Paola M “mi fa piacere che ti vedo felice
”
Dopo una giornata nella natura e in parte sull’asfalto questa frase mi ha dato la serenità che cercavo in questo ultimo periodo.
Mentre aspetto gli altri, io arrivo sempre in anticipo perché facendo il viaggio più lungo non si sa mai, faccio 500 metri a piedi per andare all’emporio, che in realtà è una casetta di legno dove dentro c’è una rivendita di prodotti tipici locali, formaggi di capra, salumi, pane artigianale ed anche delle piccole torte salate. Ne prendo una perché ho l’idea che i miei tre panini piccoli non mi bastino. In città non avrei mai speso quattro euro per una torta salata di quella dimensione, però è anche per aiutare la produzione locale e devo dire che comunque era veramente buona. Era a base di caprino, una verdura che non ricordo il nome è un pochino di cipolla.
Quando arrivano gli altri al parcheggio vedo che sono con Paola M. che non vedo da settembre ed è un vero piacere.
Abbracci con lei, con Elena K che ha organizzato e poi c’era anche Sonia e altri.
Andiamo prima all’emporio perché alcune non hanno nulla da mangiare, mentre attendiamo fuori io e Paola ci aggiorniamo su epilazione laser e mastoplastica additiva. Lei non è una donna trans, l’ha fatta per motivi di salute.
Partiamo per la camminata, giusto non appena ho appena scaricato l’app WikiLoc con il tracciato del percorso da seguire. Il percorso l’ha trovato Elena.
In uno dei discorsi iniziali mi viene fuori spontanea una frase “quando ero un uomo…
”, Elena è scoppiata a ridere per la naturalezza con cui ho detto la frase. Fare “la pace” con il proprio passato non è stato facile, credo per nessuno quando si guarda indietro.
Questo trekking l’ho già fatto due anni fa e mi interessa molto verificare un paio di cose sulla transizione confrontando le foto di allora. È stato uno dei primi che ho fatto senza indossare la parrucca e con poco make-up.
Arriviamo alla prima delle tre “piramidi”, sono collinette terrazzate che viste dall’alto (Google maps) sono proprio a forma di piramidi con la punta mozzata. La curiosità è che la distanza tra le tre piramidi e l’orientamento è lo stesso delle piramidi a Giza!
La volta scorsa avevamo sentito qualcosa delle energie del luogo, soprattutto abbracciando gli alberi, stavolta nulla. Uno del gruppo ha fatto notare che non piove da mesi e gli alberi sono in secca e probabilmente sono addormentati.
Mi faccio scattare una foto nella stessa posizione di due anni fa e quando in serata la guarderò vedo i “progressi” fatto nel mio fisico in questo tempo.
[Vai alla pagina del blog di due anni fa]
Ripartiamo e dopo aver superato le altre due piramidi arriviamo al bivio e qui la mappa digitale impazzisce…in breve allunghiamo di tre chilometri il percorso camminando sull’asfalto e con la scorta d’acqua esaurita. Sembrano pochi, ma con il bellissimo sole di oggi ci ha fiaccati parecchio.
Nel cercare di recuperare la strada, sia la mia app che quella sugli altri telefoni sembra completamente impazzita. In una delle soste ci fermiamo in un prato a mangiare e sul più bello arriva una ragazza col cane che ci intima di andar via perché secondo lei quella proprietà privata e roviniamo l’erba con cui fanno fieno. Ma un Parco è di tutti, specie se non ci sono recinti privati e cartelli, però per evitare casini interrompiamo la mangiata e cerchiamo di ritrovare la strada. Diciamo che i locali non sono per nulla simpatici.
Ho fatto giusto in tempo a mangiare la mia piccola torta salata e mezzo panino. Stranissimo che non sento tanto la fame, sono stanca e mi sento la pancia gonfia però se inizio mangiare poi mangio.
Arrivati a Montevecchia troviamo una fontana, la salvezza idrica, e prendiamo l’ultimo bivio per scendere dalla collina e arrivare al parcheggio. Uso la mappa di Google con la foto satellitare perché non mi fido più dell’app con il percorso da seguire.
Siamo stanche morte, ma ce l’abbiamo fatta. Quindici chilometri di camminata invece dei dodici previsti.
Nei saluti e abbracci Paola mi dice quella frase che mi porta via metà della stanchezza. Lei ha conosciuto la mia parte maschile nell’anno precedente la transizione e mi conosce molto bene e ha visto la differenza della mia serenità rispetto a mesi fa. In effetti la fiacchezza dell’ultimo mese oggi è sparita, sostituita dalla stanchezza fisica, e sono stata sul momento, allegra e serena, senza pensieri di sottofondo.
È proprio vero che fare una camminata nella natura in compagnia di persone che ami ti rigenera.
Tornata a casa ho fatto una doccia e mi sono sdraiata 20 minuti sul letto, ma mi sono dovuta alzare quasi subito per uscire. Questa sera avrò una cena con delle persone che non vedo da un anno e ci tenevo a rivederli. Mando un messaggio alla mia amica Marianna dicendole che se guida lei è meglio e per fortuna dice che va bene! Dopo questa giornata e 15 km di camminata non me la sentivo di fare 40 minuti di auto. La serata è stata in un ristorante chiamato “La Cadrega”, dove eravamo stati l’anno scorso e si mangia benissimo. L’unico problema è che le porzioni non sono abbondanti, sono enormi. Le due ragazze dicono che la pasta l’hanno già mangiata oggi e quindi ordinano una grigliata di pesce, io con la ragazza di fronte mangiamo un piatto che faccio scegliere a lei: pennette al salmone, dove quasi era più salmone delle pennette. Infine i due ragazzi ordinano la pasta allo scoglio. Siccome il nostro piatto è in ritardo mi faccio dare un po’ della pasta allo scoglio, ingolosita affamata. Poco dopo però arriva anche la nostra pasta e guardando il piatto mi spavento, sarà per sei persone quella quantità nel vassoio.
Cerco lo stesso di mangiare, il cibo non va sprecato, però alla sera mangiare tre piatti di pasta è davvero troppo. Anche se oggi ho mangiato poco e camminato tantissimo. Il mattino dopo andrò in bagno varie volte e quindi in futuro dovrò riuscire a resistere e controllarmi, in breve mangiare giusto, godendomi il pasto e cercare di non pensare al cibo che avanza, nel caso chiedo di farmi fare “la schiscetta” da portare a casa.
Serata divertente, con persone splendide e come curiosità è la prima volta che faccio una cena con persone di generi misti: maschio gay, donna lesbica, donna trans, compagno di infanzia etero, due ragazze etero.
Al parcheggio mentre aspettavamo il mio amico di infanzia Pietro, abbiamo parlato un po’ di operazioni al seno, di vaginoplastica e di cose della transizione. Tra l’altro durante il viaggio di andata e di ritorno ho raccontato un po’ di aneddoti a Marianna sulla mia transizione, con lei non siamo mai state sole così a lungo da affrontare l’argomento. Quando racconto di me mi rendo conto pche er arrivare a dove sono adesso ho fatto veramente tanto lavoro. Quando le ho raccontato della voce e della logopedia lei mi ha detto “Hai una voce totalmente femminile
”, oggi due complimenti che mi hanno fatto sentire al settimo cielo perché sono stati sinceri e non richiesti
La nottata è trascorsa tra colpi di calore e il mio corpo che cercava di digerire, davvero non devo più mangiare così tanto.