Esco e mi faccio un giretto mattutino, vorrei andare dalla panettiera, ma il freezer è ancora pieno e non mi viene in mente nulla che mi possa servire. Torno a casa e chiamo il dentista per un appuntamento, mi si è scheggiato un dente. Mi dice se posso andare subito che se è solo per lisciarlo può farlo al momento. Riesco di casa e arrivo allo studio, suono il campanello, entro e c’è l’assistente che mi guarda come per dire ‘chi è questa?’, le dico che sono Gerardo e solo allora mi riconosce, entra il dentista e anche lui stessa cosa. Fantastico! Sembro davvero un’altra persona.
Mi sistema il dente e mi dice che se si scheggerà ancora dovrò incapsularlo con circa 500€ di spesa, decido di aspettare un po.

Poi parliamo un pochino di me, del cambio anagrafico, degli ormoni, che non ho più il pomo di adamo e lui strabuzza gli occhi. Alla fine parliamo del fatto che al mio paese mi hanno accettata tutti senza problemi, compresi i vicini di casa. Lui mi dice che nonostante il paese è piccolo non ci sono mai stati problemi da vent’anni almeno su gay dichiarati, una addirittura era una chierichetta. Saluto e esco rilassata e felice perché sono stata accettata come donna voce compresa (e non ho usato tutta la voce nuova, sulle persone che conoscevano Gerardo tendo a usarla poco). Il problema dell’alone della barba, usando anche il fondotinta water proof che fa miracoli, non è stato minimamente notato e il dentista mi ha vista davvero da vicino.
Martedì dovrei andare a fare l’epilazione, evviva, e potrò tornare ad cercare di eliminare il problema alla radice e farmi meno paranoie.
Lavoro anche nel pomeriggio perché mi hanno chiesto qualche ora in più per sistemare dei casini. Però ho dato troppo e mi sono stancata.
Alle 18 chiamo Lilas e ci facciamo una telefonata di 90 splendidi minuti. Io sul balcone. Anche lei aveva voglia di sfogarsi con qualcuno. Anche questa volta la magia di Iula ha fatto sì che parlassimo di me e di lei che si è aperta di più delle altre volte. E’ una ragazza Siriana venuta in Italia da piccola, ma che è sempre restia ad aprirsi con gli altri.
Abbiamo trattato diversi argomenti, alcuni molto profondi sull’amicizia, le conoscenze, il lavoro, se il virus porterà a cambiamenti nella società, ai desideri e le cose da fare. Io ho cercato di spingerla a fare più attività per farle scoprire cosa le piace davvero, però per l’effetto specchio anche io mi sono ritrovata a pensare di me le stesse cose.
Al termine i saluti e lei che dice che non vede l’ora di incontrarmi di persona.
Metto giù e mi sento leggera, elettrizzata e in pace con me stessa, ma non ho voglia di stare in casa a mangiare e esco per una passeggiata in paese giusto per scaricarmi e sentirmi donna, anche se in giro non c’è quasi nessuno.
Quando sono con gli altri sono come correi essere, quando sono da sola troppo a lungo mi cala lo stimolo a essere me stessa e anche se riesco a darmi delle motivazioni non mi sento troppo me.