Ho il ciclo, ma non quello mestruale. Da quando ho iniziato la terapia ormonale sostitutiva (TOS) ogni tanto ho come delle regressioni psicologiche che durano qualche giorno. In questi momenti non mi sento più così femminile e mi sembra di non aver fatto progressi. Ci si mette anche che lavoro che sono in smart working e non vedendo nessuno è come se non avessi iniziato la transizione. So che sono tutte false suggestioni, ma per capirci qualcosa ho iniziato a segnare le date di quando mi accorgo che sono in questo stato. Sorpresa: trascorrono trenta giorni, più o meno. Probabilmente ho dei periodi dove gli ormoni hanno più effetto e altri dove ho un qualche squilibrio chimico fisico.
Quindi ho un mio ciclo.
In genere questo periodo mi dura tre/quattro giorni e come arriva passa. Frequentando gente e facendo attività cerco sempre di essere “sul momento” di non chiudermi in me stessa ragionandoci sopra. Quindi tutte queste paturnie saltano fuori in seguito quando ricordo le cose, le scrivo sul mio diario, riguardo le fotografie. In quei momenti sono comunque Bianca, una donna a parere di tutti, leggermente robusta e le nuove conoscenze ci tengono a salutarmi calorosamente con abbracci e baci.
Rivedendo le fotografie in “quei giorni” mi vedo molto grossa con posa e movenze non così femminili, le stesse foto riviste terminato il ciclo non mi sembrano poi così male, conosco i miei limiti e gioisco dei piccoli progressi. La percezione di se’ vista attraverso testimonianze che immortalano l’attimo (e in questo weekend anche dei video) cambia parecchio in base al nostro stato d’animo.
Ecco come ho passato il weekend e giorni seguenti in questo stato di alterazione percettiva.
Sabato pomeriggio sono andata a fare un’altra lezione di DYP, “Danzare tra Yoga e Pilates” durato tre ore, facendo un’introduzione, una piccola meditazione, gli esercizi e per gli ultimi 20 minuti la danza libera. Oggi abbiamo affrontato il secondo chakra che è relativo alla fluidità: Svadishhthana, colore arancione.
In principio mi sono sentita rigida, ma già dopo alcuni minuti mi sono rilassata e mi sono goduta tutta la lezione diventando fluida.
Anche questa volta abbiamo fatto una meditazione osservando il disegno stampato del secondo chakra e poi dovevamo scrivere di getto quello che ci passava per la mente e le suggestioni ricevute dal simbolo.
Ho scoperto che questo esercizio di scrittura veloce, senza ragionarci, mi viene davvero bene e anche questa volta mi è uscita una poesia.
“Il sole è una persona sulla spiaggia, sono io? Forse. Una persona si staglia contro il sole che sorge. Sensazione di forza e vitalità. Una spirale mi guida dentro il sole, un’energia pulita nel mio corpo.
”
Sono in una stanza rotonda, il soffitto è aperto, varia balconate in alto e una con una forma di mezzaluna, mi invogliano a spiccare il volo.
Sono al centro di tutto e tutto intorno a me
Francesca, l’insegnante di Yoga, tra le varie cose che ha detto, descrivendo questo chakra, ha tirato fuori una frase che non ricordo perfettamente, ma il significato era questo “io sono l’unione degli esposti. Sono integra”
Il discorso era relativo al nostro Ying e Yang e dato che sono una persona trans penso di avere quasi in equilibrio le due sfere del simbolo, anziché una piccola con dentro l’altra.
La parte finale era con la danza libera e anche questa volta sono andata fuori di testa. L’, esercizio era da fare al suolo con dei movimenti simili a quelli che avevo già fatto in una lezione lo scorso ottobre, ma facendoli a occhi chiusi ho rischiato di picchiare il piede contro il termosifone e poi di massacrare qualcuna intorno, per cui quando sentito dei contatti mi sono calmata. Dopo averla ripetuta un paio di volte si è deciso di farne un’ultima con anche le insegnanti all’opera, ma siccome non c’era abbastanza spazio per tutte, io mi sono messa in un angolo in fondo alla sala e ho fatto l’esercizio ad occhi aperti, altrimenti avrei rischiato di schiantarmi contro il muro e contro un mobile. In realtà facendolo a occhi aperti mi sono esaltata ancora di più. Il compagno di Francesca ha fatto un breve video di quest’ultima parte e sono curiosa di vedermi.
Su Instagram hanno poi pubblicato un pezzettino di video di quando eravamo in piedi e in ascolto, vedo che sono davvero molto più massiccia delle altre signore, ma non così mastodontica come mi sentivo mesi fa quando ho iniziato. Poi in questi giorni c’è stata questa cosa della piccola regressione al maschile, è qualcosa ha contribuito nella mia postura meno elegante.
Domenica sono andata a lago di Endine per una festa di compleanno, con camminata intorno al lago al mattino e poi pizzata, torte e giochi all’aperto.
Arrivata sul posto parcheggio e mentre aspetto visitò il giardino di questo ristorante mi faccio qualche fotografia al lago vedendo che è bellissimo. Una mia amica mi chiede se il lago è ancora ghiacciato, scopro che fino a 20 giorni fa lo era, un vero spettacolo da vedere.
Aspetto, aspetto e non arriva nessun altro, un certo punto messaggio e scopro che mi trovavo a 100 metri da un altro parcheggio, in linea d’aria, ma quel cavolo di navigatore mi aveva fatto andare nel posto sbagliato. Raggiungo gli altri e scopro che siamo quasi una cinquantina di persone, compresi bambini. Silvia ha invitato i suoi due fratelli con relative famiglie, colleghi di lavoro e amici.
Partiamo per fare il giro dell’ago che alla fine saranno 16 km che mi stancheranno parecchio, soprattutto perché gli ultimi quattro li abbiamo dovuti fare camminando sull’asfalto perché hanno chiuso il sentiero per lavori.
Al principio chiacchiero con un po’ di tutti e mi godo il panorama, da metà percorso in poi mi trovo da sola insieme una signora e parliamo un po’ per un certo numero di chilometri e dopo veniamo raggiunte da altre due e quindi cambio con chi ho parlato. È stato molto interessante questo scambio di opinioni e di cose, ma mi sono resa conto che non ho apprezzato appieno il panorama perché ero distratta dalle chiacchiere. In futuro dovrò trovare dei momenti da ritagliarmi per godere appieno della natura e del paesaggio. Nel frattempo ogni tanto facevo qualche fotografia e facevo dei video perché sono stata nominata “quella che voluto realizzare il video dell’evento”.
Arriviamo alle 13:40, dopo tre ore di camminata a velocità sostenuta. Siamo tornate al punto di partenza dove c’è la pizzeria, che chiude il forno dopo venti minuti, quindi ci fiondiamo a prendere le nostre pizze con bibita. Siccome il ristorante è pieno ce le facciamo mettere un cartone da asporto e andiamo a mangiarle nel parco vicino alle macchine, dove abbiamo occupato numerosi tavoli. Dopo aver letteralmente divorato la pizza, avevo un buco nello stomaco, torno dentro ristorante per andare in bagno e bermi un caffè perché la stanchezza inizia a farsi sentire e tra poco dovremmo fare anche dei giochi di società di gruppo.
Prima però mangiamo le torte che hanno preparato, delle ottime crostate.
Le attività sono state varie divertenti la prima era turno di dire una frase specifica e la mia era “Se non fossi tata una programmatrice, sarei una ballerina, un, due trè, un due, trè!” mimando un movimento da ballerina. Grazie di esercizi di pilates riesco a muovere agilmente l’anca, ho allargato il ginocchio e fatto un movimento tipico delle ballerine in riscaldamento.
Poi abbiamo fatto vari altri giochi dove ci siamo divertiti parecchio, soprattutto i bambini che erano esaltati nel farli.
Alle 16:30 ci siamo salutati io sono rientrata a casa stanchissima e ho dovuto fare anche mezz’ora di colonna.
Fino a quel momento tutto bene, ero me stessa e mi sono divertita. Dopo aver fatto la doccia ho copiato sul computer i video perché dovrò fare il montaggio “in breve” della giornata. Rivedendo alcune parti ho notato che non ero così femminile come pensavo di essere, anzi probabilmente la piccola regressione è stata accentuata dallo sforzo fisico della camminata.
Prima di fare i giochi avevo notato che alcuni bambini mi guardavano in modo strano, penso per capire se ero un uomo o una donna. Poi quando abbiamo iniziato a giocare insieme non c’era più il problema nemmeno per loro. In futuro se ci saranno dei bambini, forse dovrò indossare la parrucca per essere più facilmente distinguibile come donna.
Fino a quel momento tutto bene, ero me stessa e mi sono divertita. Dopo aver fatto la doccia ho copiato sul computer i video perché dovrò fare il montaggio “in breve” della giornata. Rivedendo alcune parti ho notato che non ero così femminile come pensavo di essere, anzi probabilmente la piccola regressione è stata accentuata dallo sforzo fisico della camminata.
Prima di fare i giochi avevo notato che alcuni bambini mi guardavano in modo strano, penso per capire se ero un uomo o una donna. Poi quando abbiamo iniziato a giocare insieme non c’era più il problema nemmeno per loro. In futuro se ci saranno dei bambini, forse dovrò indossare la parrucca per essere più facilmente distinguibile come donna.
Silvia ha voluto fare un discorso di ringraziamento raccontando che ha compiuto 55 anni e l’ultima festa l’aveva organizzata cinque anni fa. Ha ringraziato e accennato di alcuni cambiamenti delle persone che adesso hanno i figli più grandi, eccetera, ma ad un certo punto ha parlato anche di “cambiamenti importanti” guardandomi. Per un attimo ho avuto il timore che dicesse “… e qualcuno ha pure cambiato sesso!
”, non ci sarebbe stato nulla di male, ma forse avrebbe sortito l’ effetto dove tutti mi avrebbero fissata.
Silvia L.”Grazie bianca. Sei stata una compagnia stupenda. Grazie grazie…. Nel mio discorso sui cambiamenti negli ultimi anni mi riferivo anche a te. Ammiro molto il tuo coraggio…. Felice di averti conosciuta
“
Comunque questi miei timori interiori non sono stati visti da nessuno, anzi le due signore, con cui abbiamo fatto la camminata insieme, nel salutarci mi hanno abbracciata calorosamente e hanno scritto anche sul gruppo che con me si sono divertite tantissimo