Parto per andare a Milano dalla stilista dove insieme a Maia proveremo a buttar giù le idee per il servizio fotografico. Non ho nessuna idea di cosa aspettarmi. Durante il viaggio faccio gli esercizi vocali e mi sembra con miglior successo. Arrivo e parcheggio di fronte, che fortuna. Entro in casa di Sarita e ci conosciamo, ha una bella casa in tema con la sua professione di stilista.

Arriva anche Maia e inizia la cosa. Dopo un preliminare su cosa vogliono realizzare capisco che è proprio la transgender che le interessa , anzi una specie di moda androgina. All’inizio la cosa mi sconvolge un poco, non era quello che avevo in mente, però con l’aiuto di una mood board (collage di foto) capisco meglio. Mi chiedono se è un problema stare senza parrucca, in effetti è la prima volta che in pubblico lo faccio, però loro non conoscono Gerardo per cui non mi sento a disagio. Ho imparato a convivere con questo dualismo e la casa sarà un esperimento interessante.


Apro le due valigie e tiriamo fuori un po’ di abiti e le scarpe. Sarita ne sceglie un po’ e le mettiamo sul tavolo, poi aggiunge altri abiti da un armadio. Mi chiedono che forse è meglio se mi spoglio in camera dato che qualcuno potrebbe passare e guardare dalla finestra a livello della strada, ma Iula non ha il pudore dell’educazione e mi cambierò in salotto senza problemi. In strada non passerà nessuno.
Sarita mi consegna degli abiti che indosso e inizia a darmi cose e vestirmi, Maia fa alcune fotografie. Tutte sognano di fare la modella, ma farlo davvero è una cosa bellissima. Rimango in piedi con lei che mi passa le cose, le indosso e mi mette a posto, fornisce gioielli, la cintura e via. Mi metto in posa e Maia scatta le foto di prova. Mi sento bella e fighissima, ma non voglio vedere le anteprime perché non voglio essere condizionata, però mi dicono che sto’ benissimo. Metà degli scatti sono senza parrucca con i capelli tirati indietro. Mi cambio, metto e tolgo la parrucca e via così per due ore.

Il tempo vola e mi sento esaltata. Rivedendo le foto senza parrucca si intravede Gerardo nel tenere la testa leggermente verso il basso, i vestiti sono così belli e le foto così belle che non sembra di vedere il classico travestito. Ho comunque il make-up di Iula, però anche i lineamenti del volto sono diversi. È stato il più veloce switch che ho mai fatto, dentro e fuori in pochi attimi. Pazzesco cosa può fare una semplice parrucca.
Altra cosa incredibile che sconvolge le due è come riesco a entrare negli abiti di Sarita, alcuni non sembrerebbe che possa entrarci e una volta indossati sembro due taglie più magra e longilinea. Con il alcuni il difficile è uscirne senza distruggerli. Riesco pure a entrare in un paio di scarpe un numero di meno. Grande Iula che stupisci tutti e te stessa!




Proviamo cinque outfit diversi che useremo nel servizio fotografico vero e proprio.
Maia mi fa delle ottime osservazioni dal punto di vista del fotografo che però mi aiutano non poco a migliorare la mia femminilità:
Con le spalle tirate indietro e alte divento ancora più alta, come ho imparato dal corso drag, a volte e meglio uno spalle abbassate e postura leggermente in avanti. La posa delle mani sui fianchi deve essere come una tenaglia con il pollice dietro, all’altezza dei fianchi stretti oppure a metà sedere. Le mani sugli abiti le ho rigide, devo lasciarle molli e muovere i polsi così che rimangono libere e sinuose. Sedermi vado già bene, però imparo come tenere le gambe piegate in modo molto sexy. In generale imparo molto per la messa in posa per la fotografia. Sono già a posto per lo sguardo e il sorriso (grazie Valentina).



Parliamo tanto, loro due ogni tanto in portoghese, la mia voce spazia in tono, poi con lo switch del cambio parrucca….boh..però va tutto bene e mi sento sempre a mio agio più o meno svestita. È come una festa teatrale dove giochiamo a creare un personaggio e ogni idea e commento è valutata e migliorata.

Ed è tutto gratis, avrei pagato per un pomeriggio così. Le dico che sarebbe un business fare delle cose così per donne e non, con studio, abiti, trucco e fotografie ricordo. Magari per addii al celibato, regali di compleanno, persone che vogliono divertirsi.
Ad un certo punto Sarita dice che è curiosa di vedere Gerardo, in realtà senza parrucca poteva essere lui, ma loro non lo hanno visto, quindi non è stato un vero switch? Fare vedere delle foto non penso renda l’idea così mostro il video con Bijoux, la ballerina dello spettacolo dello scorso anno, tenendo a precisare che non sono io la ballerina. Guardano il video, ridono delle battute però per loro era come vedere un’attore. Non sono io quello nel video. Parliamo di attori che appunto cambiano modo di muoversi, di parlare.


Poi Maia fa il paragone del mio stato trans con quello di una persona che va a abitare all’estero che deve imparare una nuova lingua, nuovo modo di parlare, di capire, la gestualità, comportamenti sociali nuovi. In effetti il paragone è ottimo solo che in più ho il cambiamento del fisico e in parte psicologico. Penso che nessuno davvero immagini la quantità di cose da fare e imparare per la transizione. Forse ci si immagina che prendendo gli ormoni tutto avvenga magicamente e naturalmente, forse alcuni trans che ho conosciuto lo pensano anche loro con la voglia di arrivare a prendere gli ormoni al più presto possibile.

Sarita “Che bello questo racconto Iula, veramente bello. Incredibile fare parte di questo momento, sono strafelice e convinta che faremo delle foto bellissime
“
Maia “Incredibile vedere d'un altro punto di vista l'evento d'oggi pomeriggio. Sono curiosa di sapere cosa tu avessi in mente Iula?
”
“in realtà essendo una cosa nuova e tu una persona così bella e profonda qualsiasi cosa sarebbe stata interessante e divertente. Pensavo più a un servizio di immagine riguardo una professionista ‘generica’ per promuoverne l’immagine professionale con anche un video che racconta di se’ nella sua professione e non mi spiegavo perché io e perché una transgender. Come sempre quando si ha a che fare con persone intelligenti e creative la realtà supera ogni immaginazione in modo positivo.”

Si chiama Disforia di Genere, il non sentirsi a proprio agio.
Elisabetta “Iula sei magica! Incredibile! Impari e insegni ad essere donna e io ti voglio bene!
”
Valentina “Le foto con i vestiti colorati son le più belle, credo che ti diano luce, tanta luce!
“
Dina “Grazie, Iula. Grazie della condivisione, della tua scrittura senza filtri, della tua apertura. Buona serata, tesoro
”
“è bello viverle queste cose e poi condividerle con le persone care”