Sveglia alle cinque…quasi sveglia. Mi giravano in testa un sacco di cose da ieri sera e non riuscivo a riaddormentarmi forse per paura di dimenticare quelle cose, allora ho registrato cinque messaggi vocali e mentre parlavo il ricordo svaniva. Mi sembra di avere registrato cose utili…stasera ascolterò e vedrò se era un delirio notturno (in parte lo è soprattutto la voce da sonno). Fatto sta che mi sono riaddormentata subito!
Sveglia per davvero, pulizie del bagno, mi trucco e faccio un po’ di fotografie per il blog della sequenza dei fondotinta. Mi guardo nelle fotografie e decido di tagliarle e mostrare solo il mento. Lo sguardo di me stessa non è nessuna delle mie due anime. Mi sembra di vedere un vecchio clown prima del trucco di scena. Mi guardo allo specchio e non vedo quel tipo, sono io anche se non sono uno splendore. Ma la foto non è lo specchio della realtà più cruda?

Sarà che non sorrido nelle foto? Vedo la realtà e non la favola che vivo? Penso a come mi vedranno le mie amiche quando andremo a Ibiza e la sera tardi dopo lo struccante vedranno Cenerentola oppure il Gobbo di Notre Dame? Sto esagerando? So che è inutile immaginarsi il futuro però in piccolo pensiero mi disturba.
Avevo avuto la stessa impressione quando avevo fatto il corso trucco per drag queen e mi ero fatta un paio di selfie per documentare la sequenza. Solo che quella volta non ero soddisfatta nemmeno del risultato finale.
Procedo con il make-up cercando di non pensarci e venti minuti dopo la magia torna e soprattutto quando ho indossato la parrucca. Mi guardo ed eccola lì nello specchio e nelle foto: la Iula che mi sento di essere.
Parto e mi faccio l’ora di auto solita per andare verso Milano e in questo caso oltre.
Arrivo da Graziano che mi accoglie fuori dalla porta. È stato il primo a vedere Iula di persona, poi ha visto la drag ed è la prima volta che mi vede da mesi di persona. Sorride radioso, entro e c’è Isabella, la moglie, anch’essa con un sorrisone. Il figlio in età adolescenziale è più freddo, ma è fatto così, ha i suoi periodi, non c’entra che sono transgender.
Parliamo al tavolo per una mezz’ora e lo aggiorno dei mesi trascorsi. Graziano ha letto i diari e visto le foto, lei sa quello che lui le ha raccontato. In quei momenti sono la me stessa che voglio essere, uso la nuova voce e emano l’entusiasmo dei miei giorni migliori.
In seguito pranziamo e scopro che mangiare un primo e un secondo, anche se leggeri, per la me stessa donna è troppo. Passerò metà pomeriggio con la pancia piena.
Isabella aiuta il figlio con i compiti di greco e noi ci appartiamo nello studio dove Graziano mi mostra gli ultimi lavori che ha fatto come freelance e i suoi libretti che sono illustrati sempre con il suo stile pulito e bello. Poi lo aiuto a sistemare una mail newsletter. In quel momento ero …me…come 6 anni fa vacevamo app e siti insieme, però ho un flash di memoria quando gli indico una cosa sul monitor e noto che ho le unghie rosse e un’anello al dito. Ah già sono Iula, ma in quegli attimi eravamo i due vecchi amici di sempre.
Negli ultimi anni quando venivo a trovarlo facevamo cose simili, ma da parte mia non c’era più l’entusiasmo.
Più tardi facciamo una passeggiata lungo il naviglio, io ho gli stivaletti tacco 5, comodi , ma riuscirò a fare 4 chilometri? Ci provo anche perché ho voglia di una boccata d’aria. Graziano è preoccupato solo quando cammino troppo vicino al bordo del canale. Con i tacchi devo sembrare davvero altissima!
Parliamo soprattutto di me e di una serie di cose relative ai transgender. Lui , dopo Max che non so quando rivedrò, è il mio più caro e vecchio amico e ex compagno di scuola delle superiori. È la persona che mi conosce meglio negli ultimi vent’anni, prima ci eravamo un po’ persi di vista. Diciamo che mi dà molto da pensare, una delle cose è che sarò sempre una transgender e se ogni tanto avrò delle ricadute a Gerardo devo farci conto, non sarò mai una donna completa. L’importante è che tengo duro, cosa di cui non dubita visto che non mi fermo davanti a nulla.
Poi mi dice che il mio volto che sorride e lo sguardo ‘dolce’ lo avevo anche tanti anni fa, ma solo ogni tanto, con il trucco ora si accentua parecchio.
Torniamo a casa, saluto moglie e figlio e rientro a casa tranquilla e serena e un po’ stanca. Saranno stati i tacchi? Sarà che la domenica dovrei usarla come giorno di riposo? Boh, comunque sono andata a dormire alle dieci!
Graziano “Comunque: mi ha fatto piacere vederti domenica e aver avuto modo di chiacchierare con più calma. Ho capito un po di più perché ti pesa così tanto ritornare in abiti e forma maschili. Ho capito che ti senti proprio bene stare in mezzo alla gente sentendoti e vedendoti donna. Certo vuoi essere una donna molto "leziosa", quindi sempre ben vestita, truccata, capelli lunghi, gonna, tacco… una signora insomma! Chissà se dopo questo primo periodo potrai sentirti comunque a tuo agio anche in altri abiti più semplici e con meno trucco… Un pò come Ulisse e Alessio che mi hanno fatto da subito gran simpatia e trasmettono tranquillità e presenza…Settimana tranquilla per te? Ci sentiamo in questi giorni, ciao
”
“Che lunedì nero! Quando poi gli umori sono a terra contagiano tutti.
Edo è il primo esame che gli va male?
Io sono stata bocciata una volta sola all’esame della camera di commercio quando mi hanno fatto domande sui frigoriferi e ferramenta…ma non avevo capito che era un quiz per avere la licenza di vendere al minuto…non importava cosa avrei venduto basta che studiavo il libretto! Però ci rimasi molto male.
Riguardo Alessio e Ulisse hai colto in pieno il perché li amano tutti, sono meravigliosi e basta, mettono a loro agio chiunque.
Riguardo a me come donna hai colto nel segno, sono una signora. Al momento anche come Gerardo vesto abiti da donna , ma appunto non si nota perché sono unisex. Capisco la praticità, ma secondo me ci sono le femmine e le donne, queste ultime sono solo quelle che hanno ‘classe’, non necessariamente truccate, ma che non sembra che hanno indossato la prima cosa trovata nell’armadio.
Riguardo l’oretta passata al computer mi ha ricordato i bei tempi delle app dove inventavamo delle cose bellissime. Dovremo trovare una modalità e tempo per fare qualcosa assieme. L’unica cosa che ricordo come flash di quel momento di domenica era che a un tratto ti ho indicato il monitor e ho visto che avevo le unghie smaltate. Diciamo che ero la vera me , indipendentemente dall’abito.
La settimana sarà intensa fino a domenica sera piena di impegni!”