Questa settimana penso di aver preso una delle due influenze stagionali, in ritardo, che ci sono in giro. Ho avuto alcuni piccoli capogiri, stanchezza e nel fine settimana mi ha preso allo stomaco con la nausea. Infine quando mi sono pesata ho scoperto che ho preso tre etti, invece di perderli, nonostante la settimana sono stata ‘leggera’ con le pietanze. Misteri del fisico. Qualcosa di interessante è comunque successa e come dicono le mie amiche “a metà di quello che racconti mi sento già stanca…”.
Lunedì sono andata a fare l’epilazione laser del seno, qualche pelo stava crescendo e nella paura che diventino bianchi pure questi, come per la barba, ho preferito farla adesso anche se non c’era molto da eliminare. Già che c’ero ho fatto la prova all’inguine, che è l’ultima parte da depilare. Abbiamo fatto solo un angolino e non ho sentito quasi nulla, il problema sarà quando farò il laser proprio nel pisello e spero non faccia poi così male.
Sabato prossimo dovrò depilarmi, con cautela, con schiuma da barba, pennello e rasoio per togliere tutto in modo che poi il laser farà il suo dovere. Già domenica mattina alcuni peli era già ricresciuti! Mi ha ricordato i tempi di prima del coming out, quando impiegavo ore a depilarmi e dopo un paio di giorni sembrava avessi solo perso del tempo. Una nota guardandolo senza peli, mi sembra un cosino poco utile, forse è perché non si vedeva in mezzo alla foresta che non sentivo disforia per quella parte del corpo.
Da Facebook “…perché al contrario di quanto sostengono in tanti, endocrinologi inclusi, la tos inibisce eccome, anche se in una percentuale bassa di circa il 20%, sia la velocità che la crescita stessa, ponendo i follicoli piliferi della barba in fase di stasi (telogen). In parole povere, sembrano morti ma in realtà stanno solo dormendo. Appena sospendi là TOS per qualsiasi motivo, si ripresenteranno belli e rinvigoriti dal lungo riposo. Credimi, ho visto centinaia di casi così.
“
Mercoledì. È da qualche giorno che sento freddo, ho la pressione bassa e qualche mal di testa durante il giorno. Forse aspettavo la primavera con ansia e il ritardo, dal punto di vista metereologico, mi ha fregato. Sento di tanta gente che è malata con vari sintomi di influenza e abbassamento di voce.
Così acciaccata sono andata a fare la lezione di pilates. Oggi eravamo solo in tre di cui Carlotta quasi senza voce. Questa ragazza ci fa sempre ridere con i suoi commenti durante la lezione. La adoro. Gli esercizi che abbiamo fatto sono stati molto divertenti e anche impegnativi, in particolare proprio un esercizio che due settimane fa proprio non ero riuscita a fare e avevo anche avuto paura di rompermi l’osso del collo. Questa volta Silvia l’insegnante, mi aiutata con le sue braccia e poi ho fatto tutto da sola ed è incredibile perché adesso mi sembra una cosa facile da fare.
A sorpresa giorno dopo, ci ha inviato un breve video, già ci ha filmate di nascosto (ribaltate come eravamo non ci abbiamo fatto caso) mentre facevamo l’esercizio. Comunque io mi vedo sempre molto grossa “vista da fuori”, soprattutto quando sono di profilo oppure di spalle. Per fortuna non mi faccio influenzare sul momento che faccio le cose divertendomi. Rivendendo il video qualche giorno dopo però sono diventata più indulgente e mi vedo meno grossa.
In giornata Giuliana, l’insegnante di ballo caraibico, mi ha invitata questo sabato mattina a fare un’ora di ballo. Il problema è che lei abita dalla parte opposta di Milano, però relativamente vicino a dove abita Barbara, per cui sto pensando seriamente di fare entrambe le cose, fare la danza, puoi cambiarmi perché sarò sudata e andare da Barbara a pranzo. Inoltre prevedono tanta pioggia per il weekend. Non farò nessuna delle due attività in quanto non sarò per nulla in forma preferendo il riposo a casa.
Giovedì al corso di teatro, Marta l’ Insegnante, ha preso il covid e quindi salterà due lezioni. Con Max abbiamo rivisto lo spettacolo dall’inizio, ma molto in fretta perché mancavano alcune persone chiave. A lui interessava verificare quando far partire e fermare le musiche di sottofondo, sarà lui a farlo allo spettacolo. La cosa curiosa è che in alcune parti dello spettacolo nessuno si ricorda se c’erano musiche di sottofondo.
Questa sera non mi sono vestita in maniera elegante e sono andata con i leggins da pilates e la maglietta da danza, volevo evitare di prendermi un raffreddore.
Una delle ragazze, più tardi in serata, mi ha fatto il complimenti per il mio sedere, cosa che non mi aspettavo e che negli ultimi giorni stavo proprio pensando che forse non era abbastanza formoso.
Riguardo alle persone mancanti, a turno abbiamo letto dal copione le loro parti e mi sono divertita molto a leggere e interpretare uno degli Ulisse della storia. I ragazzi lo interpretano a turno, come noi facciamo con la maga Circe. Nonostante la mascherina ho cercato di scandire bene e mi è venuto tono di voce potente, ma meno femminile che ho cercato di correggere mentre leggevo, stavo davvero entrando nel personaggio maschile, forse troppo.
Dovendo leggere anche le parti di altre ragazze, ho scoperto che in quel momento non ricordavo più bene le mie battute, che in realtà so a memoria, conosco qual è il testo prima delle mie, ma non ho memorizzato ancora chi le dirà e quindi mancando quella persona mi manda tutto in crisi. Avere il copione sottomano è davvero una brutta cosa per la memoria.
L’ultima mezz’ora l’abbiamo dedicata a ripetere ancora dall’inizio, sono arrivate in ritardo due persone che dovevano allenarsi a interpretare la loro di parte.
Come le altre volte sono tornata a casa molto accaldata, ma prima di andare a dormire ho preso una tachipirina prima di andare a dormire perché in questi giorni ho preso anche io una qualche forma di raffreddore. Dopo cena mi era anche calata la voce e ho preso una pastiglia di Ialoclean, pastiglia che è usata da doppiatori,attori e personaggi dello spettacolo per darsi un aiutino in questi casi, non è un farmaco.
Stamattina leggendo le notizie sul cellulare ho visto che non c’erano quasi pesci d’aprile e cose similari, stiamo davvero accusando un brutto periodo. Ho dormito mezz’ora di più al mattino con l’idea di non uscire proprio questa mattina, mi era venuto un po’ di freddo, ma poi ho deciso di uscire ugualmente per andare a vedere una nuova panetteria che ha aperto proprio oggi.
A malincuore ho scritto alla mia amica Giuliana che domani non andrò alla lezione di danza e nemmeno più tardi a pranzo con Barbara, preferisco stare tranquilla e non prendere freddo, soprattutto dopo che la lezione di danza mi avrebbe fatto sudare parecchio e ho scoperto che non c’è spogliatoio e doccia in quel locale, ma solo un bagno.
Domenica probabilmente farò una camminata nella Brianza con un gruppo, tutta in pianura. Sembra che la temuta pioggia battente del weekend sarà solo una leggera pioggerellina saltuaria. In realtà non farò nemmeno quella, che settimana da malata!
Figurarsi se sono rimasta davvero a non fare nulla. Ha contattato la mia associazione trans ACET una scrittrice che ha iniziato a scrivere un romanzo dove la protagonista è una ragazza trans di colore. Ambientato tra la fine degli anni ’90 e poco prima del covid. Voleva una consulenza se il testo era rispettoso delle persone transgender. Mi sono fatta inviare la bozza di 32 pagine e dopo il lavoro l’ho letto tutto, andando in “lettura rapida” nelle parti dove c’erano gli altri protagonisti. La cosa che mi ha stupito è che non mi sono stancata a leggere dall’iPad come accade di solito.
In serata abbiamo avuto una conversazione telefonica molto interessante dove ho cercato di fornirle degli elementi per creare un personaggio “vero” e senza seguire eccessivamente lo stereotipo della donna trans che fa la sex worker. Il suo scopo è di fare innamorare il lettore della protagonista e piangere quando accadranno alcuni fatti (no spoiler), spero di averle trasmesso sensazioni e informazioni su come inventare e presentare la storia del personaggio Naomi.
E’ il secondo libro di cui faccio da editor, più una consulente, ma mi sta piacendo molto questa figura professionale.
Inoltre sto prendendo accordi per partecipare a una tavola rotonda sull’Omotransfobia nel mese di Maggio a Novate Milanese, ho avuto conferma che sarò sul palco del Milano Pride anche quest’anno. Insomma sono una “piccola” attivista in crescita.
Sabato. Al mattino sono andata al consueto appuntamento con le vicine di casa al bar in centro, fatto il giro dai fruttivendoli (ognuna compra da uno diverso), panetteria, farmacia e quindi a casa. Oggi niente camminata anche perché fa fresco e il cielo promette pioggia.
Nel pomeriggio vado al cinema a vedere il film “Una vita in fuga“, il mio amico Pietro sceglie i posti a sedere che mi sembrano troppo vicini allo schermo, sono abituata a stare molto in alto e in futuro lo farò sempre! Questo film racconta una storia vera ambientata negli Stati Uniti dagli anni ’70 in poi ed è stato filmato in pellicola con grana grossa, come se fosse d’epoca, il tutto con la camera a mano…cioè mossa.
Non stavo bene e guardare quelle immagini sfocate, mosse, da troppo vicino mi ha fatto venire la nausea. Quando me ne sono accorta era troppo tardi anche per spostarmi di posto, ho visto la seconda metà del film quasi tutta a occhi chiusi. La critica lo ha giudicato un capolavoro, ma a metà non è piaciuto per nulla, trama fiacca e sterotipa, riprese troppo mosse e fastidiose, attori molto bravi in compenso.
Tornata a casa a fatica con nausea e stomaco in subbuglio mi sono messa a dormire quasi un’ora sperando passasse. Mi sono alzata più rincoglionita di prima e ho deciso di cucinare qualcosa di leggero “in bianco” tirando tardi a fatica, se per tardi si possono chiamare le ventidue.
Settimana iniziata male e terminata uguale: domenica l’ho passata al telefono per due telefonate con delle amiche, un piccolo giro al supermercato, dormire, fare i biscotti. Mi sento meglio, ma non troppo.