Il tema della giornata era il pensiero. È incredibile come queste lezioni di DYP: Danzare tra Yoga e Pilates, che avvengono una volta al mese, sono pertinenti con qualcosa che mi sta accadendo in quel periodo.
Ho dei pensieri?
Sì, dopo aver quasi completato la rettifica dei documenti (mancano patente e libretto dell’auto) sto pensando molto, ma solo quando sono da sola. Mi sto chiedendo che cosa voglio fare, quale è il mio posto nel mondo e quale sarà il prossimo obiettivo da raggiungere.
Tra l’altro ho avuto la mia solita ricaduta ad alcuni pensieri maschili, che mi capita regolarmente ogni quaranta giorni. Una specie di ciclo. Per fortuna sono sempre di minor intensità e quando mi guardo allo specchio mentre ho questi pensieri, vedo una donna e non più la mia parte maschile come prima.
Non so bene come indagare questa cosa, lo so che ho una mente troppo scientifica anche se aperta tutto, ma io ero il bambino che smontava i giocattoli per guardare dentro come erano fatti. Credo che abbia che fare con uno squilibrio di alcuni minerali presenti nel sangue e il desiderio di dovermi masturbare. Non produco più sperma e quindi in realtà per me è un residuo biologico di nessuna utilità. Senza un/una partner questa parte di sessualità mi sembra una cosa aliena. Domani mattina farò tardi standomene a letto e mi farò una piccola masturbazione. In effetti mi avrà spazzato via questa sensazione di avere un “pensiero troppo maschile”. Siamo animali molto complessi, noi persone trans forse di più.
Oggi doppio appuntamento con delle attività sportive. Al mattino sono tornata Milano a fare il workout di danza caraibica dopo che ho saltato una settimana ne ho sentito davvero la mancanza.
Perché tornata? Ieri sera ero ancora lì, alla Cascina Merlata, per fare una pizzata con le mie compagne di allenamento/danza e festeggiare il mio cambio dei documenti al femminile. Avevamo prenotato al “Mare culturale urbano”, che è nello stesso edificio dove balliamo, peccato che nella stessa serata ci siamo trovati due tavolate di compleanni di almeno trenta persone ognuna e dopo un po’ non riuscivamo più a parlarci tra di noi.
La settimana scorsa sono andata ad assistere a un concerto in un locale che era abbastanza piccolo e la musica era un po’ troppo ad alto volume, ma era niente rispetto a quello che c’era in questa pizzeria.
Alla fine del concerto ho avuto un’altra piccola sorpresa quando Cinzia, la cantante, dopo aver presentato i membri della band, ha ringraziato un ragazzo che veniva da Berlino apposta per sentirli, suo fratello e poi a sorpresa chiamandomi Bianca… Ho visto un sacco di persone girarsi verso di me chiedendosi chi diavolo fossi e perché ero così importante da meritare un saluto.
Tornando alla pizzata, all’inizio siamo riuscite a parlare un po’, ma dopo una mezz’ora era sempre peggio. Purtroppo la primavera è puntuale e non in leggero anticipo per cui non potevamo chiacchierare fuori dal locale. Io poi mi ero vestita a strati, ma non ero coperta così tanto anche per i collant non pesanti. Era un po’ che non mi vestivo con qualcosa di carino.
Le ragazze mi hanno fatto un regalino simbolico e io adoro i pensierini e non mi interessa il valore monetario di regali. Uno smalto fucsia molto bello ed un separa dita dei piedi, sempre per dare lo smalto. Bello quando ti pensano e ti vogliono bene.
Ovviamente è seguito un brindisi e quando il cameriere ha chiesto chi voleva un calice di prosecco otto mani si sono alzate insieme, 100% di concordia. Abbiamo deciso di prendere una bottiglia anziché i singoli calici e alla fine ho scoperto che così abbiamo speso meno. Rispetto ad altre serate fatte recentemente in pizzerie, questa sera pizza e con due bottiglie di prosecco, caffè e ho speso 19€. Di questi tempi di spese un piccolo risparmio non fa male.
“Un brindisi e anche anche se ero donna anche prima del cambio dei documenti, ora mi sente più "vera" con il riconoscimento dello Stato.
” Ho detto invitando al brindisi, ma Alessandra ha subito aggiunto “ma scherzi? È importante!”
.
Abbiamo iniziato a fare discorsi vari e mi ha colpita la facilità con cui si parla del ciclo e di problemi relativi. Effettivamente è la normalità nella vita di una donna, ma quando c’è un maschio al tavolo, per un mutuo accordo non ne parlano mai. Sono molto informata grazie alle mie frequentazioni come donna, ma ovviamente non ho una conoscenza diretta della cosa.
Poi come è successo nella pizzata precedente, con questo gruppo e in questo stesso posto, quando si sono messe a parlare dei bambini mi sono sentita quasi un intrusa. Discorsi sempre interessanti, nulla da dire, ma potevo solo ascoltare. In questo attimo di tempo mi sono venuti dei pensieri e non ero più sul momento. Anche un pensiero della mia identità precedente “mi sembra di essere un intrusa, che ci faccio qui?”, meno male che è durato poco.
L’argomento è virato sull’attività di una delle ragazze “nuove”, che ha un laboratorio di pasticceria e fa biscotti. La particolarità è che utilizza una stampante con inchiostro alimentare e quindi può fare fotografie, disegni, scritte personalizzate sui biscotti.
Senza fare eccessivamente tardi sono rientrata a casa per poi addormentarmi di sasso e svegliarmi giusto in tempo per fare una doccia e ritornare qui.
Oggi a lezione eravamo solo in quattro e l’aria era comunque ancora frizzantina, ma dopo un quarto d’ora di danza e movimento hanno iniziato tutte a togliere strati per rimanere con solo il reggiseno sportivo, anche io ed è bello avere un seno di coppa B in crescita.
Tutto questo movimento fisico mi fa anche un gran bene nell’anima. Come al solito quando le energie e il fiato stavano terminando ho apprezzato la parte finale, dove facciamo stretching e una piccola meditazione. Ho scoperto che nell’ esercizio di piegarmi in avanti, da seduta, ora riesco a raggiungere le caviglie con le mani. Lo scorso anno arrivavo solo ai polpacci, segno che la mia mobilità è migliorata notevolmente.
Dopo la lezione siamo rimaste mezz’ora a bere un caffè e parlare. Non so perché ma l’argomento è slittato anche sullo stirare le camice, dei loro compagni. Io non sto stirando da due anni perché non ne indosso più e gli abiti femminili, per la maggior parte, non ne hanno bisogno se li stendi ad asciugare piegati come si deve . Battuta che mi è uscita, ma non ho resistito “In realtà ho cambiato sesso non dovermi più stirare le camicie
”.
Questa volta sono stata io a dire che dovevo andare, strano di solito sono le sempre l’ultima che a malincuore vuoi lasciare il gruppo.
Con i quaranti minuti di autostrada per arrivare a casa, ormai ho capito quali sono le mie tempistiche di resistenza alla stanchezza, inoltre vorrei dormire un pochino prima di andare alla lezione del pomeriggio di Dyp: Danzare tra Yoga e Pilates.
Questa mattina la bilancia non mi è stata amica e nel fine settimana non sono riuscita a seguire la dieta suggerita dall’app “Mela Rossa” per perdere un paio di chili e soprattutto mi serve per imparare a mangiare meglio, più sano e usare condimenti e spezie possibilmente freschi. L’app fornisce anche le ricette che è la cosa che fa la differenza.
Questa settimana ho mangiato la pizza due volte (extra dieta) e poi per tre giorni gli gnocchi, che in realtà nella dieta c’erano solo per un giorno, ma la confezione è da tre porzioni…mica si buttano, se li congeli non sono mai la stessa cosa e spesso si sciolgono diventando una pappetta molle.
Ovviamente sono riuscita a dormire solo venti minuti, allora ho risposto alcune e-mail della mia associazione di cui sono la segreteria e poi sono andata alla lezione.
Anche nella lezione di DYP eravamo solo in quattro, che il destino voglia dirmi qualcosa?
Abbiamo iniziato dicendo una parola a testa su cosa è per noi il pensiero. Qui sono stata meno spontanea del solito, ho avuto come un blocco a tirare fuori delle definizioni. Forse per via dei miei studi sul cervello delle donne (c’è anche un libro di analisi neuronale), sulla meditazione, sul miglioramento personale, dove ho scoperto che il cervello è diviso in varie aree e quella del pensiero fa quello che deve: “pensare di continuo” e che spesso interferisce con le altre parti. Per me il pensiero è solo una parte del cervello e non è quella delle emozioni e che ti fa stare sul momento.
Per fortuna poi mi sono sbloccata mi sono goduta il resto della lezione.
La parte della condivisione questa volta è durata veramente tanto e ha rubato del tempo agli esercizi di yoga e pilates. Sentivamo tutte la necessità di parlare di qualche cosa. Di mio ho raccontato di come ero arrivata quasi alla depressione prima di diventare donna. Ero entrato (maschile) nel loop della quotidianità di una zona comfort errata. Cosa comune a un sacco di persone dopo una certa età che pensano di essere diventate vecchie e dicono che non possono cambiare, bloccando il cambiamento e la voglia di continuare a fare esperienze e realizzarsi che li porta davvero alla vecchiaia.
Nel mio caso avevo anche tagliato tutte le emozioni ed ero diventata una persona troppo riflessiva e spesso pensavo le cose che avrei potuto dire o come avrei potuto dirle, ma poi non le dicevo tenendomi tutto dentro.
Mentre dicevo queste cose ho avuto come un “illuminazione” di una cosa che mi sto chiedendo dall’inizio della transizione e che ne avevo parlato con la mia psicologa proprio al primo incontro.
Il tutto è relativo alle emozioni che avevo tagliato e che non sapevo come recuperare. In un certo senso sono collegate anche alla felicità che è composta da vari fattori e quasi nessuno è monetario.
Quando stai nel momento, come dice la filosofia buddista, senti tutto quanto intorno a te e le emozioni sono vive è molto forti. Le stai vivendo davvero se non hai il pensiero che va nel passato oppure nel futuro. Spesso quando si ragiona troppo non si sta più sul momento e si perdono un sacco di emozioni.
Ho raccontato che da quando sono Bianca e sono insieme alle altre persone sono sempre sul momento, tranne rari casi come la cena di ieri sera sui discorsi dei bambini.
Mentre sto dettando queste note sto facendo una camminata nel bosco vicino casa e adesso non sono “sul momento” perché sono distratta a pensare e raccontare questo testo. Per chi mi chiede dove trovo il tempo per scrivere il blog… ecco quando lo faccio, poi correggo la grammatica e inserisco le foto.
Questa mattina qui in paese c’è stata la camminata dell’Avis e mi sarebbe piaciuto partecipare, ma la mia vicina di casa oggi non può camminare, mentre il mio fisico aveva bisogno di una mattina di sonno e di svegliarmi tardi.
Tra poco entro nel bosco e smetterò di dettare così da godermelo. (Pausa).
Terminata l’esperienza, peccato che il bosco è piccolino, ma c’era una quiete totale ed ero sola con il canto degli uccellini, il rumore di passi sulle foglie secche, migliaia di margherite che stanno sbocciando nel prato.
A DYP abbiamo fatto anche degli esercizi relativi ai piedi e sull’equilibrio. La cosa interessante è stato a farli prima con le calze e poi a piedi nudi. A parte che mi ha preso un freddo notevole la schiena, c’è molta più sensibilità e molto più controllo. Un altro esercizio era di fare la stessa cosa, ma prima a occhi aperti e poi con gli occhi chiusi. In questo caso è stato molto più difficile rimanere in equilibrio perché non ci sono più riferimenti visivi.
Come in altri esercizi recenti che ho fatto sulla tematica del corpo, i nostri piedi non sono mai considerati a dovere e li maltrattiamo parecchio lasciandoli sempre dentro le scarpe o altre calzature. Per i curiosi: le donne hanno i piedi freddi ed ora anche io per via della terapia ormonale che modifica il flusso del sangue.
Dopo aver fatto gli esercizi di yoga e pilates abbiamo avuto il compito di disegnare su carta, con le matite colorate, una spirale. Ognuna ha fatto un disegno diverso e mi ha stupito Francesca, l’insegnante di yoga, che l’ha disegnata vista dall’alto come se fosse un Mandala e lei sulle filosofie orientali è più addentro di noi.
Il mio disegno, che riporto qui sopra, mi ha detto che è tornata la vena artistica. Proprio stamattina ho mostrato a Giuliana alcune mie illustrazioni disegnate più di trent’anni fa quand’ero scuola di grafica. Con lei forse faremo un’attività in un evento con “colazione e arte” dove faremo dipingere i partecipanti. Avevo pensato ad un acquarello.
Come forse ho già scritto, mi rimasta la conoscenza tecnica, ma non più l’ispirazione e negli ultimi anni ogni volta che avevo riprovato a fare qualcosa di artistico, non usciva niente di bello e che sentivo davvero. Tra l’altro questa mattina ho anche buttato nel bidone della carta riciclata, un sacco di disegni e illustrazioni che non erano poi un granché, fatte nella mia vita precedente al maschile e che hanno perso di significato. Ho conservato solo le illustrazioni belle.
Con questo disegno della spirale credo che mi stia tornando anche la vena artistica, se non altro di disegnare qualcosa di non convenzionale.
La parte finale della lezione è sempre sulla danza e anche stavolta le insegnanti mi hanno stupita con un esercizio che mi ha fatto andare “fuori di testa”, cosa che mi succede sempre più spesso quando ballo e c’è qualche musica molto evocativa, che oggi era un brano di Ezio Bosso. Dovevamo danzare pensando alle spirali e ho scoperto che con il corpo e le braccia si possono fare un sacco di cose ispirandosi alla spirale: rotazioni del corpo, delle braccia, sentire il vento, fare gesti flessuosi.
Hanno girato anche un video e sono curiosa di vederlo. Magari quello che sentivo dentro e mi sembrava meraviglioso visivamente non era un granché, comunque era una danza solo per ognuna di noi e non per un pubblico ed è stata liberatoria.
Nella stanza c’è uno specchio grande a parete e cerco di non guardarmi mai per due motivi: uno era che all’inizio transizione quando mi guardavo non ero mai l’altezza delle mie aspettative di fisicità femminole e l’altro è che ti distrai e perdi il momento. Oggi mi sono guardata solo qualche volta, una volta per controllare la posizione del busto e la schiena (ero ingobbita) e una alla fine e in entrambe le volte, nello specchio avevo visto una donna. Lo so che dovrei essermi abituata alla nuova me stessa, ma il mio se’ maschile quando ha deciso di iniziare la transizione non era convinto (maschile) che avrei raggiunto questi risultati. Oggi sono successe un sacco di cose che hanno rovesciato le mie abitudini e mi hanno dato da pensare.
Sono felice? Sì.