In questi giorni mi sono resa conto di alcune cose sulle emozioni.
Ne ho sempre avute poche e quasi mai mostrate agli altri. Solamente quando ho fatto qualcosa di adrenalinico ho provato grandi sensazioni.
Negli ultimi anni ero quasi andata in depressione e non sentivo più nulla, al cinema qualsiasi film mi sembrava ‘passabile‘ per trascorrere due ore (eccetto BladeRunner 2049 che ha risvegliato ricordi della gioventù e emozioni collegate).
Nel tornare a frequentare il mondo femminile con le nuove conoscenze dei trekking ho sentito nelle voci delle mie amiche grandi emozioni. Prima avevo solo contatti lavorativi con colleghe e le avevo divise i due gruppi: amichevoli e stronze. Non ho fatto mai troppo caso ai toni di voce e le relative emozioni che trasparivano, tranne una tipa che sembrava gioire qualsiasi cosa raccontasse (ma forse godeva appunto a raccontare per essere al centro dell’attenzione).

Uno dei miei obiettivi di rinascita era di riappropriarmi delle emozioni. Ho pianto a Natale aprendo dei regali di due amiche, era la prima volta che ricevevo un regalo spontaneo (non dovuto dalle convenzioni). Ora piango leggendo l’ultimo capitolo di libri a tema romantico. Ho pianto nel finale del telefilm la “Regina degli scacchi” (tutto l’ultimo quarto d’ora e anche nei titoli di coda).
Qualcosa è saltato fuori, ma nulla di quello che mi aspettavo.
Ho iniziato a prendere gli ormoni da venti giorni, alle altre donne trans è capitato di avere sbalzi di umore incontrollati e avere la mente più rilassata e meno frenetica. A me non è successo nulla di tutto ciò a parte delle lievi inquietudini dovute alla “solitudine da lockdown” e leggero stato influenzale.
La mente rimane calma e tranquilla come lo è sempre stata.

Allora queste emozioni arrivano?
Poche settimane fa parlando con Elisabetta che ha una voce molto femminile e che sembra sempre piena di emozioni, mi ha detto che anche lei lavora sulle emozioni perché spesso non le sente. Eppure dalla sua voce sembra un emozione unica.
Da allora ho iniziato ad ascoltare le voci femminili, non solo per copiarne tono e frequenza come mi hanno insegnato a Logopedia.
Ieri alla merenda con le vicine ad un certo punto, persa nel bla-bla, una vocina dentro di me mi ha detto “hey parlano di te con la grammatica corretta al femminile.“.
Il mio ‘IO‘ ultimamente non ha avuto modo di frequentare e parlare di persona con molte persone e forse ha avuto una piccola regressione. Esternamente sono molto femminile, quasi al naturale, senza più pensare a come fare a muovermi, ma internamente sono ancora un “casino da sistemare“.
Le voci delle vicine sembrano anche loro cariche di emozioni, ma in realtà è solamente il modo di parlare “al femminile” con toni ad alte frequenze che rendono la voce brillante e che sembra ci sia un’emozione dentro.
Poco di quello che hanno detto poteva davvero esprimere un’emozione interna.
Anche ieri al telefono con Barbara ci siamo passate energia e dei toni vocali emozionali, ma così veloci che non ricordo cosa ho sentito nel mentre. Anche la sua voce è spesso carica di emozioni, ma ora mi chiedo quanto è davvero emozione e quanto semplice suono da me percepito?
Ascoltando le registrazioni di quando leggo in maniera teatrale, anche la mia voce trasmette emozioni, ma mentre registravo non le provavo per nulla!
Insomma comincio a pensare che le emozioni che cercavo nella femminilità siano state un’illusione dovuta alla mia prospettiva maschile prima della transizione, dove ho associato una serie di cose nel modo errato.
Con il lockdown e l’isolamento a singhiozzo sarà difficile provare emozioni positive e degne di questo nome, magari con una relazione al di là dell’amicizia. Nel frattempo continuerò a indagare e comprenderle meglio.
Forse mi sono solo trattenuta per vent’anni e ci vorrà del tempo per rimuovere i blocchi che mi ero messa nella testa.
Evita “Sii paziente e indulgente con te stessa … arriveranno anche quelle forti, è la vita che le distribuisce.
“
Romana “Interessante, molto. Io devo dirti che spesso ai piú io nascondo le mie emozioni, soprattutto quelle legate alle cose brutte, voglio mostrare di me sempre la parte che ride e si diverte.
”
Lo facevo già fa ragazzina quando tornavo a casa con qualche piccolo dispiacere prima di entrare in casa facevo il "cambio faccia" dz triste ad allegra e mi dicevo "sú Romy vai e sorridi"
Silvia “Interessante riflessione…io penso che le emozioni risiedano nella parte più intima di noi…in genere non è facile mettersi a nudo e per chi come te si è dovuta nascondere a sé stessa per anni ancora di più…credo che in questo ultimo periodo tu abbia lavorato più su ciò che deve apparire all'esterno per convincere il mondo della tua femminilità e del tuo essere donna…tralasciando però quella parte intima che ti ha portato ad essere chi sei oggi…ora però sta iniziando il tuo processo di trasformazione interiore o meglio VUOI giustamente che si completi…ma le emozioni così nascoste per anni…per una vita…avranno trovato il loro rifugio segreto e nemmeno tu lo sai qual'è…
”
Il mio consiglio è : inizia ad aprire la tua anima…non farti domande…si donna come sei sempre di più senza farti domande…forse così si apriranno le porte ed inizieranno ad uscire…un bel giorno qualunque,quando non le cercherai…
Pietro “Ciao, non ci sono emozioni femminili, maschili, di bimbi, di transessesuali, adolescenti…ci sono solo le "emozioni".
”
Non si puo' dire "adesso faccio questo o quello, vado li o là, per sentire le emozioni.
Le emozioni sorgono da dentro quando meno te le aspetti. Bisogna solo imparare a riconoscerle e…starci dentro immersi, completamente.
Imparare a sentirle e lasciare che ci prendano e dire…ecco, questa è la paura…questa è l'ansia…e questa è felicità.
Non scappare da quelle che non ci piacciono, ci aiutano a capire meglio quelle che ci fanno stare bene…e scopri l'equanimità.
La meditazione aiuta a stare con l'emozione e a non scappare.
L'emotività è altra cosa, può essere scambiata per l'emozione.
Buon cammino Iula.
Paola P “Iula cara, le emozioni, per quanto mi riguarda, sono un gran casino. Ancora non so se è meglio stare in pace e sentirle solo in superficie, o se esserne scossa. Se risolvi l'enigma, ti prego spiegalo anche a me
”
Carla “Ciao Iula! Un po’ che non ci sentiamo. Mi ha colpito molto questa tua pagina sulle emozioni. Non ho mai pensato che un “uomo” provi poche emozioni o che comunque ci sia differenza dalla “donna” relativamente a questo punto. Invece probabilmente c’è del vero. L’altro giorno ho ricevuto un evento dall’Istituto Berne (molto serio) sul maschile e femminile e stavo iscrivendomi xché sono certa che lo affrontino in modo approfondito, ma poi mi sono accorta che era solo per psicoterapeuti. Peccato.
Quindi secondo me è giusta questa tua attenzione.
Io solitamente muoio di emozioni, mi strozzo di emozioni.
Questi gg sono molto molto tristi per me. ...[qui racconta una cosa personale]...
“
Quindi emozioni a mille.
Io credo che sia vero quello che scrivi alla fine. Sei stata tanto abituata a soffocare le tue emozioni che adesso ti devi riabituare. Devi lasciarti andare, ma certamente è una strada non immediata.
Ti abbraccio.
Mi hai fatto piangere…Soprattutto perché nel dolore tu la vedi ancora come l’hai conosciuta. Con tutte le qualità che hai elencato.
Un forte abbraccio!
“E' proprio così. Vedi che le emozioni le hai? eccome
”
Nel pomeriggio del giorno dopo sono andata dallo psicologo, anche se penso non mi serva a molto in questi giorni avere “la scusa” per incontrare di persona qualcuno e parlare mi è utile anche a livello fisico.
Lo stare da sola a casa a lavorare ed è già scuro la sera per cui rimando a casa, mi sta facendo diventare matta.
La domanda interessante dello psicologo è stata “se avessi trovato una donna da sposare quando avevo vent’anni, oggi noi saremo qua a parlare della transizione?
“.
La mia risposta è stata di sì, perché “non sono diventata trans“, lo sono sempre stata, ma non me ne rendevo conto. E riguardo coloro che mi chiedono “hai davvero 56 anni? Potevi farlo prima a rivelare chi sei. Chissà come hai sofferto in questi anni
“.
In realtà ero “anestetizzata” escludendo tutte le emozioni senza soffrire in maniera conscia.
Poi ha tirato in ballo ancora la storia che devo capire quando ho iniziato a tenermi dentro le emozioni, quando avevo deluso le “aspettative familiari” dei miei (lavoro, moglie, famiglia) e sociali. In realtà sono sempre stata come sono adesso (non esteticamente ovviamente) ma ero molto meno espansiva.
Sono convinta che non è lo scoprire il momento della mia chiusura al mondo che mi sboccherà le emozioni.
Un Meme
“Solo, che poi, Se ti abitui alle emozioni, Le vuoi sempre, Ogni giorno
“
L’indomani ho incontrato Barbara e abbiamo parlato anche delle emozioni e mentre si parlava al ristorante, ad un certo punto mi dice una cosa “Dal punto di vista esterno, da me, quando racconti metti tanta emozione nella voce
”, bene sono vittima io stessa di avere emozioni nella voce senza provarle davvero.