I capelli per una donna sono molto importanti, per una donna trans fanno la differenza nel “passing” ed essere viste dall’esterno immediatamente al femminile. Molte donne tengono i capelli corti, ma comunque la forma sul davanti è arrotondata e leggermente più arretrata, questo aiuta a rendere il viso un ovale.
La capigliatura maschile parte più verso la fronte, ma ai lati c’è l’effetto Diabolik o il diavoletto con al centro i capelli e ai lati il vuoto. Come risolvere questa cosa? La più ovvia è il trapianto di capelli da fare in Turchia (luogo per nulla sicuro per le persone trans) oppure in Albania con dottori Turchi. Lo chiamano “femminilizzazione del viso” e si prendono capelli da altre parti, in genere sul retro, e li si inseriscono sul davanti creando la tipica forma femminile. Il costo si aggira intorno ai 2.000€ viaggio compreso.
In effetti ci stavo pensando, ma oggi è successo qualcosa che mi ha fatto capire e sperare che il trapianto non mi occorre.

Dalla transizione ho iniziato a usare shampoo e balsamo rinforzanti per fermare il declino che per fortuna non avevo ancora in modo evidente. Negli ultimi mesi sono passata a shampoo e balsamo (maschera) che favoriscono la ricrescita e grazie soprattutto alla terapia ormonale che ha bloccato il declino e migliorato la crescita (purtroppo non la ricrescita, cioè dove iniziava la calvizie rimane vuoto). Ho ancora i capelli fini, ma si stanno irrobustendo e non ne perdo quasi più quando li pettino. Purtroppo la mia parrucca toupè detta “il topo” dopo un anno che la uso inizia a perdere capelli, avrebbe dovuto durare circa due anni, ma l’ho utilizzata intensamente e indossata quasi tutti i giorni. Recentemente pensavo al rinfoltimento che però è molto costoso, oppure a comprarne una nuova. Forse dopo oggi la userò pochissimo e non ne servirà un’altra.
Curiosi di sapere cosa è successo oggi con i miei capelli?
Partiamo dalla mattina presto.
Oggi ho la visita con la psicologa, questa mattina come anche le ultime mattine mi sveglio alle 6:30 e non riesco a dormire.
Non dovendo iniziare a lavorare da casa, oggi ho preso un giorno di ferie.
Mi sono misurata la pressione e anche questa mattina la sistolica è molto bassa, infatti mi gira leggermente la testa. Provo a farmi un tè con le fette biscottate e poco dopo inizio a sudare di brutto. Anche questo accade da alcuni giorni. Grazie gli ormoni non mi sudano più le braccia e sudo poco sulla pancia, mentre nel petto e in testa sudo tantissimo, tanto da gocciolare.
Arrivata all’ospedale Niguarda e parcheggiata l’auto, mi dirigo al bar per prendere un cappuccino, che magari mi tira su un po’ la pressione. Ovviamente oggi hanno terminato tutte le brioche al cioccolato e anche il cacao, che il destino voglia dirmi qualcosa?
Ora sono fuori seduta nel parcheggio ad attendere il mio orario. Sono leggermente accaldata anche perché dentro il bar c’è un’aria condizionata troppo fredda, spero che la mia temperatura non sia da febbre visto che non me la sento.

Nessuna febbre e con il solito ritardo di dieci minuti arriva la mia psicologa.
Racconto le cose che ho combinato nell’ultimo mese, poi arrivo alla parte della parrucca e che oggi andrò da una mia amica parrucchiera per dare una sistemata ai miei capelli veri, che sono cresciuti senza una forma e sparano da tutte le parti.
Non so perché, ma per farle capire la cosa ho tolto la parrucca e lei ha notato subito che i miei capelli sono davvero troppo lunghi. Ho fatto vedere i quattro gancetti del “topo” che la tengono ferma e l’ho rimessa. “Pazzesco
” ha esclamato la psicologa, non appena ha visto la differenza del mio volto senza e con la parrucca. Forse ho anche cambiato l’espressione del viso, sebbene mi sembra che non capiti più così spesso.
Perché ho mostrato il mio stato al naturale? Volevo evitarlo, ma forse dalla prossima seduta mi vedrà senza parrucca e tanto vale mostrare adesso la differenza e far capire cosa intendevo quando raccontavo di come mi sentivo più femminile non appena la indossavo.
Nel finale della seduta facciamo una specie di conteggio degli appuntamenti e che all’ultimo di novembre avrò la tanto attesa “perizia” da usare con il giudice per il cambio di nome e di genere. Le dico che se le farà piacere una volta l’anno potrei passare per una visita di saluti e raccontare di me.
Esco e devo decidere se mangiare all’interno dell’ospedale oppure mangiare a Milano, vicino a dove ha il negozio la mia amica parrucchiera. Guardo l’orario ed è presto per cui mi dirigo a Sesto San Giovanni e prima di parcheggiare studio le vie per trovare dove lascerò l’auto la settimana prossima per la vacanza nella Foresta Nera. Trovo alcuni punti dove non c’è la pulizia strade, benissimo.

Parcheggio e mi dirigo in un ristorante trattoria “San Filippo Neri” dove ogni tanto andavamo a mangiare con i colleghi, è un bel posto, si mangia molto bene e per pranzo si spende poco. Ordino il pesce spada con polpette di spinaci e mangio con calma, quindi torno all’auto e mi dirigo dalla parrucchiera, prima di partire leggo i messaggi e ce ne è uno di Dina:
Dina “Scegli un colore un po’ più cenere, solo una punta: riesce a togliere il giallo/arancio del castano chiaro. Parola di David, il mio parrucchiere gay, amore della mia vita
”

Perché devo andare da una mia amica parrucchiera e non da una nella mia zona?
Perché avrei dovuto raccontare la storia della mia vita, la transizione, dare le istruzioni per il taglio e l’acconciatura e cosa non si deve accorciare.
Da quello che dicono le altre donne in genere le parrucchiere non ascoltano e le clienti non si sanno spiegare, insomma escono spesso dei disastri.
Ho alte aspettative, ma non voglio darle indicazioni particolari, è lei la professionista e se la lascio fare penso darà il meglio.
La parrucchiera si chiama Aurora e abbiamo fatto insieme il corso come DragQueen, è un donna biologica, il nome drag è “Plum Cake” ed era l’animalessa Iena. E’ anche attrice per hobby, quindi chi meglio di lei può fare il miracolo con i miei capelli?

Aury prepara un colore simile a quello della mia parrucca, che dopo averla tolta giace in una busta. Forse davvero non la userò più, ci spero, ma mi è stata tanto di aiuto.
Mentre attendiamo che il colore faccia presa arriva Evita, altra drag queen e amica da anni di Aurora, mi hanno fatto una bella sorpresa! Parliamo tanto e soprattutto di teatro e delle cose che hanno in preparazione. Mi invitano anche ad assistere alle prove una sera di settembre, non mancherò.
Terminata l’attesa c’è il risciacquo e vedo che il colore è perfetto.
Da bagnati i miei capelli iniziano a darmi un aspetto femminile, ma appena asciutti diventano crespi e leggermente ricci quasi incontrollabili.

Mi basterebbe che abbiano un taglio che mi faccia il volto più femminile a prima vista. Aury inizia a lavorare di pettine e phon, poi mi chiede se devo mettere ancora “il topo”, una volta che le dico di no esclama felice “allora via con la permanente!
“. Lavora i capelli, li tira, li rigira, usa il phon. Quando mi sembra che abbia quasi terminato mi faccio un selfie, ma mi dice che manca il finale. Armeggia ancora un paio di minuti e quando ha davvero terminato mi guardo allo specchio (anzi i due specchi giganti) e quello che vedo è impossibile. E’ riuscita a dare la forma della parrucca “topo” ed anche il liscio con le onde. Non credevo che i miei capelli potessero essere lisci in quel modo e mi guardo e non ci credo.
È davvero uscita a domare i miei capelli ricci e farli diventare lisci identici alla mia parrucca!

Non so quanto durerà questa pettinatura e se sarò così brava da replicarla, ma ora so che “si può fare” e mi ha dato una spinta psicologica enorme. Niente acquisto di parrucca nuova, niente trapianto per ora.

Prima di salutarci chiude il negozio e andiamo in un bar accanto per il classico caffè con saluti. Camminando quei pochi metri sento i capelli muoversi e ho la stessa sensazione di quando avevo la parrucca: mi sento “figa” e sicura di me.
Il fatto che non indosso più nessun “aiutino” tipo seni finti, parrucca, make-up pesante, abiti che mimetizzano il corpo, mi ha dato una sensazione di libertà e per la prima volta dall’inizio della transizione mi sento “completa”. Ho ancora tanto da fare, ma da adesso in poi sarò sempre più “al naturale” senza trucchi per migliorare l’immagine al femminile che voglio dare di me.
Paola P “Come sono cresciuti! Quasi un caschetto ormai! Ti stanno molto bene e immagino ti senti più libera e fresca! Ottimo!
”
Molto libera…al naturale…ora devo imparare a farli io così…
“Hai imparato tanti gesti femminili, imparerai anche questo!
”

Prima dei saluti ci siamo fatte alcune foto per immortalare l’impresa e il ricordo. Evita mi ha preso per mano e ha stretto, istintivamente l’ho fatto anche io e ho sentito come un calore della sua amicizia e affetto nei miei confronti. Anche questa è stata una prima volta e in futuro insieme agli abbracci dovrò tenere per mano le persone a me care e far sentire il mio affetto più fisicamente.
Anziché tornare diretta a casa, mi sono fermata a metà strada e sono andata da Decathlon Segrate per comprare le scarpe da trekking leggere. Così adesso ho ben quattro paia di scarpe da trekking, una per ogni tipo di terreno. Dentro il negozio mi sono sentita più tranquilla e ogni tanto mi sono guardata negli specchi per vedere i miei capelli che piano piano iniziano a perdere la pettinatura, rimanendo sempre con un taglio ed aspetto femminile.

Ripartita in direzione casa mi fermo in un altro centro commerciale per mangiare qualcosa anche se è presto, mi servirà a tirare le 19:30 ora della lezione di pilates. Ho deciso di rimanere in giro tutta la giornata e collaudare la pettinatura e il mio morale. Mangiata una piadina normale e una mini alla Nutella riparto e mi becco mezz’ora di colonna per attraversare il ponte sul fiume. C’è stato un incidente in autostrada e le strade si sono intasate dal traffico.

Prima di entrare in palestra penso alle domande che mi faranno sui miei capelli, mi hanno vista fino ad ora solo con il “topo” e non ho nemmeno detto che sono una donna trans. Milena arriva mentre entro e non dice nulla e non sembra nemmeno notarlo, scendiamo di sotto al freso in attesa che la lezione precedente finisca e parliamo sottovoce.
La lezione termina e esce la ragazza che sabato scorso all’aperitivo aveva accennato di avere “una sorella trans“, mi chiedo se è il momento di approfondire e decido di aspettare settembre con la ripresa dei corsi. Anche lei non nota nulla.
Nelle lezioni tenevo la parrucca legata a coda di cavallo e forse non hanno mai capito quanto fossero lunghi i capelli. Iniziamo la lezione e mi sono sentita da Dio e libera… me stessa al naturale, accettata da tutti, serena e incriccata dallo stare troppo seduta al computer. L’insegnate Silvia nota che però rispetto alla settimana scorsa la mia postura è più dritta, anche Milena conferma. Questa settimana ho fatto esercizi a casa ogni due ore per qualche minuto e magari è stato quello, oppure che sono senza parrucca, ma anziché nascondermi ora sono davvero a testa alta.
Terminata la lezione ci salutiamo e mentre rimettiamo le scarpe all’ingresso, la proprietaria si accorge dei miei capelli ed é preoccupata che li avessi tagliati… la rincuoro cercando di spiegare in breve e senza dire che sono una donna trans, che avevo un problema di rinfoltimento e ho usato la parrucca e che ora inizia a risolversi e non ne ho più bisogno.
Elena K. “Cavoli ma ti si sono allungati parecchio!
“
Peccato che dopo che ci ho dormito sopra, non li ho lavati per due giorni per paura di perdere l’acconciatura, hanno perso quell’effetto liscio e mosso. Questa mattina dopo una camminata e la doccia, ho iniziato a cercare di imparare come riprodurre quella pettinatura. Il primo tentativo non è stato il massimo, però la forma del taglio mi dà comunque un ovale del viso femminile. Ho guardato un paio di video su YouTube e cercato di ricordare cosa aveva fatto la mia amica parrucchiera. Come al solito nella pratica le cose non sono mai così facili e adesso ho un’altra cosa da imparare! Soprattutto la coordinazione mani-phon-capelli guardandomi allo specchio che proprio non mi riesce.

Nei giorni seguenti troverò vari articoli e video sul web che mi aiuteranno nelle prove.
“Sicuramente è fondamentale capire e conoscere la texture dei capelli: se grossi e crespi meglio iniziare con uno styling fatto con spazzola e phon, prima di passare alla piastra. Se lisci e fini, invece, fondamentale utilizzare un prodotto texturizzante che li renda più corposi e faccia durare più tempo la piega. E mai dimenticare un termoprotettore per, appunto, proteggere la chioma dal calore della piastra.””
“Vi basterà prendere una ciocca – più piccola sarà più l’effetto apparirà mosso – e fare con il polso una rotazione di 90°, et voilà avrete realizzato delle favolose onde mosse.””
“Il segreto è lavorare una ciocca per volta, in senso orizzontale e partendo dal basso. La ciocca va agganciata con la piastra e le lunghezze devono essere portate verso l’alto. Dopo aver aspettato qualche secondo, la piastra va di nuovo fatta scorrere verso il basso. Per avere delle beach waves solo sulle punte, ti basta lavorare da metà lunghezza. Per non rovinare i capelli puoi usare dei prodotti termo protettori.””
“Utilizza una piastra per ondulare i capelli: basta ruotarla leggermente. Invece di trascinarla verso il basso in linea retta per lisciarli, prova a ruotare leggermente la mano. Afferra una piccola ciocca di capelli e inseriscila fra le placche della piastra. Ora, ruota lievemente il polso e trascina lentamente la piastra verso il basso. Questo procedimento ti aiuterà a creare delle onde morbide.
“Alla fine dello styling fate raffreddare i capelli (per bloccare la piega) e poi aprite i boccoli con le dita, per un look più moderno.
https://www.google.com/amp/s/www.wikihow.it/Mettere-in-Piega-i-Capelli-Mossi-e-Crespi%3famp=1