Messaggio a Laura C “Ciao, innanzitutto mi farà piacere conoscerti di persona perché sia Romana che Alessio mi hanno scritto che sei una persona stupenda e che mi piacerai tantissimo. Seconda cosa stai facendo quello che mi sarebbe piaciuto fare più avanti, cioè di aiutare le altre transgender. Magari riusciremo a collaborare in qualche modo.
“
Non so che lavoro fai, gli orari, etc. intanto ti scrivo un brevissimo riassunto di me:
Sono anni che mi travestivo in privato, ma poi non osavo uscire di casa. Negli ultimi dieci anni mi ero dedicata solo al lavoro rimanendo con i pochi amici storici sposati. Non sentivo il bisogno di fare nuove amicizie maschili e con le donne sono sempre stato un disastro. Ero finito in circolo vizioso senza sapere come uscirne, forse anche a un passo dalla depressione perché nulla mi divertiva e avevo chiuso le emozioni da qualche parte.
Complice un’influenza e una gastrite leggera mi sono sentito solo come un cane e stando in casa mi mancava il respiro (gastrite ma non lo sapevo). Mi sono iscritto a un’agenzia matrimoniale (soldi buttati), ma ho iniziato a parlare la telefono con delle donne che raramente avrei incontrato. Nei mesi seguenti questa cosa era diventata uno stress aggiuntivo perché tutte queste signore avevano più problemi di me. Nello stesso periodo grazie ad un’app Meetup ho scoperto un gruppo di trekking che mi ha cambiato la vita. Il primo a cui ho partecipato era composto da 130 persone di tutte le età e quasi tutte single. Nessuno se la tirava e si è parlato in piccolo gruppi tutto il giorno. Lì ho conosciuto delle amiche che ho frequentato e che ora siamo con un’amicizia che non si può spiegare, quasi un’amore.
Mi sono iscritto a un corso di teatro con improvvisazione comica e dato uno spettacolo a Giugno in un teatro vero e ad applaudirmi c’erano trenta persone, 22 donne.
Donne appunto, nessuna di esse mi ha mai visto che un maschio e possibile compagno. Non ho mai avuto una fidanzata e ogni tanto a casa mi travestivo. Negli anni avevo il desiderio di andare a d abitare all’estero e cambiare vita, ma mi ero reso conto che il problema ero io, andandomene non avrei cambiato davvero nulla.
Ad Agosto dello scorso anno tutte queste cose si sono messe insieme: il voler cambiare, il teatro dove ho imparato ad ignorare il pubblico, tutte le mie amiche, il caldo, la solitudine di Agosto…ho trovato il coraggio di uscire di casa. Non è successo nulla e da allora non mi sono più fermata.
In paese i vari negozianti che conosco da anni all’improvviso mi hanno vista come donna, mi hanno riconosciuto e servita senza problemi (con alcune ora siamo amiche e le informo dei progressi). Il mio medico di base. Tutto ok, possibile? Ne parlo con una psicologa che opera a Bergamo. Il mio dubbio è che la scelta sia una fuga dalla realtà. Lei oltre a mettermi altri dubbi del tipo ‘perché la ricerca estenuante di una compagna?’ mi ha rassicurato che la mia è stata una scelta consapevole, che volevo davvero diventare una transgender.
Ho iniziato il coming out con tutte le mie amiche e qualche amico, presi singolarmente uno per uno passando serate meravigliose dove mi sono aperta e loro hanno ricambiato con cose che non hanno mai detto a nessuno. Da amiche-occasionali siamo diventate amiche intime e loro fanno di tutto perché mi senta a mio agio e migliori ad ogni incontro. Nello stesso periodo mi sono iscritta al corso delle Nina’s per migliorare i miei movimenti femminili, ma che in realtà mi ha fatto conoscere persone meravigliose. Ho iniziato un corso di Logopedia per la voce via Skype con una dottoressa e un paio di sessioni con una transgender per i consigli).
Una di queste mie amiche ha detto che ‘sono un libro bianco, tutto da scrivere’ e che ‘sono un freccia rossa perché faccio progressi in pochissimo tempo’.
L’ultimo scoglio da superare è dirlo ai miei datori di lavoro tra due mesi, quando depilazione della barba sarà quasi finita e riuscirò a stare in giro 14 ore senza troppi disagi. Non dovrebbero esserci problemi, poi uno dei due è venuto a vedermi come Drag Queen, quindi è già predisposto. Altrimenti vedrò di cercarmi un’altro lavoro. Settimana scorsa ho fatto un colloquio con un’azienda, mi hanno cercato loro, li ho usati per testare ‘la transgender’ e non c’era nessun problema a riguardo. Trovare programmatori esperti è difficile e io ho 30 anni di esperienza a riguardo. Però inizio a pensare di cambiare lavoro e trovarne uno più creativo, da giovano volevo diventare Grafico/Illustratore. Non c’é più quel tipo di lavoro però le mie competenze potrebbero essere riciclate in qualcosa di moderno con cui esprimere la mia creatività repressa.
Dal giorno 1 della transizione scrivo un diario giornaliero dove indico soprattutto gli stati emozionali. Il diario è in realtà il romanzo della mia vita recente perché lo scrivo come se fosse un racconto, un pò come questo lunghissimo messaggio. Ogni tanto ne condivido dei brevi articoli con tutti i miei amici e ottengo sovente dei bellissimi commenti che integro nel libro. Tutti dicono che dovrò pubblicarlo. Una parte la vorrei inserire in un blog, se trovo il tempo. La mia psicologa dice che dovevi fare anche io dei seminari medici e usare il libro e il materiale fotografico/video come riferimento, un case-studiy. (ho lavorato 17 anni in un’azienda che organizza congressi e corsi medici e ne so qualcosina).
In questi quattro mesi ho avuto dei cambi fisici di cui nessuno si raccapezza, alcuni di essi li ha anche avuti la transgender che vedo via Skype e lei mia ha detto che è stato come togliere il tappo.Perdita di peso nei punti giusti e senza nessuna dieta. La vita si è ristretta, braccia e spalle sono meno muscolose. Il fisico ‘sembra quello di un’adolescente’ così mi è stato commentato. I capezzoli sono diventati sensibili. Il pomo di adamo è rientrato. I capelli crescono più velocemente. Ho cambiato gusti nel cibo, più vegetariano e la gastrite quando sono una Lei è quasi inesistente. Bevo meno thé e adoro le tisane che prima non sopportavo. La quantità di cibo per pasto ora è minore, mi sazio prima come se lo stomaco si sia ristretto. Il recupero dopo una notte dove ho dormito poche ore è elevato.
Quindi che problemi ci sono se va tutto meravigliosamente ?
Finito l’effetto novità e del coming-out, ora inizia una nuova fase dove riuscire a essere donna senza troppo make-up, parrucca e artefatti, che mi sono stati utilissimi a definire la me stessa che vorrei diventare e nel scrollarmi di dosso 40 anni di condizionamento sociale.
Le domande sono relative alle terapie ormonali che forse non farò, ma vorrei parlarne con qualche specialista che non so dove trovare. Reali benefici dell’HRT alla mia età? Rischi reali?Dove e come fare una protesi al seno (idem)?,Cambio dell’identità anagrafica (mi serve un avvocato per arrivare a fare la richiesta la giudice?).
Ora conosci molto di me. Infine la logistica: Io abito a Treviglio e faccio la pendolare fino a MM Gorla dove lavoro, sabato e domenica idem per vedere i miei amici. Ora devo cercarmi una stanza di appoggio a Milano, oppure vicino a una metropolitana, perché inizia a pesarmi lo spostamento giornaliero. Questo per dirti che se ci dovessimo incontrare per me richiede comunque 1 ora di spostamento (auto, treno, etc.). Non è un problema tranne appunto il tempo di viaggio.
Domenica sono libera tutto il giorno. Dove andare a teatro, ma purtroppo le Ninas’ hanno disdetto gli spettacoli per un grave problema di salute di una di loro, ma non sono Alessio né Ulisse.
Se vuoi e se non hai impegni potremmo vederci, altrimenti rimandiamo e dimmi quando e dove ti farà più comodo.”
Laura C “Ho riletto le molte cose che hai scritto. Ti darò certamente un po' di informazioni su quello che ti interessa (terapie, età, rischi, percorso legale), a parte il percorso legale, su cui mi sento senza falsa modestia preparata, per il resto non sono un medico ma in associazione sono passate circa 250 persone in transizione, e direi che oltre alla mia personale esperienza, ho avuto modo di ascoltare molte voci, oltre al rapporto personale con medici (endocrinologi) per motivi associativi e di convegni vari. Ma poi, a parte queste cose "tecniche", anche lo scambio con chi ha affrontato questo percorso spero possa giovarti, perché le cose più complicate in realtà sono sociali e professionali, tutto quanto sembra "ok" in realtà mostra molte insidie e discriminazioni, e forse la mia quindicina d'anni di esperienza personale può darti un punto di vista utile.
Logisticamente siamo fortunate, perché io abito vicinoa dove lavori. Il mio lavoro è autonomo, sono titolare di un piccolo studio e mi occupo di bilanci, principi contabili e modelli di valutazione di strumenti finanziari, i miei clienti sono banche e società di ricerca. Spesso sono dai miei clienti ma in buona parte lavoro in studio, che è vicino casa, quindi non ci sono ore di viaggio né mezzi da prendere, ma due passi a piedi in cinque minuti. Ieri il medico mi ha prescritto antibiotici in dosi d'attacco per tre giorni e poi altri tre giorni, e altre cose, io in realtà non stavo male, un po' di mal di gola ma mi ha allarmato il collo gonfio, così sono andata, e dopo aver inziato gli antibiotici mi sento molto debole. Mi ha detto anche di starmene a casa per qualche giorno, lui dice fino a mercoledì e poi torni giovedì e ti rivedo, ma spero proprio che si risolva presto. Se tu mi dai un quadro dei tuoi orari e dei tuoi giorni, delle tue pause, troviamo il modo di vederci e ci conosciamo di persona. Un abbraccio, Laura.
Giovedì dopo le 18:30 potrebbe andare bene per un incontro…ma ci aggiorniamo.