Otto giorni fa tornando da Milano, nel cruscotto dell’auto si è accesa la spia del motore (ma non sapevo cosa era) e il giorno dopo l’ho usata lo stesso per festeggiare il mio compleanno al ristorante. Per precauzione al lunedì sono andata dal mio meccanico di fiducia che ha collegato il tablet alla macchina e sono usciti un sacco di errori, troppi. In teoria non avrebbe nemmeno dovuto accendersi l’auto. Così ho contattato un concessionario Kia e ieri mi hanno detto che mancavano due chili di olio, ma la spia dell’olio non si era accesa. Tutto era impazzito per poi tornare normale, infatti dopo tre giorni la spia si era spenta.
Perché inizio così?
Nell’ultimo anno ho avuto tante piccole spese impreviste e alcune meno piccole. Lavori del condominio rimandati da anni, all’improvviso vengono approvati. Cambiare gli occhiali da vista. Aumento dei prezzi del cibo e prima necessità. Aumento dei costi dell’energia. Aumento di tutto, tranne lo stipendio che è sempre fermo lì.
Ogni volta che facevo qualcosa per cercare di raccogliere i soldi per fare la vagino plastica c’è sempre stato un contraccolpo, un karma negativo, con qualcosa di non così positivo oppure delle spese impreviste.
In Italia non mi fido a farmi operare per vari motivi. Con il SSN fanno solo la tecnica base dell’inversione che non è quella con meno rischi post operatori. Facendo poche operazioni ho letto di testimonianze che spesso qualcosa non va per il verso giusto e le operazioni di rettifica si fanno magari dopo un’anno. La lista d’attesa nei cinque centri che fanno questa operazione è di oltre tre anni.
All’estero non ci sono questi problemi, anche se qualche operazione può andare storta, ma costa circa 15.000€, parzialmente rimborsabili dalla regione di residenza se non fanno le operazioni nella tua regione. Va comunque chiesta prima e il rimborso arriva circa cinque mesi dopo, praticamente devi comunque trovare i soldi.
Con tutte le spese impreviste e le rate mensili proprio non ho modo di raccogliere l’importo.
Mi ero data un limite di riuscirci entro i sessant’anni oppure avrei abbandonato l’idea per raggiunti limiti di età, la ripresa del fisico da un’operazione che dura circa sette ore può essere davvero un problema.
In questi cinque anni di transizione la mia opinione a riguardo è cambiata varie volte, soprattutto dopo che ho acquisito maggiori informazioni e testimonianze.
All’inizio ero contraria e mi sembrava una mutilazione. Scopro che viene creata una vagina funzionante dal punto di vista sessuale e vengo attratta.
Vengo a sapere che per il primo anno e forse negli anni a seguire, si devono fare le dilatazioni tramite un dildo da inserire e togliere per almeno mezz’ora al giorno. Usare tanti prodotti per tenerla pulita. Troppa manutenzione, forse non mi sento di farla.
Mi informo e scopro le tempistiche italiane, non la farò.
Ascolto alcune testimonianze e sono tentata, parecchio.
In ogni caso farla oppure non farla ti cambia la vita.
Con l’auto guasta e ad altri segnali che il destino ha voluto darmi negli ultimi mesi, ho deciso che non mi opererò. Non so quanto questa decisione influenzerà il resto della mia vita, ma a muovermi in quella direzione con il kharma contrario, sicuramente la peggiorerà.
La settimana scorsa ho fatto gli esami del sangue per la terapia ormonale sostitutiva (TOS) e ieri ho scaricato gli esiti, va tutto bene tranne che è salito il valore del testosterone da 0,11 a 4,13 , troppo! E’ comunque il valore minimo per una biologia maschile. Tre giorni prima avevo iniziato a ridurre le dosi della pillola che distrugge il testosterone perché ha uno degli effetti collaterali di abbassare la pressione e con il caldo umido di questi giorni non riuscivo arrivare a sera. Stanchezza, emicranie, difficoltà a concentrarmi.
Non mi spiego comunque, come ha fatto in così poco tempo ad alzarsi di botto. Lo scoprirò il mese prossimo con la visita dall’endocrinologa.
Può essere anche questo un segnale?
Ho deciso di fare la mastoplastica additiva (le tette), la situazione è all’opposto e in Italia con il SSN siamo i migliori. Devo però trovare il chirurgo e ho scelto a Trento il Dott.Gasperetti che ha operato tante donne transgender senza problemi e tutte soddisfatte.
Anche qui però non mi viene facile per niente. Dopo un mese sono riuscita ad avere la mail dove chiedere le info. Mi servirà l’impegnativa del medico di base.
Facile a dirsi, sono senza medico e per vederne uno devo andare in farmacia e prendere un appuntamento dopo circa dieci giorni se lo voglio nei paesi vicini. Ho scoperto che la ATS Bergamo (azienda sanitaria del territorio) non ha aggiornato gli archivi e sono dentro ancora con il codice fiscale maschile (dopo più di un anno dal cambio anagrafico).
Ho prenotato con quello e nei giorni a venire cercherò di capire come fargli inserire quello femminile.
L’appuntamento è tra dieci giorni, poi chiamerò il CUP di Trento per prenotare una prima visita, che credo sarà dopo qualche mese e finalmente se piacerò al chirurgo…mi ha già scritto che la lista d’attesa è di circa un anno!
Mai una cosa facile per il percorso di affermazione di genere, ostacoli e ritardi sempre e ovunque. Ci vuole una forza d’animo non indifferente per resistere anni in attesa di ogni sua parte. Essere donna è davvero complicato, ma mi sento così.