Recentemente ho letto alcune cose che mi ha colpito e che vorrei sia ricordare che condividere. Sono frasi estratte da alcune newsletter e da Facebook. Sebbene parlino della vita delle persone, possono anche essere lette in tema di transizione di genere che è una nuova vita e spesso ci buttiamo giù troppo non riuscendo a cambiare il nostro corpo in tempi brevi. Ci facciamo spesso troppe menate, queste parole credo possano aiutarci, a me lo hanno fatto.
Da un blog “Intenzione per la settimana a venire” (apri link a pagina originale inglese)
Che io possa essere presente e abitare pienamente la mia mente, il mio spirito e il mio corpo fisico.
Che io possa respirare pace e espirare amore.
Che io possa avere la padronanza di me stesso e la grazia per incontrare gli altri con gentilezza e accettazione.
Che io possa trovare la flessibilità in me stesso per accettare con grazia le imperfezioni della vita.
Che io possa pensare prima di parlare.
Che io possa pensare più di quanto parli.
Che io possa essere grato.
Che io possa permettermi di fidarmi.
Che io possa avere CHIAREZZA.
Che io possa essere paziente.
Che la mia vibrazione risuoni in armonia con l'universo.
Che io possa essere aperto a ciò che il Grande Spirito sa essere per me, e che possa percorrere il mio cammino di conseguenza, ricordando che posso farlo solo un passo alla volta.
Articolo sulla scarsità di cose e tempo (apri articolo originale)
“Fino a quando è possibile scegliere è anche possibile vivere, o avere l’illusione che il tempo possa essere estensibile a piacimento.
“
Quanto è importante nei nostri percorsi incontrare qualcuno che creda nel nostro progetto almeno quanto noi?
Penso che sia molto importante avere almeno una persona di fiducia che ci aiuti a vedere quanta strada abbiamo fatto e che ci inviti a non abbatterci nei momenti più complessi; ma penso anche che se non crediamo noi per prime nel nostro progetto e nelle nostre idee nessun aiuto esterno potrà mai davvero darci quello che ci serve.
Come salvarsi la vita:
1) Eliminare i sensi di colpa;
2) non fare della sofferenza un culto;
3) vivere nel presente (o almeno nell'immediato futuro);
4) fare sempre le cose di cui si ha più paura (il coraggio s'impara a gustare col tempo);
5) fidarsi della gioia;
6) se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte;
7) prepararsi ad avere 87 anni.
Erica Jong
Lucia Gaiotto
COSA FARESTI SE NON AVESSI PAURA?
Ciao Bianca,
ricordo ancora il giorno in cui una mia carissima amica mi disse: “Sei una donna coraggiosa”
.
…allora? La risposta sta in quello che mi disse la mia amica: essere coraggiose non significa non avere paura. Significa partire comunque per quel viaggio. Scrivere comunque quel libro. Perché a volte la paura è la freccia che ci indica la giusta direzione in cui andare: quella dell’ignoto, che è anche lo spazio creativo in cui scoprire chi siamo e in cui diventare chi vorremmo essere. Ecco, se è così, forse aveva ragione lei. Buon viaggio, Bianca, anima coraggiosa.
Scrivi un elenco di tutte le tue paure, quelle grandi e quelle piccole. Scegline una, scomponila in minuscoli passi. Parti dal primo e inizia ad affrontarla.
Dopo la vacanza e il compleanno non ho fatto nulla di particolare, c’è stato troppo caldo. Da due giorni ho ripreso, a sera tardi, a fare delle camminate e questo mi ha fatto sentire più leggera nei pensieri, più libera. Ieri sera, mentre stavo tornando verso casa attraversando il paese, una ragazza in bici mi dice “Scusa, la mia amica là vuole chiederti qualcosa”, avevo le cuffie e non avevo sentito quando le avevo superate che stavano ferme a parlare.
Sono tornata indietro e raggiunta questa “amica” lei mi chiede “Conosci Khandi?”, non può essere un caso con un nome così particolare.
“Certo che la conosco, è una mia amica e faccio meditazione con lei”.
“Volevo dirti questa cosa. Qualche anno fa a Milano in un teatro ti ho vista, ti vedo spesso che giri per il paese e quando sono andata da Khandi c’era una tua foto nel gruppo “Cerchio di Donne”. Ecco, non è di sicuro un caso che ci incrociamo, volevo conoscerti, sono Simonetta.!”
Dopo aver scambiato qualche parola, ero stanca e provata dalla camminata con il caldo, l’ho salutata con un “ci vediamo in giro sicuramente”, se il destino continua a farci incontrare accadrà di nuovo e lei potrà essere un’altra amica? Lo spero.
Tra qualche giorno (8 agosto) sarà il quinto anniversario dell’inizio del mio percorso di affermazione di genere. Credo che cercherò di rivivere le emozioni di quel giorno e pensare a tutti i progressi fatti in cinque anni, la mia vita cambiata parecchio e spero che nei prossimi anni cambierà per le cose che ancora non mi fanno sentire a posto.