Oggi sono tornata a Milano, dopo esserci stata la mattina a fare il workout di danza, ma stavolta viaggiando con il treno.
C’è stato l’ultimo incontro del corso di fotografia al PAC (leggi articolo precedente), in realtà faranno ancora un incontro con coloro che non hanno fatto abbastanza fotografie oppure che volessero fare qualche aggiunta. Da parte mia ho deciso di fermarmi sabato scorso, altrimenti continuerei a fare foto ed è meglio darmi una pausa su questo tipo di fotografia.
Oggi c’erano tutti i curatori della mostra che erano più numerosi di noi partecipanti del sabato. L’altro gruppo è il lunedì sera.
Ho chiesto di essere l’ultima di questa sessione, sia per il numero di nuove foto sia perché qualsiasi commento sarà utile e costruttivo, ma non farò altre foto.
Ho visto le nuove foto degli altri partecipanti e ha iniziato Logan, uomo trans. Una simbologia che ha fotografato mi ha colpito molto: ha posato nudo e teneva con le mani davanti all’organo genitale un pompelmo, tagliato a metà. L’analogia della vagina è che si pensa sempre alla patata, ma mai ad altri frutti, se togli uno spicchio è molto somigliante Il pensiero che ho avuto è che io la vorrei (la patata pompelmo) mentre lui desidera un pene, peccato che non possono scambiarli.
Tutte le foto che ho visto sono state belle e in alcuni casi molto particolari, ma solo in pochi abbiamo un rapporto con il nostro corpo che osiamo mostrarlo anche in una mostra. Le fotografie delle persone non-binary invece hanno tutte in comune la tematica di non mostrarsi, ma solo di fotografare oggetti, la propria stanza, l’ambiente dove vivono.
Dopo settanta minuti è toccato alle mie fotografie. Prima ho ringraziato tutti per i preziosi consigli che ho ricevuto, mi hanno aperto un mondo e cambiato il modo in cui faccio fotografie.
Se ne sono accorti dai primi scatti. “Allora ci hai ascoltato
” ha detto Gaia, “queste foto sono di un’altra qualità
” ha aggiunto Diego.
Mentre scorrevano sul video proiettore le varie fotografie, ho raccontato che cosa volevo metterci dentro. Quasi tutte le prime fotografie di oggi, sono rifacimenti di foto che avevo già fatto e che erano quasi buone, ma piene di elementi di disturbo come ad esempio quelle scattate nel mio piccolo bagno, dove si vedeva la doccia sul retro e le prese di corrente. Tutte le nuove fotografie le ho fatte costruendo i set in casa mia e spostando gli oggetti che ritenevo fuorvianti per la fotografia.
Ho salvato in una cartella del computer oltre mille fotografie! Meno male che il corso è terminato…
Gaia “mi è piaciuto come ti ha propri degli spazi pubblici
” ha commentato Gaia quando visto le fotografie che ho fatto al centro commerciale di Orio Center.
In molte fotografie avevo cercato di ripercorrere il tema della prima della transizione e come sono e mi sento adesso, forse cercare di mostrare viisvamente la sofferenza che avevo prima nel recitare un ruolo (maschile) che non era il mio.
Uno in particolare mi aveva soddisfatto perché in qualche modo coprendomi con una felpa e con i capelli molto in disordine, scattate alle 7:30 di mattina, Ho giocato con qualche espressione facciale, sembravo quasi l’uomo che ero prima. Negli scatti seguenti tolgo la felpa bianca e sbuca fuori la donna che sono adesso.
Forse questi due scatti non appariranno nella mostra, sceglieranno comunque i curatori, perché Diego alla fine mi ha detto che secondo lui ho mostrato la felicità, la fermezza, la vulnerabilità, la serenità di come sono adesso e nel mio caso ritiene inutile cercare di mostrare il prima e il dopo, mentre con le altre persone trans è un tema ricorrente.
Viste tutte le mie settanta nuove fotografie, hanno proiettato uno dei cinque video divulgativi e informativi che ho realizzato appositamente. Hanno scelto il primo che è quello più lungo, quasi cinque minuti e che a rivederlo adesso era bello, ma avrei potuto accorciarlo di un minuto. È piaciuto molto e senz’altro li utilizzeranno.
Amedeo mi ha chiesto se avevo esperienze video, dopo aver visto il video e i suoi contenuti spiegati in maniera chiara, con un’ inquadratura pulita e con scenografia del mio salotto che era perfetta. Gli ho risposto dei trascorsi lavorativi, diciotto anni di esperienza a fare il regia, riprese video usando dei professionisti e facendo il montaggio dei video, più che altro di scenette medico-paziente. Ha capito che da quel punto di vista sono una professionista.
Realizzeranno anche un video molto breve di notevole impatto visivo, dove non ci vedremo noi, ma si sentiranno le nostre voci fuori campo rispondere a delle domande. Questa fase di registrazione audio la faremo più avanti.
Il catalogo della mostra andrà in stampa a fine luglio per essere pronto a metà settembre e una volta allestita la mostra faremo una visita in anteprima per mostrarci il risultato e le loro scelte. Mi è pure venuta l’idea di farmi un video della “prima volta” in cui vedrò le mie fotografie nella mostra, credo che sarà emozionante e spero che mi stupiscano nella selezione.
Hanno anche chiesto chi di noi sarà disponibile a rilasciare interviste alla stampa che è una cosa a cui non avevo minimamente pensato. Con la mia esperienza non avrò problemi.
Ho salutato tutti e abbracciato i curatori della mostra che hanno ricambiato senza nessun segno di resistenza (lo so che mi faccio ogni tanto delle pippe inutili), poi non so chi, mi ha chiesto “non è un addio vero?
” io ho risposto “…e chi vi perde più adesso che vi ho conosciuto?
”.
Ho finito l’esperienza fotografica?
Ovviamente no e già domani mattina andrò a Bergamo per uno Shooting fotografico da parte di un’associazione che mette a disposizione uno studio vero, dove potremmo fare delle fotografie a due modelle che indosseranno i gioielli di uno sponsor.
Ho telefonato gli organizzatori e ho chiesto se oltre alle fotografie, che farò sicuramente, potrò fare anche da modella. Hanno accettato precisando che farò da modella nelle pause. Tutto il servizio durerà quattro ore con pausa pranzo e senz’altro ci sarà tempo per farmi fare delle fotografie.
Domattina dovrò rifarmi il colore alle unghie e soprattutto un ottimo make-up perché utilizzando le macchine fotografiche in altissima definizione, verranno fuori tutti i dettagli, ma anche tutti i difetti. Fare da modella e confrontarmi con due ragazze giovani sarà un’altra sfida e cercherò di compensare con la mia abilità teatrale. Comunque andrà di sicuro mi divertirò.
Finalino: prima di prendere il treno per tornare a casa sono passata a comprarmi un cannolo siciliano da un negozio che si chiama Ammu il gusto è strepitoso, ed è stato anche la mia cena di questa sera, avevo fame e bisogno di un premio per la mia giornata intensa, sono in piedi dalle 6:30!