Anni fa questo sarebbe stato un post epocale, anzi lo è stato per la mia prima volta che sono andata da una parrucchiera (leggi articolo del blog) a fare tinta e pettinatura che poi è durata solo due giorni. Oggi è stata la quarta volta e comunque è un’emozione ogni volta. Prima di iniziare la terapia ormonale sostitutiva, come maschio di una certa età, stavo iniziando a perdere i capelli e ora mi ritrovo con capelli abbastanza folti e lunghi, non devo dipendere più dalle parrucche e mi sento libera.

La mia vacanza di due settimane fa dove ho fatto una settimana di mare e le docce avevano l’acqua leggermente salata, non ha fatto molto bene ai miei capelli. La parrucchiera mi ha confermato che le punte erano talmente fini che erano quasi inesistenti e c’erano parecchi nodi che non si scioglievano. me ne ero accorta perché usando l’olio per capelli non serviva a nulla.
La mia parrucchiera ha il negozio distante quaranta minuti di auto da casa e tutti mi chiedono come mai faccio tutta quella strada. Sento continuamente delle donne che si lamentano delle parrucchiere locali che non gli hanno fatto il taglio che volevano oppure che si sono capite male e spesso le hanno rovinato i capelli. Poi c’è il problema della transizione, non voglio ogni volta raccontare tutto quanto, la mia amica conosce tutta la storia, abbiamo fatto teatro insieme e quindi sa che la mia biologia non è uguale a quella di tutte le altre clienti. Anche se ho letto da qualche parte che i capelli maschili sono identici a quelli femminili, continuo a vedere quelli delle donne sempre più belli, più forti e con pettinature fantasiose. Se una parrucchiera mi sbaglia qualcosa oppure taglia troppo, per me sarà un casino recuperare, grazie agli ormoni sono diventati leggermente più robusti, ma ho comunque una biologia maschile di una certa età e il recupero sarà lungo e faticoso. Perché rischiare? E’ anche un modo di uscire di casa e usare i giorni di ferie che si stanno accumulando troppo.

Dopo aver fatto la tinta, sempre bionda, le ho chiesto di cosa succede a fare un colore più scuro, mi ha risposto che poi richiederà quasi un anno se vorrò ritornare a dei toni chiari. Mi ha consigliato magari di fare dei colpi di sole e potrebbe essere un’ottima idea. Si è accorta, dopo il lavaggio, che nella parte alta della testa non ne crescono di nuovi e purtroppo i miei bulbi attivi sono solo quelli e non è servito a nulla usare vari prodotti specifici e sperare negli ormoni. Eventualmente l’ultima risorsa sarebbe di andare in Turchia oppure in Albania, spendendo circa 2000€ dove con tecniche moderne estraggono i bulbi dal retro della testa per trapiantarli sopra. Ci sarà anche un periodo di sei mesi di cure continue per farli attecchire e al momento non sento la necessità. Già avere i capelli che ho adesso è un piccolo miracolo e me li godo.

La parrucchiera sempre di stirarmeli un po’ ed è bello vedere una professionista mettere le mani nei capelli, ogni volta non credo a quello che vedo nello specchio. Peccato che già due ore dopo cominciavano già tornare leggermente ricci, anzi ondulati. Il giorno dopo la pettinatura era un ricordo.

Il resto del pomeriggio trascorso negozio IKEA, più che altro per fare due passi con l’aria condizionata. Sono riuscita a spendere qualcosina, ma sto’ diventando brava a non farmi trascinare dagli impulsi di acquisti. Siccome erano le 18:00, dopo aver pagato alle casse, c’era una specie di piccolo bistrot, così ho guardato cosa vendevano: solitamente hanno dei prezzi veramente bassi, così comprato due hotdog vegetali. Uno aveva consistenza e quasi il sapore di quelli di maiale, che sono poco sani fatti con gli scarti pressati e l’aggiunta di additivi e conservanti, ma non sono sicura che anche questi vegetali non contengano le stesse cose.

Sono ritornata a casa, mi sono truccata per fare delle fotografie ritratto che mi potrebbero servire più avanti, più che altro per sfruttare la pettinatura. Rivedendo le fotografie scattate con la macchina fotografica semi-professionale non mi sono piaciute poi così tanto, mostrano tutti i difetti del volto, gli scatti fatti con una risoluzione di troppi megapixel e la luce non soffusa, esce praticamente la verità su te stessa. Credo di averla accettata sia per fisicità che età, ma preferisco usare un immagine simbolo dove sono più femminile.

Ieri ho letto su un gruppo Facebook Transgender americano di una donna trans, agli inizi, che aveva acquistato due parrucche ed era felicissima. Mi ha riportato alla mente il mio inizio disastroso con le parrucche da 20€ comprate su Amazon, che non valorizzavano per nulla il mio viso, anzi accentuavano l’effetto travestimento. Ora non le indosso più e i miei capelli naturali sono quasi identici a quelli delle parrucche migliori che avevo comprato con notevole esborso. Mi ero sempre chiesta quale poteva essere la sensazione di avere i capelli lunghi ed ora è una cosa normale, non c’è nulla di quello che avevo immaginato tranne la libertà di essere me stessa.