Giornata di riposo. Le varie persone contattate hanno altro da fare e sento una leggera stanchezza, questa settimana ho avuto impegni ogni giorno e tante emozioni. Il meteo con l’aria fredda non aiuta per cui decido di andare in un centro commerciale per comprare due attaccapanni che mi servono da mesi, ma non mi decidevo mai.
Arrivo e parcheggio, faccio colazione e mentre mi preparano il cappuccino occupo un tavolino, mi richiama la cassiera “Signora questo è un tavolo per due, per cortesia può mettersi su quell'altro?
“. Signora. Mi ci abituerò?
Torno all’auto e chiamo mamma e stiamo un’ora a parlare. Mi fa il resoconto di tutti i parenti che ha sentito e che nessuno di loro sa di Iula.
Vado al brico, trovo la porta principale chiusa con scritto “entrare dal parcheggio”, seguo le indicazioni e la porta ha un cartello “entrare dall’altro lato”. Ho voglia di andarmene subito, giro intorno e vedo molte persone in fila per entrare. Giro l’angolo e scopro che sono almeno 40 le persone in fila! Ok, niente attaccapanni per oggi.
Mi faccio un giro nel centro commerciale. Il negozio per estetisti è chiuso, peccato. Volevo chiedere se riprendono a fare i corsi per la ricostruzione delle unghie in acrilico. Giro, giro, giro, entro da “capello point” perché c’è una parete di prodotti per la ricrescita. La commessa mi dice che ne ha solo due per il rinfoltimento. Lo shampoo fortificante è quasi terminato e volevo provare un’altro prodotto. Mi auto convinco nonostante il prezzo molto alto, 34€ per shampoo e balsamo. Confido che visto il prezzo funzionino.
Rientro a casa, pranzo con tagliatelle al sugo di cinghiale. Poi sarà il momento della torta della vicina. Vado a fare un cruciverba sul balcone, per smaltire la pasta e la vicina ha voglia di fare due chiacchiere e io non mi tiro più indietro.
Si parla anche dei capelli e noto che lei li ha fini come i miei. Li ha fatti ‘stirare’ e si è fatta la tinta bionda. Mi dice anche se mi occorrerà con la terapia ormonale a fare le iniezioni lei ne è capace. Mezz’ora dopo rientro in casa e mi gusto la torta.
Scrivo una mail e dei messaggi agli ultimi dei miei amici che non sanno di me stessa.
Lettera a Mirko
“Ciao,
è parecchio che non ci sentiamo, troppo. Mi auguro che tutto va bene.
Da parte mia ho una novità importante, ho fatto una scelta di vita e dallo scorso ottobre
sono una transgender (donna trans) e ho iniziato una serie di cambiamenti fisici per essere all’esterno quella che mi sento dentro.
Ho iniziato un’attività con il Niguarda per un’eventuale cura ormonale, ma siamo in Italia e ci sono tempi lunghi, con prima visita a settembre e potrei iniziarla a maggio 2021. Idem per il cambio di genere e nome anagrafico tramite avvocato e giudice che si andrà a fine 2021.
Nel frattempo solo con la volontà e l’ inconscio ho perso peso, rimodellato parte del corpo (passando dalla taglia 52 alla 46 donna), assunto movenze fluide e mi si è rientrato il pomo di Adamo (che nessuno si spiega come sia stato possibile).
Nei mesi scorsi ho iniziato a raccontare di me alle persone care, tutti l’hanno presa bene, anzi mi vedono migliorata e più solare perché non mi tengo dentro più nulla. Molte amicizie sono diventate molto più profonde. Ho veramente un sacco di amici e amiche.
Tutto bene anche con i miei vicini, i negozianti in paese, il mio medico, il dentista, etc. La risposta di tutti è stata “se tu stai bene, va bene”.
Bene con mia mamma, mentre papà e sorella l’ hanno presa male. Papà ha timore per le discriminazioni e sull’opinione dei parenti (che non sanno nulla) e voleva continuare a ‘vedermi come ero prima’, però già che non ha tagliato i ponti è un segno e avrà solo bisogno di tempo.
Mia sorella è stata abbastanza dura e più che altro preoccupata per la figlia adottiva. Non vuole che la figlia mi veda ‘vestito da donna’. Mi ha ferito verbalmente perché non ha visto nemmeno una foto di me e non ha dimostrato nessuna comprensione o interesse.
La mia scelta l’ho fatta e lei la sua, spero che solo il tempo le farà cambiare idea.
Con Max al principio non l’ha presa bene, ha detto che sono ‘destabilizzante’, ma in realtà soffriva di casini suoi e io sono stata un evento extra troppo inatteso (il mio amico è diventata la mia amica).
Poi l’ha raccontato agli altri della ‘Cuccia del drago’ e soprattutto dicendo loro che sono anche una DragQueen (ho recitato a gennaio al teatro Leonardo con un pienone nei due giorni). Mi ha scritto che tutti l’hanno presa bene tranne lui. Anzi non vedono l’ora di vedermi a uno spettacolo.
Causa il virus ci siamo solo messaggiati, ma ora tutto sembra a posto e tornato a scherzare nella chat.
Emiliano invece nel gruppo whatsapp risponde solo con delle icone, non credo che l’abbia ancora metabolizzato.
Anche Howard Fleischer lo sa, l’ho beccato su Facebook e sta facendo il gioco del Polygonzo.
La domanda che mi fanno tutti è ‘come ti devo chiamare?’
Per semplificare e facilitare ho scambiato nome e cognome, quindi sono Iula, che è un bel nome da donna.
Il nome anagrafico da donna lo sceglierò tra un anno con l’istruttoria al giudice.
Da questa settimana ho avvisato in azienda i due titolari e i colleghi e tutti l’hanno presa in modo splendido.
Da una settimana sono ‘donna a tempo pieno’ senza più segreti e sento una tale tranquillità interiore che forse non ho mai provato.
Della mia vita precedente mancano di essere avvisate poche persone, tu e i programmatori del videogame degli anni ’80 (Giuseppe, Omid, Paolo.).
Non so come la prenderai questa notizia, spero bene e che ci possiamo vedere quanto prima.
Sono il ‘dingus’ di una volta, piena di entusiasmo ma con meno problemi, più aperta e socievole (e più ‘figa‘ a parere di tutti).
Allego qualche foto di me, capirai tu quale é la DragQueen (Paprika), quale la me stessa questo inverno (con parrucca) e quale sono adesso.”
Messaggio agli ‘8 bit heroes‘ programmatori con i quali nel 1990 abbiamo scritto un videogame insieme. Invio una variante più corta e meno personale.
Giuseppe “Caro Dino, quindi ora, cara Iula, ti ringrazio per avermi reso partecipe di questa tua personalissima testimonianza: Il cambio dei paradigmi è una cosa che capita di rado. Anche se non ci vediamo da tempo ci siamo sempre tenuti in contatto e la nostra esperienza degli 8 e 16 bit, che diversi anni fa ci ha fatto passare un periodo di intensa frequentazione, non si è mai dissipata col tempo ma è rimasta sempre viva.
Bisognerebbe vedersi di più, ma la vita è un po' così, si è presi di un sacco di cose e lavoro e i tempi di frequentazione lieti tra gli amici sono sempre rari.
Tutto questo per dirti che sono molto felice per te e per quanto mi riguarda ti auguro davvero il meglio. Spero di vederti presto con gli amici "8 bit" di sempre.
“
Paolo “Ciao Iula, carramba che sorpresa. Mi chiedo come tu abbia fatto a tenerti un peso del genere per tutto questo tempo, l’importante è che tu ora sia felice e che riesca a vivere la tua vita come la desideri. Dovrai organizzare una serata per fare un brindisi alla tua nuova vita. Stai bene!
”