Come al solito al corso di teatro metà delle persone sono arrivate molto tardi, almeno mezz’ora dopo. Quindi nell’attesa si è chiacchierato un po’ e Marta, l’insegnante, ha visto alcuni degli abiti che hanno portato i ragazzi per fare i marinai dell’equipaggio. Peccato che hanno solo canotte e pantaloni che sembrano più dei pigiami che altro. Uno ha addirittura portato una polo che è completamente fuori luogo essendo un’invenzione moderna.
Quando finalmente sono arrivati quasi tutti, Marta ha iniziato a portare avanti lo spettacolo con i ragazzi nel salone grande e noi ragazze siamo rimaste nella stanza dello spogliatoio dove abbiamo rivisto il nostro copione. Questa volta segnando anche di tutte le battute chi le dice. Dato che manca sempre qualcuna, almeno sapremo cosa si deve dire quando le persone saltano la lezione.
Terminata questa rivisitazione anziché ripeterla in maniera più recitata ci siamo messe a parlare di pettegolezzi, dei ragazzi, e delle storie che alcune ragazze hanno avuto con i ragazzi del corso, negli anni precedenti durante i vari corsi di teatro. Praticamente abbiamo parlato di uomini. In un certo senso ci può stare, dato che dobbiamo entrare nell’umore della Circe che odia gli uomini e poi ne trova uno che le fa cambiare idea.
Da parte mia ho ascoltato, ma non ho potuto fornire nessun contributo dato che io non l’ho mai avuto una storia e neppure degli uomini, anzi lo ero. A un certo punto è arrivata la fatidica domanda quando abbiamo fatto il giro dove ognuno raccontava al momento con chi sta e io mi sono limitata a dire che ora non sto con nessuno. Ecco, proprio in quel momento mi sono sentita “al di fuori” del gruppo, come se fossi una spettatrice che si era imbucata in qualcosa a cui non doveva partecipare. Quel tipo di esperienze non le ho mai avute ed è la cosa che mi è mancata di più in questi anni. E’ stato bello sentire nelle altre l’emozione nella voce dei vari racconti, sia in positivo che in negativo.In questa discussione tra donne ho avuto la conferma che le ragazze non hanno capito che sono una donna trans.
Terminata questa parentesi di pettegolezzo abbiamo ripreso a leggere il copione e cercare di mandarlo a memoria, abbiamo soprattutto provate nel sincronizzarci sulle frasi che leggiamo tutte insieme come un coro.
Gli ultimi venti minuti della lezione li abbiamo fatti con Marta nel salone, ripetendo ancora una volta tutta la nostra parte recitata e stabilendo meglio alcuni cori e alcune intenzioni da dare alla voce. Il difficile di quando leggiamo le frasi a turno è di riuscire con la voce a legare con la voce precedente e soprattutto abbiamo la zavorra di Giulia che è proprio negata.
Infine abbiamo saputo le probabili date di quando faremo lo spettacolo e dove. Il dove è dentro il castello di Pagazzano, che però sarà in una specie di cortile all’aperto con al massimo 100 posti. A malincuore non potrò invitare un sacco di persone dato che Pagazzano non è facilmente raggiungibile da Milano dove ci abitano tante delle mie conoscenze interessate a vedermi recitare.
L’altro problema è che per la prima data alcune persone non ci sono. Max allora ha proposto per la settimana dopo, ma anche lì altre persone non ci sono (alcune in entrambe le date). La seconda data proposta che è il 19 giugno che è anche il giorno in cui mi hanno spostato il workshop dello psicodramma. Ovviamente farò lo spettacolo qui saltando il workshop, e quindi al mio non ci sarà Barbara che ci teneva tanto vedermi, quindi un dramma nello psicodramma. Max ha anche proposto due cose, la prima come battuta, faremo tanti spettacoli per settimana a seconda di chi ci sarà, l’altra, seria, è di farlo un giovedì sera. Anche lì però si dovrà vedere chi ci sarà. Inoltre molti dovranno prendere delle ore di permesso dal lavoro per essere lì almeno le ore 17:00 e preparare le cose. Essere così tanti al corso, ben 16 persone, sta creando problemi durante le lezioni e anche per lo spettacolo finale. Speriamo in bene e che il tempo sarà clemente…ci manca solo che poi pioverà!
Anche questa sera tornando a casa non avevo più sonno e mi sono resa conto che i vari mal di testa che ho durante il giorno, con una sensazione di fiacchezza e pressione leggermente bassa, mi sono completamente spariti, ma torneranno l’indomani mattina. Misurando la pressione in questi giorni ho visto che ho bassa la diastolica (la minima), mentre l’altra è quasi nella mia norma. Ho anche iniziato a prendere mezza pillola di Aldactone 100, che mi abbassa il testosterone ma anche la pressione (e fa crescere il seno). Inoltre ho timore che mi azzeri totalmente il testosterone facendomi stare male. Il medico endocrinologo mi aveva detto che andava bene così, però sono poco convinta e il prossimo esame del sangue lo farò nel mese di luglio, molto prima della sua visita.
È iniziata da poco la primavera e in pochi giorni si vedono già molti alberi ricoperti di fiori il sole ed è un piacere fare la mia breve passeggiata mattutina, però ho addosso questa sensazione di stanchezza che non vuole andare via.
Per questo weekend ho avuto numerose proposte e alla fine, a malincuore, ho scelto di partecipare a quelli dove ci sono minori spostamenti di auto la sera ,che mi affaticano, e niente trekking in montagna. Poi questa sera niente ballo in discoteca con musica degli anni 80 che ci tenevo tanto a fare questa esperienza al femminile. Domani pomeriggio andrò al cinema e poi forse farò l’happy hour dopo. Domenica forse mi vedrò con Barbara nel pomeriggio oppure una camminata leggera con Elena K., infine la sera andrò a cena a rivedere delle persone che non vedo da un anno, quelle dove è nato il gruppo cinema di sabato pomeriggio. Se riuscirò farò guidare qualcun’altro.
Oggi ho terminato di lavorare appena dopo pranzo per andare a fare la seduta di epilazione con il laser Alessandrite, quello medicale e potente. Dopo la pausa, costosa e non utile, della elettro-depilazione per eliminare i peli della barba di colore bianco, sono tornata a concentrarmi su quelli scuri e neri che il laser può eliminare. Al medico ho provato a suggerire “come mai non si può fare la tinta alla barba così il laser potrebbe funzionare?” La risposta è stata che il laser farebbe esplodere il colorante e inoltre non raggiungerebbe comunque il bulbo perché nella parte interna della pelle rimarrebbe di colore chiaro. Peccato.
La sessione è durata quindici minuti dove ho sentito di nuovo il dolore ad ogni colpo del laser, specie nella zona intorno alla bocca. In realtà questa volta è stato un “dolore quasi piacevole” pensando che sono davvero gli ultimi di colore scuro. Mi sono rassegnata a convivere e radere quelli chiari, che però se una mattina non mi raderò in realtà quasi non si vedono. Al termine mi ha messo una pomata curativa a base di vaselina così da rimanere più aderente alla pelle. In serata metterò, prima di andare a dormire, la “Connettivina Bio plus“, crema medicale ‘ufficiale’ per questo tipo di trattamenti.
Nell’ultimo mese ho usato il rasoio elettrico solo due volte e la pelle ha reagito male, non è più abituata. Quasi un mese senza questa cosa che faccio da quarant’anni e devo dire che non mi è mancata per nulla. Uscire al mattino senza dovermi spalmare il fondotinta, non mi sono neppure truccata per giorni, cosa che però in realtà avrei dovuto fare per non “lasciarmi andare“, una normalità lungamente attesa.
Prima di tornare a casa sono passata per Orio Center e sono riuscita a non comprare nulla! Le scarpe estive erano gli avanzi dello scorso anno, una crema gel all’Aloe Vera era esaurita e gli abiti estivi sono assurdamente di colore fluo gialli e verdi.
In serata ho mangiato abbastanza fregandomene della mia dieta e sperando di non esagerare (non l’ho fatto, almeno dirà così la bilancia al mattino dopo), ho visto una nuova puntata del telefilm Star Trek:Picard che è sempre più bello, infine ho letto due capitoli di un libro. Tutte queste ‘coccole’ serali hanno contribuito parecchio a ridurre la stanchezza generale che ho avuto addosso per settimane.