Questa mattina sono uscita alle 9:30, sono andata a far colazione in un paese vicino, in un bar dove non ero mai stata, quindi sono andata al vicino centro commerciale e nel parcheggio ho chiamato mamma.
Dopo la telefonata di 40 minuti con gli aggiornamenti reciproci, sono entrata dai cinesi giusto per fare un giro, poi da Tigotà che è lì a fianco, giusto per tirare almeno le 11:30 quando dovevo partire direzione Milano.
A pranzo sarò in un ristorante libanese e con me ci sarà anche Barbara.
Mentre sono in autostrada arrivata al casello di uscita, mi messaggia il ragazzo che voleva comprare dei manga, eravamo rimasti che siccome io “sono di strada” potevo passare da lui a consegnarli, quindi esco a Cinisello e faccio una deviazione di dieci minui.
Una volta consegnati i fumetti mi dirigo verso Milano, c’è una pioggerella stupida e il cielo è grigio, non è il massimo per guidare e infatti mi stanco molto.
Arrivo al parcheggio gratuito che avevo trovato, e scopro che sono lontana un chilometro dal ristorante, cinque minuti a piedi, mi era sembrato più vicino dalla mappa di Google. Al momento ha smesso di piovere, per cui procedo nella mia camminata. Per fortuna che ho parcheggiato lì, più mi avvicinavo osservavo che non c’erano parcheggi. Arrivata vicino al ristorante arriva un messaggio di Barbara che è in ritardo “ma arrivo, abbi fede”, quindi decido di fare un giro al mercato. Nonostante avessi K-way alzato e in testa mascherina, un venditore mi ha dato “della bella signora “ chiedendomi se volevo comprare qualcosa.
Non nego che il riconoscimento di me come donna mi ha fatto molto piacere.
Arrivo ristorante e dopo una pausa in bagno mi accomodo,il locale è molto carino, unico problema è fa veramente caldo. In futuro quando andrò al ristorante dovrò vestirmi con più strati e questa volta con il maglioncino non è stata una bella idea.
Arriva Barbara e ci abbracciamo, finalmente, e iniziamo a chiacchierare.
Nel mentre ordiniamo un menu per due persone, ci saranno tante piccole tazzine che ci dividiamo. Una sarà super piccante e Barbara non sapendolo ne ha messa in bocca una cucchiaiata, dovrebbero avvisare cavoli!
Di che argomenti trattiamo nelle due ore del pranzo? Di tutto di più e per fortuna poco del virus, visto che lei fa l’infermiera. Lei si sfoga con un po’ di cose sue come si sente nel lavoro, nella vita, a casa. Mi chiede un po’ di cose di me e a mia volta le racconto sfogandomi.
Parliamo anche delle emozioni, ad un certo punto mi dice una cosa “Dal punto di vista esterno quando racconti metti tanta emozione nella voce”, bene sono vittima io stessa di avere emozioni nella voce senza provarle davvero.
Poi mi dice che gesticolo e mi muovo in modo molto femminile, ad un certo punto come un flash di me stessa e mi guardo le mani mentre sto muovendo, ho fatto un gesto veramente femminile in modo automatico.
Lei mi dice che capisce che ci sia sotto un allenamento, ma sono troppo naturale nel muovermi.
A pranzo terminato inizio avere un leggero mal di testa, forse lo stare al chiuso con troppo caldo. Paghiamo e facciamo una camminata verso CityLife, luogo con dei nuovi grattacieli dove non c’ero mai stata.
Piove abbastanza per cui abbiamo tirato fuori l’ombrello e camminato.
Dopo essere state sotto i tre grattacieli torniamo verso le auto e parliamo un po’ di sessualità maschile e femminile, e sessualità trans. Ho imparato cose interessanti sulla sessualità femminile.
Ci lasciamo scambiandoci due pensierini poco natalizi, visto che lei a Natale di solito non regala nulla, ma ci concediamo un caloroso abbraccione prima di salutarci.
Mi faccio i miei otto minuti di camminata tornando verso l’auto rielaborando i pensieri di quello che si siamo dette.
In realtà oggi pomeriggio con queste due camminate ho preso molto freddo, ma me ne accorgerò solo più tardi.
Prendo l’autostrada perché sta facendo buio e con questa lieve pioggia mi stanco ancora di più. Arrivo al paese vicino e mi fermo al supermercato, giusto in tempo per prendere un cappuccino prima che chiudano i bar alle ore diciotto.
Faccio un giro dentro il negozio di alimentari dove compro delle costine arrosto e sei olive ascolane.
Arrivo a casa e il “cerchio la testa” è aumentato parecchio. La stanchezza aumenta sempre di più. Faccio fatica a mangiare quello che ho appena comprato, e faccio ancora più fatica a rimanere sveglia guardando un telefilm. Alla fine cedo alle ore 9:00 quando vado addirittura a dormire.
Tra la stanchezza, l’aver preso freddo, la cena non leggera che era rimasta sullo stomaco, faccio fatica addormentarmi.
Ho anche una piccola sensazione di inquietudine e di solitudine, una specie di piccola paura. Vorrei avere qualcuno qua vicino da abbracciare ma soprattutto farmi abbracciare. Poi riesco a immaginarmi di essere rannicchiata tra le braccia di un uomo e riesco a calmarmi. Ieri alla conversazione si era parlato di crearsi uno spazio mentale come di un rifugio per ‘staccare‘, mi è servito.
Poi finalmente dormo, dormo molto: undici ore!
Al mattino mi sento meglio ed è passato quasi tutto.
A Barbara
Sono arrivata alla macchina, con calma torno… la camminata di otto minuti meditativa è servita molto a riordinarmi le idee, dopo tutte le cose che ci siamo raccontate (tra donne ci passiamo almeno cinque volte la quantità di informazioni che tra uomini, quindi la dimostrazione che sono una donna è che riesco a starti appresso):
mi hai aiutata a ritrovare il centro di me stessa!
Pensierini durante il viaggio: all’inizio mi parlavi delle colleghe e che facevi il muso duro, in effetti avevi il muso un po’ rigido. Quando ci siamo salutate avevi il volto rilassato e sorridente.
Quando hai fatto la prova acido ialuronico e mi hai detto non ridere, non stavo ridendo. Ecco quella era forse una delle emozioni che cercavo e quando arrivano non te ne accorgi perché stai bene
“Bianca mi ha detto che dorme da Sara. Saperlo ti invitavo da me a rimanere e ci guardavamo un film Tanto il pigiama potevo prestartelo.
“
Anche a me è servita tanto la chiacchierata, sicuramente a capire dove sono ora. Comunque di cose da dire secondo me ne abbiamo ancora parecchie!
Ah saperlo davvero! Pigiama party!