomi “per me fai quello che vuoi, non pensare di venire qui vestito da donna.
“preoccupata per la reazione della figlia. Non ci siamo più visti e messaggiati il minimo indispensabile.
Ieri mi aveva invitato per il cenone, ma ho voluto evitarlo e fare tutto oggi per varie ragioni:
- Dopo un anno di attesa non mi sentivo pronta (buffo vero?)
- Ho lasciato che dentro di me “crescesse” l’idea e le emozioni
- Scaramanzia, iniziamo l’anno nuovo con il piede giusto
- La vocina dentro di me che non sbaglia mai, aveva detto di ‘rimani nel piano, sei a cena con Barbara‘
- Volevo evitare che la serata fosse un revival del passato con lo Zio Gerardo
- Avevo bisogno di una serata serena con la mia amica e poi con la figlia e la sua amica c’è stato un apporto di gioventù che ha reso la serata non noiosa.
- Varie e eventuali…
Ho pensato poi a una cosa che abbiamo letto e discusso sabato scorso alla ‘conversazione del sabato‘, se hai timore di qualcosa come ad esempio un colloquio di lavoro, prova a pensare “cosa potrebbe accadere di peggio?“. Nel peggiore dei casi non mi assumeranno e sarò come prima del colloquio…Qui la stessa cosa, non potevo vedere sorella e nipotina e se andrà male continuerò a non vederle.
Alle dieci prima che si sveglino tutte vado in bagno e mi sistemo il make-up, quando si alzano sono ‘presentabile‘. Gli abbracci di prima mattina sono fantastici. Ne facciamo uno anche per conto di Pietro, che mi ha scritto ieri sera, e Barbara scherzando dice “grazie Pietro“.
Mentre si apparecchia per la colazione mettendo di tutto di più sul tavolo, Barbara mi chiede quando ci impiego a truccarmi per “essere così” e se metto molto fondotinta. Mi stupisco sempre perché il make-up non sempre mi soddisfa, ma sarà la sensazione di tranquillità interiore che mi rende “splendida“? Le mostro alcuni dei ‘trucchi‘ e rispondo che impiego solo venti minuti, ormai conosco quali parti del viso evidenziare e ho prodotti costosi selezionati nel tempo, poche cose, ma al posto giusto. Il fondotinta è per la piscina, water-proof ed è uno strato sottile, anzi diventa una pellicola protettiva traspirante.
Facciamo colazione commentando la serata di ieri, mentre Bianca (la figlia, non parlo di me in terza persona…) ci legge dal cellulare le notizie sul primo nato dell’anno (cinque siti e cinque risposte diverse) e i commenti.
Intanto mangio poco, sono ancora piena da ieri e per pranzo da mia sorella ci sarà ancora da mangiare tra poco più di un’ora.
L’ambiente è molto rilassante, cerco di godermi l’effetto ‘amici a colazione‘ che per me è una cosa nuova e non penso a quello che accadrà più tardi.
E’ ora di partire, fuori per fortuna piove e non nevica come indicato dal meteo, impacchetto tutto e saluto. Con Barbara ci abbracciamo almeno tre volte e nel finale sull’uscio due bacini sulle guance.

Sono emozionata, felice e leggermente timorosa. In meno di ventiquattro ore tante emozioni positive e non è ancora finita. Arriva l’ascensore e facciamo l’ultimo saluto con la manina.
Carico tutto in auto e parto verso casa, mia sorella abita in un paese vicino a quindici minuti da casa, ma da Milano con la pioggia è quasi un’ora di strada.
Ascolto la radio per distrarmi e non pensare, inutile farsi “seghe mentali“, questa non è una cosa da poter prevedere e immaginare.
La nipotina mi accetterà? Mia sorella non dirà “dove hai nascosto mio fratello?“.
Più mi avvicino e più sale una piccola tensione emotiva, ma siccome sono una persona molto introspettiva, anzi lo ero, rimango comunque a un livello di calma. Uno degli effetti degli ormoni sul cervello è quello di rendere i pensieri calmi e più limpidi, a me non è successo perché ero già così.

Ultimi metri, parcheggio, apro il bagagliaio e senza specchio mi do una piccola sistemata al make-up, prendo il regalo per la piccolina, le scarpe da casa e via. Vada come vada. Sono venuta qui per anni e per questa volta sarò me stessa, ma è un ambiente conosciuto, no?
Suono il citofono, il cancello si apre e salgo i quattro scalini, la porta è ancora chiusa, brutto segno? Poi si apre e la nipotina mi guarda e mi abbraccia, vedo mia sorella sorridere. Non mi sento ‘fuori posto‘ e neppure ‘travestita da donna‘. Levo gli stivaletti, indosso le scarpette da casa ed entro abbracciando di nuovo nipotina e sorella. E’ un abbraccio caldo, più intenso di quello con Barbara, forse perché è legato a anni di ricordi.
Do il regalo a Fernanda, la nipotina, che lo apre e dentro c’è il primo volume del fumetto di Asterix, datato 1968, sì, è l’originale. Per me ha un grande significato e lei ha l’età giusta per iniziare a leggere fumetti. Sia io che mia sorella le spieghiamo che è vecchio e prezioso, arriva suo papà che scherzando dice “è usato“, ma lei non gli da retta, forse ha capito che è “prezioso“, ma non in senso monetario. Infatti più tardi lo tratterà con cura.
Mentre mia sorella scalda le ultime cose mi mostra i giocattoli che le hanno regalato per Natale, sempre troppe cose.
Ci mettiamo a tavola e dopo anni non c’è quella tensione tra loro che avevano lo scorso anno, finalmente un pranzo tranquillo. Fernanda mangia tutto senza fare storie e assaggia anche le capesante. Parliamo di varie cose, spesso di argomenti dove Fernanda può intervenire dai suoi nove anni. Mia sorella ogni tanto infila nei discorsi qualche aggiornamento per noi grandi.
Un paio di volte mi arriva un pensiero fugace che mi piacerebbe vedermi dall’esterno in quel momento. E’ tutto così spontaneo e normale, che effetto faccio? Voce e corpo sono quelli di una donna?
Sia nei saluti che un paio di volte sbagliano grammatica (ma non Fernanda) e lo faccio anche io, non è facile cambiare dei ricordi con situazioni simili (memoria storica).
Finisco a fatica di mangiare, mia sorella mi ha dato le dosi che dava al fratello, ma come sorella mi riempio prima.
Invito Fernanda a leggere il fumetto di Asterix e ci accomodiamo sul divano. Leggiamo ad alta voce, io faccio i Romani, lei Asterix, Obelix e i galli.
A pagina 24 facciamo pausa perché siamo ‘incriccati‘ e le propongo due passi in casa, lei decide di fare tre giri della casa. Mia sorella ci guarda sorridendo.
Torniamo e leggiamo il resto della storia, ad un certo punto Fernanda si ricorda una situazione simile che c’è nel cartone animato e ‘spoilera‘ che adesso cresceranno capelli e baffi a tutti i legionari romani, ma giusto una pagina prima che accada.
Terminiamo la storia, mia sorella mi ringrazia che ho fatto la baby sitter così ha potuto sistemare la cucina. Vedo che Fernanda inizia a essere stanca e di solito il suo cervellino va in tilt, vorrebbe continuare a giocare e inizia a fare la stupidina oppure la bimba cattiva. E’ ora di andare.
Mia sorella mi prepara una borsa piena degli avanzi, lo faceva sempre al fratello, stavolta mi riempirà il freezer perché è davvero troppa roba.
Mentre sono sull’uscio Fernanda dice “aspetta un attimo” e sparisce nell’altra stanza. Mia sorella mi dice che prima le ha detto sottovoce “non è stato così strano
“, la piccola ha impiegato un po’ a scervellarsi sulla cosa dello zio che è diventato una zia, ma ha capito tutto meglio dei grandi.
Fernanda arriva con un foglio, tagliato al momento, a forma di cuore e dentro c’è una frase che ha aperto il mio di cuore
“Ciao Zia. Ti voglio tanto bene. Per Bianca
“.
Saluto con altri abbracci, niente per sei mesi e in un giorno solo un sacco di abbracci, ho fatto scorta.

Mi rendo che conto che non abbiamo fatto nessuna foto, che non potrei pubblicare, ma forse il subconscio ha pensato che senza immagini ricorderò meglio l’emozione di quello che è accaduto: ritrovarsi dopo un anno, cambiati, ma non poi così tanto. Fernanda è più magra e alta di 13 centimetri, io ho cambiato sesso, ma siamo ancora noi.

Arrivata a casa devo parlare con qualcuno e telefono a Barbara aggiornandola degli sviluppi.
Che giornata pazzesca e siamo a metà pomeriggio, anche se sono stanca ho voluto scrivere le sensazioni e emozioni finché sono ancora fresche.
Ora tocca a mio papà e dopo non ci saranno più limiti a essere come mi sento di essere.
Buon inizio anno Bianca Iula!
Elena (con un vocale pieno di emozione) “Tenera, che emozione. Sono veramente felice per te perché ti meriti tutto che sei una persona speciale, Bianca, che bella notizia…
“
Massimo A “Buon anno nuovo, che sia pieno di sorrisi
“
Lo è stato davvero, ieri a sorpresa mia sorella mi ha scritto e mi invitato oggi a casa loro… quindi dopo un anno la mia nipotina ha conosciuto la nuova zia! È stato bellissimo e mi sento libera!
“Vai sempre per la tua strada. È quella giusta. Baci
”
Mario “Da incorniciare (e con il fondo rosso come in foto!)
“
Sono molto contento per te
Elena K “I bambini sono splendidi!
“
Lauretti “Che dolce
“
Luciana “Che tenera la tua nipotina. Sono contenta ti abbia resa felice. Auguri Buon 2021
“
Monica “Meravigliosa!"
Laura C “Che bello! E non sapevo del nome Bianca. Buon anno tesoro
“
Rebecca “Sono felice
“
Antonella “Mi hai commosso
“
Psicologa “Meraviglioso. E te lo meriti. Ancora buon anno Bianca
“
Evita “Ecco. Io la chiamo "restituzione " … la vita a volte è dura, ci mette sotto torchio, non ci fa respirare, non ci fa capire, non ci permette di vedere. Poi, quando non ti aspetti più nulla, arriva la restituzione. In un gesto, una telefonata, un sorriso. Piccoli segni che scavano dentro anni e anni di vissuto e rimettono ogni cosa al suo posto anche dopo il peggiore dei terremoti… perché in fondo un amore non si spegne dietro ad una gonna e ad un paio di scarpe col tacco.
”
È solo l'inizio. È solo il primo giorno di un'infinità ….
Pietro “Ciao, finito di leggere adesso blog …rileggiti e sistema alcune frasi, si vede che è scritto di getto e l'emozione è presente.
”
Buona notte, e mi auguro che riesci a dormire.
Paola “Dopo questo regalo direi che sei a posto per tutto l'anno..
”