Con Raffaella ci siamo trovate da subito, totalmente diverse, ma con qualcosa che ci accomuna che credo sia rispetto e comprensione. Ci siamo conosciute due anni fa nel “Campeggio Olistico di Vida Gaia” e a differenza di altre conoscenze e amicizie, siamo rimaste in contatto con lunghe telefonate. Lo scorso marzo sono stata ospite a casa sua a Bologna (lei è siciliana) e questa settimana era il momento di ricambiare.
E’ arrivata in treno ieri pomeriggio e dopo avere scaricato la valigia l’ho portata a prendere un aperitivo in un bar-fiorista nel paese vicino. Strana combinazione, come noi del resto.
Un bar immerso nelle piante (che vendono). Abbiamo trascorso un’ora a raccontarci cose in un ambiente bello e speciale. Abbiamo bevuto uno Spritz e mangiucchiato alcune cose.
![](https://blog.simiula.com/wp-content/uploads/2024/10/IMG_2024-768x1024.jpeg)
Dopo non avevamo così tanta fame da andare in un ristorante e dopo aver valutato anche ristoranti cinesi, giapponesi, indiani l’ho portata in un ristorante “per famiglie” dove, per fortuna, abbiamo trovato posto. Abbiamo ordinato una pizza divisa in due (con formaggi bergamaschi che sono tosti) e a seguire un dolce al cioccolato.
Due ore di tante chiacchiere, racconti, aneddoti. E’ bello stare in compagnia con cui ci si trova bene e in sintonia, supportandoci sempre e senza giudizio.
Siamo tornate a casa quasi a mezzanotte per rimanere a letto a parlare un’altro po’. Finalmente con la buona notte ci siamo addormentate. Siamo state nel mio letto matrimoniale e non ci siamo date fastidio.
Al mattino il risveglio è stato dopo le ore 9:00, con altre chiacchiere ovviamente. Le ho mostrato il catalogo stampato della mostra Ri-Scatti (apri articolo del blog) con anche le mie fotografie. E’ rimasta stupita dagli uomini transgender: indistinguibili da uomini nati così (tranne un particolare non visibile nelle foto).
La colazione è stata frugale, eravamo ancora piene dalla serata di ieri.
Lei si era portata “del lavoro da casa”, è insegnante di matematica e ha corretto alcuni compiti, mentre io ho scritto sul blog.
Siamo uscite di casa sul tardi e per fortuna il sole era uscito, anche se non faceva così tanto caldo.
Arrivate a Trezzo d’Adda le ho mostrato i resti imponenti del castello, raccontando la sua storia e aneddoti che avevo ascoltato durante una visita guidata. Ci siamo fatte qualche fotografia.
![](https://blog.simiula.com/wp-content/uploads/2024/10/IMG_2039-1024x836.jpg)
Ho guardato l’ora e avevo due scelte:
– Andare giù al fiume dove c’è la diga della centrale elettrica e magari pranzare sul battello
– Andare sempre al fiume, ma verso il Villaggio Crespi e mangiare lì qualcosa?
Ho scelto la seconda opzione e dopo quaranta minuti di camminata lungo l’argine del fiume, immerse nella natura, siamo giunte alla diga che divide il fiume creando il “Canale Muzza” che arriva fino a Milano.
Le è piaciuto molto la parte naturalistica e meno quella umana della diga, tranne le cascate artificiali progettate da Leonardo da Vinci. Abito qui da sempre e fino a qualche anno fa davo molte cose per scontate, tra cui la bellezza del panorama naturale. Era anche uscito un bel sole e le nuvole erano sparite quasi tutte, l’acqua aveva riflessi di luce bellissimi.
![](https://blog.simiula.com/wp-content/uploads/2024/10/IMG_2049-861x1024.jpeg)
Dopo un’altra piccola camminata siamo giunte al villaggio, patrimonio dell’umanità UNESCO, dove cento anni fa c’era la fabbrica-villaggio di un’importante azienda tessile della seta. Anche qui ho usato i ricordi di una visita guidata per raccontarle la storia.
Abbastanza stanche ci siamo accomodate in un ristorante dove abbiamo preso qualcosa di tipico con la Polenta Taragna, che Raffaella non aveva mai assaggiato. Insieme c’era del cinghiale, un pasto impegnativo da digerire, ma tutta la cucina bergamasca tipica è molto invernale e pesante.
Mi sono sentita come se fossi in vacanza e non a due passi da casa. Ero stata in questo locale tre anni fa con Barbara, ma non avevo provato le stesse sensazioni. Oggi è stato molto più bello, più intimo.
![](https://blog.simiula.com/wp-content/uploads/2024/10/IMG_2058-768x1024.jpeg)
Bruna “Sei sempre più radiosa! Si vede che stai bene. Divertitevi e non mangiare troppa cioccolata
”
Con molta calma siamo ritornate sui nostri passi e a metà strada mi ha chiesto dove portava una salita fatta di scalini. Ho controllato su Google Maps e scoperto che avremmo accorciato il molto il ritorno in centro città, così siamo salite sperando non fosse chiusa in cima. Non lo era.
Guardando l’ora ho visto che il negozio di cioccolato (Nexo) era già aperto, così ci siamo dirette dove l’ho introdotta a una esperienza gastronomica speciale. I titolari sono peruviani e dalla loro piantagione di cacao, lo importano, lo lavorano e vendono. Usano solo zucchero grezzo che non rende il cioccolato troppo dolce.
Le ho fatto fare la degustazione e assaggio partendo dalle fave di cacao grezze, tostate, ma non lavorate. Sono molto buone, ma subito dopo il ragazzo che gestisce il negozio ci ha elencato e fatto assaggiare pezzettini di cioccolato da 65% in su e alcuni con caramello salato, peperoncino del Perù, caffè e “torta paesana”! Il cioccolato ti si scioglie in bocca e senti un sapore estremo a cui quello industriale non si avvicina lontanamente.
Abbiamo preso anche due granite, simili a quelle siciliane, e le abbiamo mangiate nel salottino al piano di sopra con relax e chiacchiere (siamo donne…).
Sopra c’erano anche le due coppe del premio vinto l’anno prima per la migliore vetrina, avevano realizzato il Castello di Trezzo tutto in cioccolato. Quest’anno in vetrina avevano realizzato un paiolo longobardo, sempre con il cioccolato, dipinto con colore oro commestibile.
Dopo aver comprato una tavoletta a testa siamo tornate all’auto e mi sono diretta nell’ultima tappa della nostra giornata: il negozio “Le pietre di Stella”.
![](https://blog.simiula.com/wp-content/uploads/2024/10/IMG_2060-768x1024.jpeg)
Il negozio è bellissimo da starci dentro e ci sono pietre più o meno preziose, levigate, lavorate, trasformate in gioielli con collane, bracciali, pendagli, anelli e quant’altro. Di ogni materiale la signora Stella ti racconta le proprietà (se ci credi) e per cosa servono. In genere se qualcosa ti “chiama” è la pietra giusta per te.
Oggi ho comprato sei minerali che regalerò alla nipotina a Natale (colleziona minerali del mondo) e un piccolo pezzo di roccia che si chiama “Tormalina”. Da un paio d’anni sono sensibile a certe energie, non so spiegarmi scientificamente, ma toccandole sento se mi trasmettono qualcosa dentro (Cristallo terapia). Questo pezzetto, rispetto alle altre presenti nella ciotola in esposizione, mi dava delle sensazioni, così l’ho comprato.
“La Tormalina è un potente cristallo noto per le diverse proprietà benefiche che può apportare al corpo, alla mente, allo spirito e ai chakra. Questa pietra preziosa ha il potere di riequilibrare l’energia del corpo, promuovere la concentrazione mentale e favorire l’armonizzazione spirituale.”
Raffaella ha comprato un ciondolo con una pietra detta “Occhio di tigre” che rispecchia come si sente in questo momento della sua vita. E’ stato interessante aiutarla nella scelta (si, no, non ti dona…) anche per apprendere meglio il metodo di scelta femminile che non è immediato come quello maschile, che conservo. Sono rimasta molto pratica e seppure adesso valuto e osservo tante opzioni, la prima che avevo vista è sempre quella giusta che poi acquisto. Istinto?
Abbastanza provate dalla giornata e dalla digestione del cinghiale siamo rientrate a casa. Purtroppo Raffaella non è stata bene ed ora è a letto a riposarsi, spero stia meglio quando si sveglierà. La serata a Bergamo Alto è saltata, ma l’importante è stare insieme a un amica e non dove stiamo.
La mia amica ha dormito due ore e si è ripresa abbastanza. Abbiamo fatto un piccolo giro in paese che è piccolissimo. Le ho prestato un giubbino di pelle nera e un berretto. Per il giubbino è stata anche una prova per capire se potrò ancora indossarlo dopo che avrò fatto l’operazione al seno, lei lo ha prosperoso. Il problema non è il petto/seno, ma i fianchi, che non ho, quindi tutto bene.
Come cena ho preparato delle verdure bollite e ci siamo fatte un brodo con le uova strapazzate, che non mangiavo da quarant’anni! La serata è terminata con la visione di un film su Prime. Comunque siamo andate a dormire alle 2:30 di notte.
La mattina di domenica ci siamo svegliate alle 10:00 circa e dopo una colazione più ricca di quella di ieri siamo andate a visitare una fiera olistica in zona che era un tristezza…così l’ho portata a visitare il centro di Treviglio che era deserto alle 12:30, cosa molto strana.
Per pranzare abbiamo scelto su Google Maps telefonando a un paio di posti chiedendo se avevano anche una cucina tipica. La scelta è andata bene e abbiamo preso delle verdure grigliate mentre aspettavamo la polenta con gorgonzola e funghi, che è stata strepitosa.
Quando la mia amica ha visto la polenta ha commentato “ma è liquida”. Vivendo al nord mi sembrava normale, ma lei a Bologna ha visto solo quella industriale che si taglia a quadretti e si scalda in padella. Ieri ha assaggiato la polenta taragna e oggi quella “normale” di queste zone. A volte dimentichiamo che cos’è tipico delle nostre zone ed è bello riscoprirle con delle amiche che vengono da fuori.
![](https://blog.simiula.com/wp-content/uploads/2024/10/IMG_2061-1024x702.jpeg)
Abbiamo dovuto mangiare “in fretta” per poterla accompagnare in stazione per prendere il treno per Milano Lambrate, dove prenderà la coincidenza per Bologna. Rimanendo in attesa del treno sulla banchina ci siamo abbracciate teneramente più volte e baciate sulle guance. Dopo una vita trascorsa al maschile senza veri contatti umani è bello averli anche se ci vorrà un bel po’ perché per me diventi una cosa normale, ma forse è bello così.
![](https://blog.simiula.com/wp-content/uploads/2024/10/IMG_2062-894x1024.jpeg)
Ti voglio un bene dell’anima… dopo che ti ho lasciata mi sono commossa e mi sono anche messa a piangere (che è una cosa bellissima per un’amica)
Raffaella “Anche a me è dispiaciuto tanto andar via, le tue cure sono state fondamentali, niente è per caso…La cosa più bella e giusta che potesse capitarmi. Ti voglio bene, sei un’anima gentile.
”