Mattina passata prima a fare colazione al baretto e poi a comprare della vernice per dipingere il legno di un tavolo e due sedie sul balcone.
In garage c’è un inquilino che dipinge il suo balcone, ma è su una scala proprio davanti al mio garage. Scambio di battute , sposta la scala e esco con l’auto.
In tutti questi contatti ero una signora e questa nuova me senza problemi mi piace sempre di più.
A casa mi cambio e passo 90 minuti a verniciare un pezzo del balcone, durante quel tempo saluto la vicina e quello del primo piano scambiando due battute.
Più tardi arriva anche Carmina con un’altra fetta di torta. La legge dell’attrazione non starà esagerando con le positività?
Il lavoro manuale del dipingere mi appaga molto e poi non devo più nascondermi. La sensazione di libertà e leggerezza d’animo è indescrivibile.
Nel pomeriggio faccio mezz’ora di collegamento Zoom con l’associazione transgender e poi saluto perché mi devo preparare per andare a Milano a fare la conversazione del sabato, questa volta di persona in un parco. Mi chiama Pietro che ha mal di denti, ma gli piacerebbe venire anche lui. Gli dico il mio orario limite e farsi sentire. Preparo le cose, scendo in garage, prendo l’auto e appena esco dal garage mi messaggia: 3 minuti e arrivo. Rimetto l’auto in garage e aspetto il passaggio.
Ci aggiorniamo su un pò di cose mentre viaggiamo. Arrivati al punto di ritrovo, inizio del parco “Monte Stella” c’è già qualcuno in attesa. E’ bello rivedere altre persone del gruppo. Entriamo nel parco per cercare un posto tranquillo dove metterci, ma è pieno di famiglie con bambini che fanno casino. Finalmente troviamo uno spiazzo.
Stendo un telo, metto l’iPad sul suo sostegno, connetto internet e proviamo a fare questa cosa della conversazione di persona con anche persone collegate in remoto. Ci tenevo a non escludere gli altri per vari motivi tra cui non distruggere il gruppo, al principio sembrava fossimo in 5 e sarebbe stata una chiacchiera tra amici. Più avanti meteo permettendo le faremo ancora di persona e niente online.
Pietro usa il suo cellulare per inquadrare chi di noi parla. L’audio dell’iPad però all’aperto non è così alto, allora estratto una cassa bluetooth comprata 4 anni fa e mai utilizzata e dopo una minima configurazione abbiamo un audio potente. La cassa fa anche da microfono per cui quando uno di noi vuole intervenire va nel mezzo del cerchio e parla.
Al principio l’effetto era strano perché da remoto non intervenivano oppure dovevamo dare loro la parola. Alcuni con video a scatti ed audio non sempre pulito, avevo la sensazione che noi fossimo vivi e gli altri delle persone che stavano in un altro mondo distante dal nostro, come in un’altra dimensione senza le emozioni del nostro. Delle voci. Degli avatar di cui dubiti che siano reali.
A metà tempo però alcuni di loro di sono scaldati in piccole discussioni e sembravano già più reali, ma lo stare vicini, guardarsi, commentare, ridere senza doverlo fare ‘a turno’ è tutta un’altra cosa. Stare online è più un parlare e dire cose proprie, stare di persona è sentire gli altri.
Abbiamo accorciato di mezz’ora perché è iniziato un vento fresco e minacciava di piovere. L’esperimento tecnologico ha funzionato senza problemi, quello umano dice che è meglio non ripeterlo se non sei in un luogo chiuso dove puoi controllare audio e video.
Torniamo alle auto e parlo con Roberta, che è la prima volta che vede Iula di persona, conosceva Gerardo e sa tutto ma tramite messaggi e video collegamenti. Mi dice che ‘ti trovo bene’ e la cosa mi fa un piacere enorme. Per tutto il pomeriggio non ho avuto nessuna disforia, timore o sentirmi non troppo a mio agio. Anzi Paola mi ha chiesto di girarmi per guardare meglio il mio fondoschiena.
Durante l’evento nella mia introduzione e un paio di interventi dovendo alzare la voce mi è stato facile usare la voce da donna, mentre con il parlato normale non so cosa uso.
Ho ancora qualche miglioria da fare sul movimento corporeo e dovrei essere più lenta e misurata nel movimenti e magari sculettare di più, ma sono dettagli.
In cinque andiamo a casa di Elena, ma prima di entrare l’accompagno in auto al ristorante per ritirare le cose che abbiamo ordinato. Nei dieci minuti di strada mi chiede se penso di arrivare all’operazione e le dico che ci penso, ci vorranno 4 anni prima di decidere e che oggi fanno delle vagine molto realistiche con tanto di orgasmo. Mi fa una domanda sul fatto che la vagina è più in basso rispetto alla posizione del pene, non so cosa risponderle perché non ci avevo mai fatto caso.
Torniamo in casa e ci sistemiamo sul terrazzo dove passiamo due ore in serenità a mangiare pizza, roba cinese, bere birra e tisane al finocchio, chiacchierare di tutto un pò.
Questa socialità, anche se distanziata un metro, mi mancava davvero tanto.
La prima settimana di Iula a tempo pieno è stata fantastica, piena di eventi e di contatti umani.
Elisabetta “E le prossime settimane saranno ancora più ricche e motivanti!
“
Evita “Per Iula è una nuova ripresa in tutti i sensi! Ogni cosa verrà assaporata ancor più intensamente. Favolosa la foto profilo
“
Romana “Grande Iula, bella storia di vita. Mia nipote dice se hai pensato di scrivere un libro. Lei di sicuro vorrebbe la prima copia autograf
ata”
Elena C “Secondo me non devi sculettare di più, rischieresti di essere troppo…la tua camminata così com’è è perfetta. Quando dici che alzando la voce ti viene meglio, (più femminile) in realtà a volte si distorce e diventa un po’ stridula. A me piace la tua voce reale, che non è neanche tanto maschile.
“
È più maschile la mia della tua eh!