Giornata lavorativa e mi sono sentita abbastanza me stessa anche se lavorare da casa mi lascia troppo tempo da sola e riemerge qualcosa di Gerardo. Terminato di lavorare mangio qualcosa al volo alle diciotto e parto in direzione Milano perché stasera faremo lezione del corso teatrale a casa di Filippo, ma prima ci troviamo in un locale lì vicino per un happy hour. Per strada mi esercito la voce e mi sembra in leggero miglioramento nonostante oggi non ho parlato con nessuno. Anzi no ho scambiato poche parole al telefono quando hanno sbagliato numero, ma non conta penso.
Arrivo e mi avvicino al locale e fuori c’è Rosanna, insieme entriamo e pochi minuti dopo ci raggiungono un po’ tutti. Io ordino una birra piccola weiss che è l’unica cosa sotto i 5€ perché non mi interessa mangiucchiare lì ho già cenato. Ovviamente si parla del virus e ci si scherza sopra, le ragazze ridono e rimango un attimo a disagio perché non so ancora ridere come una donna, al momento faccio risate silenziose, ma uso la faccia per ridere. Non so bene che impressione faccio, ma sembra che vada bene. Questo dura giusto un attimo e poi torno a vivere il momento. Vic ha portato dei pasticcini, che apriremo più tardi, si è seduto a fianco e mi parla parecchio. Sono un mix tra infastidita perché stavo parlando con le ragazze e compiaciuta che mi parla, cosa che con Gerardo facevo poco. Mentre scrivi noto che con il gruppo conversazioni ho scritto in privato ad alcuni maschi del gruppo, cosa che come Gerardo non facevo mai.
Andiamo a piedi nel bilocale di Filippo e stiamo davvero strettini visto che siamo in 14! Ci si accomoda intorno al letto, per terra, in piedi. Io sono sul letto e non riesco a essere comodissima, ma ci provo. La ‘posa‘ migliore e più comoda si rivela essere con la gonna alzata e le gambe che escono accavallate. Viene letto il secondo atto e leggermente interpretato vocalmente.
Ci divertiamo molto e nascono idee e modifiche al copione. Al termine Massimo decide che facciamo in velocità anche il mio monologo. Bevo un picchiere d’acqua e ho un istante di panico e riuscirò ad avere la voce femminile che ho provato, il tutto dura davvero un attimo perché appena inizio a leggere la voce esce fuori.
Riascoltando una breve registrazione video che hanno fatto è buona, ma molto meno di come me la sentivo in testa. Leggo e interpreto il personaggio, alla fine Massimo mi dice che la vorrebbe più ‘maiassa‘, grezza, ci proverò.
Ci si saluta e vado verso l’auto a braccetto con Elena A. e cerco di tenere il suo passo, destro, sinistro, etc. non è facile anche se siamo quasi alte uguali. Giovedì sera faremo una cena a casa sua e poi chiacchiere oppure un film, ci sarà anche Elisabetta per la serata ‘donne’ troppo rimandata. Mi chiedo come sarà? Sarò Iula come vorrei essere sempre?
Con questi pensieri e cercando di rimanere sveglia guido verso casa dove crollo dal sonno.
Psicologa “Mi felicito che vada tutto bene Iula. Mi saluti Gerardo dal garage.
“
Mi ha fatto ridere da sola in casa alla battaglia sulla domanda del questionario sulla spazzatura!
Elena “Letto velocemente, le bambine di sono svegliate….le scuole chiuse e io nonna sitter.
”
Mi piace molto come descrivi e scrivi i tuoi pensieri, le considerazioni, gli scoramenti dei momenti difficile e la ripresa determinata e coraggiosa che ti porta a superare e andare avanti. Il tutto tipicamente femminile. Probabilmente questa cosa te l’ho già detta, ma ogni volta mi colpisce ed una cosa che io trovo molto positiva e rara.
Elena A “Cucciola ma sta settimana come sei messa? Cenetta e film da me? O hai i tuoi set cinematografici?
”
“Volentieri, Non ho impegni serali…ricorda che ho un’ora di auto per arrivare lì…se pakki avvisami in tempo..”
“Ma questo sei diventata acida? Non ti pacco ti lovvo
”
“Ok Amica avvisata…amicizia salvata! “