La depilazione del viso che detta così sembra una cosa bella e facile, mentre dire che è per la barba fa venire pensieri di estremo dolore, il che è vero soprattutto all’inizio. Chissà quanto tempo è trascorso dall’ultima volta? Almeno più di sei mesi fa. Di recente, ho notato che alcuni peli nella zona del mento, che è influenzata dagli ormoni, stanno crescendo in modo visibile. Ho contattato il medico con il quale avevo effettuato la depilazione laser con il laser alessandrite, il quale è l’unico che fa la depilazione definitiva, gli altri che sono depotenziati per essere usati nei centri estetici non sono proprio definitivi. Il dottore mi ha informato che ha spostato l’apparecchiatura nel suo studio a Brescia, prima era a Bergamo. Ho notato che potevo raggiungere Brescia in treno e poi fare una breve passeggiata, in questi giorni preferisco evitare di guidare l’auto il più possibile.

Per ottenere il risultato ottimale, non dovevo indossare alcun tipo di trucco, e già dalla sera prima avevo rimosso ogni traccia. È importante notare che i peli appena rasati erano visibili solo a me stessa, a una distanza di almeno mezzo metro, nessun altro sembrava farci caso. Tuttavia, l’insicurezza in una donna transgender è notevolmente superiore rispetto alla realtà.

Oggi faceva molto caldo, così ho indossato leggings e una leggera maglia lunga. Non so perché, ma l’acconciatura dei capelli non ha funzionato e li ho tenuti fermi con una molletta. Il risultato non era molto femminile, forse anche a causa di un aumento dei livelli di testosterone di questi giorni, che ha contribuito a farmi sentire meno femminile.
Nonostante tutto, sono andata a Brescia cercando di ignorare tutti questi segnali e le possibili occhiate delle persone che avrei incontrato in treno. Arrivata a Brescia, ho camminato un chilometro sotto il sole; fortunatamente avevo portato un cappellino. Sono giunta al Crystal Palace, un grattacielo dove il medico aveva il suo studio al 16º piano.

Sono arrivata in anticipo e ho atteso una ventina di minuti. Finalmente è arrivato il dottore e ha subito commesso un errore chiamandomi con un pronome sbagliato (“tocca a lui?”), il che mi ha colpito in maniera negativa, e poi non mi sentivo molto femminile in quel momento. Il dottore sa che sono una donna trans e quando andavo a Bergamo non aveva mai sbagliato.
Mi ha fatto accomodare su una poltrona e, dopo avermi applicato una crema e fatto indossare degli occhiali protettivi, ha iniziato il trattamento con il laser. Nei centri estetici, i laser sono meno potenti rispetto a questo, il quale utilizza la massima potenza. Inoltre, c’è un getto d’aria abbastanza forte, e a volte ho dovuto chiudere gli occhi a causa dell’aria gelida.

Il medico ha notato che c’erano davvero pochi peli, ne ho stimati meno di cento. In soli dieci minuti, ha completato il trattamento e mi ha dato una crema lenitiva e curativa da spalmare; la pelle stava già reagendo al trattamento, e dove c’erano i peli colpiti, che moriranno, erano già visibili delle piccole macchioline, un rossore diffuso mi copriva il volto.

Ho chiesto al medico di farmi una ricetta per questa crema Bionfin, che è in vendita in farmacia a 19€. Dopo un attimo di esitazione sul come intestare la ricetta bianca, gli ho detto di intestarla a Bianca, anche se gli avevo appena detto che avevo cambiato il nome qualche mese fa. Non so se sia stato a causa dei due misgendering che ha fatto, ma fortunatamente ha deciso di applicarmi lo stesso prezzo delle altre volte, 140€ che è tanto comunque , meno male che potrò detrarre il 20% di questa cifra dalla dichiarazioni dei redditi.
Mi ha informato che mi aveva applicato un prezzo speciale al momento. Non oso immaginare quale sia il prezzo attuale. Una mia amica che ha chiesto a Milano con un laser simile per depilare completamente le gambe e le hanno chiesto 2500 €, il che mi sembra assurdo. Per depilare le gambe, ho speso circa 150 € in un centro di epilazione, ma solo perché dopo la terza seduta non mi cresceva più nulla. Sono stata fortunata.

Dopo aver completato il trattamento, ho camminato di nuovo un chilometro e, dato che avevo un po’ di tempo, mi sono fermata in un bar dove ho preso un cappuccino e una brioche, anche se era già pomeriggio inoltrato. Il mio corpo aveva bisogno di cibo, forse per avere le risorse necessarie a curare la pelle trattata con il laser. Ero ancora più imbarazzata rispetto all’andata considerando il rossore del viso, ma l’addetto al bar non ha fatto alcun commento e mi ha trattata senza problemi come una signora.
Nel treno di ritorno, ho occupato uno dei pochi posti liberi. Alla mia sinistra c’era una ragazza vestita in modo dark con stivaletti anfibi, di fronte a sinistra c’erano degli uomini di origine marocchina, e di fronte c’era un uomo di fattezze nordiche molto alto e con tre righe sopra il naso, oltre a vari tatuaggi in giro per il corpo. Aveva gli occhi chiusi mentre ascoltava la musica ed era piuttosto inquietante, sembrava quasi che non avesse gli occhi. Poi li ha aperti, rivelando delle pupille azzurre, e questo lo ha reso ancora più inquietante.
Mi è venuto in mente che, nonostante tutto, ero io la persona più “normale” in quella situazione. Questa concezione di normalità basata sulla maggioranza ha poco senso, ma la mia educazione infantile ha radicato profondamente questo pensiero.

Il giorno successivo sono andata a lavorare in ufficio a Milano. Ho cercato di applicare un po’ di fondotinta perché avevo delle piccole crosticine che stavano già guarendo. Intorno a mezzogiorno, ho notato che erano ancora abbastanza evidenti, ma non avevo portato nulla per correggerle. Il mio zaino era già abbastanza pesante, e in questi giorni avevo avuto problemi alla schiena tanto che ho dovuto chiedere in farmacia un farmaco rilassante muscolare. Non sembra che i colleghi abbiano notato la cosa.
Tra circa dieci giorni scoprirò quanti peli saranno sopravvissuti a questa seduta di laser. Questa è la terza volta in cui pensavo di averli eliminati tutti, ma ogni volta, dopo qualche mese, alcuni di essi tornavano. Nel caso la prossima seduta la farò tra almeno sei mesi, dovrò attendere la fase in cui saranno più forti, sperando che sia davvero definitiva per i peli scuri, anche se ho notato che ho ancora molti peli chiari, morbidi come quelli tipici del viso femminile. Per questi c’è un’altra tecnica chiamata elettrocoagulazione, ma la dottoressa più vicina con apparecchio medicale è a Bologna.